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Esteri
Usa 2020, John Kerry al clima: il frontman di Biden per la rivoluzione green

Usa 2020, il frontman della rivoluzione green di Biden

"La nomina di John Kerry come inviato per il clima mostra la mia determinazione a combattere il cambiamento climatico. Non abbiamo tempo da perdere quando si tratta della nostra sicurezza nazionale e della nostra politica estera. Ho bisogno di un team pronto sin dal primo giorno ad aiutarmi a reclamare il posto preponderante dell'America, radunare il mondo per essere all'altezza delle grandissime sfide che abbiamo davanti e far avanzare la sicurezza, la prosperità, i valori e gli obiettivi green. Questo è il punto cruciale di questo team", così il neoeletto presidente degli Stati Uniti d'America Joe Biden sulle nomine dei nuovi membri della squadra di governo. 

John Kerry sarà infatti il primo inviato speciale della Casa Bianca per il clima e membro del Consiglio di sicurezza nazionale. Il nuovo capo della Casa Bianca ha cercato di creare un team ad hoc, confermando la volontà di agire il prima possibile su clima, ambiente e obiettivi green fissati per i prossimi anni. L'emergenza climatica sarà infatti una delle priorità dell'amministrazione, insieme a economia e futuro della società globale. Già in campagna elettorale, Biden non aveva fatto mistero di questa necessità non solo americana, bensì mondiale, verso una transizione a tutto campo: bisogna agire dalla pulizia dell’aria alle enormi opportunità di sviluppo, dal ripristino degli accordi internazionali a una transizione energetica pulita. La nomina di Kerry, come fa sapere Repubblica, è una conferma in questa direzione strategica, perché si tratta di una persona che ha grande esperienza tanto nelle relazioni internazionali, necessarie per rilanciare l’accordo di Parigi, quanto nelle politiche domestiche, che invece saranno al centro degli aspetti economici e sociali.

Usa 2020, chi è il primo ministro al clima John Kerry   

John Kerry, nato ad Aurora nel 1943, è un politico ed ex militare statunitense. Dal 1983 al 1985 è stato il 66esimo vicegovernatore del Massachusetts insieme al democratico Michael Dukasis, candidato alle presidenziali del 1988. Dal 1985 diventa sentatore. La sua candidatura è stata sostenuta finanziariamente dall'alta borghesia degli Stati del nord-est. La riduzione della dipendenza dalle fonti di energia non rinnovabili, l'espansione della copertura sanitaria pubblica e privata e l'istituzione di un servizio militare obbligatorio e di uno volontario che prevede quattro anni di istruzione gratuita per chi abbia svolto almeno due anni di servizio militare, sono state invece al centro della sua agenda politica. 

Da Senatore ha ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione Piccole e Medie Imprese del Senato degli Stati Uniti d'America per ben tre volte. Nel gennaio 2009 è subentrato a Biden appena nominato Vicepresidente degli Stati Uniti d'America, come Presidente della prestigiosa Commissione Esteri del Senato federale, fino alla nomina a Segretario di Stato nel Obama bis. Ad oggi si trova a ricoprire, per la prima volta negli Stati Uniti, il ruolo di ministro al clima, con una visione già chiara per il prossimo futuro: "Voglio sollecitare il mondo ad aumentare le ambizioni contro la lotta al cambiamento climatico, l'accordo di Parigi non è abbastanza". 

 

 

 

 

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