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Usa 2024, le Big Tech entrano in campagna. E Trump attacca Biden su TikTok
Chew (TikTok)

I trumpiani all'assalto di Biden su TikTok: ecco perché

Come ormai accade a ogni tornata elettorale, negli Stati Uniti scendono in campo anche i colossi digitali e tecnologici. O meglio, in questo caso, i giganti di Internet finiscono alla sbarra durante un'audizione al Senato sulla sicurezza online per i bambini e giovani americani. Il passaggio probabilmente più interessante è quello che riguarda TikTok, la versione "occidentale" del cinese Douyin di proprietà di ByteDance.

Il senatore repubblicano Tom Cotton, dell'Arkansas, ha deciso di interrogare l'amministratore delegato di TikTok Shouh Zi Chew sulla sua nazionalità. Cotton ha chiesto a Chew se avesse altre cittadinanze oltre a quella di Singapore, quali passaporti possedesse, la nazionalità della moglie e dei figli e i piani per una futura cittadinanza.

Dopo che Cotton ha chiesto a Chew se fosse un membro del Partito Comunista Cinese, il CEO di TikTok ha risposto con un esasperato "Senatore, sono di Singapore. No". Nelle sue risposte a Cotton, Chew ha fatto più volte riferimento al suo servizio nazionale - i due anni obbligatori che di solito trascorre nell'esercito del Paese del Sud-Est asiatico. Singapore non consente la doppia cittadinanza.

Nelle sue osservazioni preparate, Chew ha detto che quest'anno TikTok investirà oltre 2 miliardi di dollari in iniziative di fiducia e sicurezza. Ha sottolineato che TikTok impedisce agli utenti di messaggiare direttamente con persone di età inferiore ai 16 anni e impedisce che i contenuti di utenti minorenni vengano scaricati o consigliati a estranei. Chew ha anche rivelato che l'età media di un utente di TikTok negli Stati Uniti è superiore ai 30 anni.

Le domande sulla nazionalità di Singapore sono diventate virali sui social e le app di tutto il mondo, a partire ovviamente proprio da TikTok. Ma la vera "ciccia" della vicenda arriva in coda, quando Cotton passa all'attacco sul fronte politico, sostenendo che l'amministrazione di Joe Biden stia in qualche modo favorendo TikTok di fronte agli altri giganti digitali americani, Meta di Mark Zuckerberg compreso. Il motivo originario è che Biden ha deciso di non andare fino in fondo con un ordine di divieto che stava ponderando l'amministrazione Trump prima di lasciare la Casa Bianca. Alla fine si è optato per una mossa soft, con il divieto di utilizzo per i funzionari sul luogo di lavoro, ma non per i privati cittadini. 

Non solo. Secondo Axios, la campagna per la rielezione di Biden sta valutato privatamente se aderire alla piattaforma TikTok per cercare di raggiungere un maggior numero di giovani elettori. Nonostante i problemi di sicurezza, diversi democratici di spicco che hanno manifestato ambizioni presidenziali si sono uniti a TikTok, in parte per raggiungere i giovani elettori che sono cruciali per le possibilità del partito nelle elezioni del 2024.

I rapporti tra l'amministrazione Biden e TikTok

La campagna di Biden sta prendendo in considerazione l'idea di entrare nella piattaforma in un momento in cui i sondaggi suggeriscono che il presidente ha bisogno di aumentare il suo appeal nei confronti degli elettori sotto i 30 anni, un gruppo che di solito favorisce i democratici con margini significativi. Finora, la campagna di Biden ha cercato di trarre vantaggio da TikTok senza aderirvi, appoggiandosi a influencer amici dei social media e avendo il Comitato nazionale democratico sulla piattaforma.

Tra i democratici più in vista su TikTok ci sono i governatori Gretchen Whitmer (Michigan), Gavin Newson (California) e Josh Shapiro (Pennsylvania), il senatore Cory Booker (New Jersey) e la deputata Alexandria Ocasio-Cortez (New York). Anche alcuni democratici meno noti hanno trovato un grande pubblico sulla piattaforma. Il rappresentante Jeff Jackson del North Carolina, ora in corsa per diventare procuratore generale dello Stato, ha 2,5 milioni di follower su TikTok, molti di più dei 942.100 di Ocasio-Cortez.

Secondo un sondaggio del New York Times dell'inizio di questo mese, Biden è a pari merito con il candidato repubblicano Trump tra gli elettori di età compresa tra i 18 e i 29 anni in sei Stati politicamente divisi che saranno cruciali per decidere le elezioni del 2024. Biden non era su TikTok nel 2020, ma oggi un numero maggiore di americani vi fa affidamento per i contenuti politici.

Altro dettaglio interessante citato da Cotton: all'inizio dell'anno, TikTok ha assunto David Plouffe e Jim Messina - veterani delle campagne presidenziali di Barack Obama - per aiutarla a difenderla a Washington. Cogliendo l'occasione i repubblicani stanno aumentando il volume delle critiche a TikTok, sostenendo che si tratti di uno strumento eterodiretto dal Partito comunista cinese. 

Sostenere dunque che Biden abbia un trattamento di favore nei confronti di TikTok significa sostanzialmente per i Repubblicani dire tre cose in una. La prima: non tutela la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Seconda: Biden è troppo amichevole con la Cina, che invece è il nemico numero uno. Terza: Biden favorisce i giganti stranieri nella competizione con quelli statunitensi. Un ultimo punto con cui i trumpiani sperano di recuperare campo in un settore solitamente molto più vicino ai Democratici, quantomeno prima dell'avvento di Elon Musk.






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