E il revisionismo dei simboli della Confederazione americana e delle mille storie di razzismo e schiavitù ha fatto ieri un’altra vittima. Il sindaco di New York Bill de Blasio ha ricevuto la richiesta di togliere l’imponente statua ritenuta ‘problematica’ di Theodore Roosevelt di fronte all’American Museum of Natural History.
E’ stata proprio la direzione del Museo a chiedere la rimozione di quello che molti considerano un simbolo di oppressione e discriminazione razziale.
La statua ufficialmente titolata ‘monumento equestre di Theodore Roosevelt’ era posizionata di fronte al Museo da oltre 80 anni.
La statua raffigura l'ex governatore di New York e il 26 ° presidente degli Stati Uniti a cavallo con un nativo americano senza nome e un uomo di origine africana a piedi su entrambi i lati del cavallo.La statua fu commissionata nel 1925 e intendeva ricordare Roosevelt come devoto naturalista e autore di lavori di storia naturale.
De Blasio ha detto che ‘il Museo ha chiesto di togliere la statua perchè in maniera esplicita manda un messaggio inaccettabile, e cioè che indigeni e neri sono razze sottomesse e inferiori.
La città ha accolto la richiesta del Museo ‘una decisione giusta e in un momento appropriato’. ‘Il mondo-ha detto il Sindaco- non ha bisogno di statue o reperti che non rispecchiano né i valori della persona che intendono onorare né quelli di di uguaglianza e giustizia'.
Le proteste per la violenta morte di George Floyd hanno infiammato l’America e acceso le proteste non solo contro la polizia violenta ma contro tutti quei simboli della storia che ‘odorano’ di razzismo.
Uno dei pochi in disaccordo sulla decisione del Sindaco è stato il Presidente Donald Trump che ha bollato la richiesta come ‘ridicola e da non fare’.
Ma le statue, in America, continuano a cadere.
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