Usa-Gb/ A Washington il vertice tra Trump e May
"Legami militari e commerciali più forti"
Il presidente statunitense Donald Trump ha incontrato alla Casa Bianca il premier britannico Theresa May, primo leader internazionale a incontrare il 45esimo capo di Stato americano. "Una relazione speciale", così Trump ha definito il suo rapporto con gli Stati Uniti. "Abbiamo giorni grandiosi davanti a noi per i nostri Paesi e i nostri popoli", ha aggiunto.
Più cauta Theresa May, più entusiasta Trump, il premier britannico ha spiegato che «Ci saranno dei punti su cui non saremo d'accordo con il presidente. Ma la cosa fondamentale è che dialoghiamo». «Dobbiamo ridare prosperità ai nostri popoli» ha aggiunto May, mentre il capo di Stato Usa ha sottolineato come «Le relazioni fra Stati Uniti e Gran Bretagna non sono mai state così forti». «La Brexit - ha aggiunto Trump - sarà una cosa fantastica per il Regno Unito». Nel faccia a faccia si è discusso anche di Russia, May ha spiegato che «La premesse per togliere le sanzioni a Mosca è la piena attuazione degli accordi di Minsk seguiti alla crisi dell'Ucraina», e lo stesso Trump ha sottolineato come sia «troppo presto» per affrontare l'argomento «Non conosco Putin ma spero in un rapporto fantastico» ha detto il presidente americano. E ancora, il capitolo Nato, dopo le dichiarazioni in campagna elettorale cambia la posizione del nuovo presidente Usa che, come ha sottolineato May «Ha confermato di essere favorevole alla Nato al 100%». Durante la visita il capo di Stato americano ha mostrato il busto di Winston Churchill, fatto riposizionare nello Studio Ovale dopo che Obama l’aveva fatto rimuovere. «È un grande onore averlo qui» ha detto Trump. «È un grande onore essere qui» ha replicato May, primo leader internazionale a incontrare il nuovo capo di Stato americano. Nell'incontro Trump è tornato anche sul controverso tema del waterboarding: «Io penso che funzioni, ma ne discuterò con i vertici militari».
A margine dell’incontro Trump ha manifestato il suo sostegno alla marcia contro l’aborto di Washington: «La marcia per la vita è così importante, a tutti voi che marciate, avete il mio pieno supporto» ha twittato il presidente Usa. E una lode alla marcia antiabortista è arrivata anche dal vice presidente
Il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’intenzione di firmare entro venerdì un’azione esecutiva che fermi temporaneamente il flusso di rifugiati negli Stati Uniti e impedisca l’ingresso negli Usa da alcuni Paesi a maggioranza musulmana. A riferirlo il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer.
Vaticano: il Muro con il Messico? Segnale preoccupante
Il tutto nel giorno in cui il Vaticano ha definito «preoccupante» la decisione del nuovo capo di Stato americano di costruire un muro con il Messico. «La Santa Sede è preoccupata per il segnale che si dà al mondo - ha detto il cardinale Peter Turkson, presidente del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale, a margine di un convegno - Mi auguro che altri Paesi non seguano il suo esempio» ha aggiunto. «Noi ci auguriamo che il muro non sia costruito ma conoscendo Trump forse si farà - ha spiegato - la Santa Sede è preoccupata perché non riguarda solo la situazione con il Messico ma il segnale che si dà al mondo. Non sono solo gli Usa che vogliono costruire i muri contro i migranti, accade anche in Europa. Mi auguro che non seguano il suo esempio. Un presidente può anche costruire un muro ma può arrivare un altro presidente che l’abbatterà».
La telefonata Trump-Pena Nieto
Interviene dunque anche il Vaticano sulla decisione del presidente americano di costruire il muro al confine tra Stati Uniti e Messico. Mentre proprio dalle autorità messicane era arrivato il chiaro no a una trattativa per far pagare proprio ai messicani le spese di costruzione del muro. No a cui Trump aveva replicato con l’ipotesi di imporre un dazio del 20% su tutti i prodotti importati dal Messico. Venerdì telefonata di un’ora tra il presidente messicano Pena Nieto e Donald Trump, definita «una buona conversazione» dallo stesso presidente Usa.