USA. Il Coronavirus protagonista delle primarie americane
Trump negativo al test. Senza strette di mano in una campagna virtuale.
Le strette di mano, le pacche sulle spalle, i neonati in braccio dei candidati queste i motivi delle foto che gli americani erano abituati da sempre a vedere nelle campagne presidenziali.
Una certa umanizzazione dei candidati, spesso senatori miliardari che per l’occasione si trovano costretti a socializzare con la gente comune, con i militari, con personaggi famosi e meno famosi in una girandola di strette di mano e abbracci lunga mesi.
Il Coronavirus entra in campagna elettorale
Ebbene il Coronavirus non solo ha costretto Stati a rimandare le primarie ma soprattutto ha obbligato i due contendenti rimasti, Joe Biden e Bernie Sanders, a cancellare tutti i comizi dal vivo, a organizzarli in streaming , imponendo ai volontari di lavorare da casa a cercare le potenziali donazioni e a usare la rete per fare comunicazione e pubblicità. Chiusi gli uffici della campagna.
Confermate le primarie del prossimo martedì in Ohio, Florida e California dove Joe Biden potrebbe ottenere il numero di delegati sufficiente per aver in tasca la nomination.
Il dibattito di questa domenica tra i due si farà, ma senza pubblico. Da Phoenix in Arizona, prima sede, lo scontro è stato trasferito a Washington per evitare troppi movimenti ai due e al loro entourage.
Il Coronavirus entra in campagna elettorale
Già previsto l’attacco di Sanders al suo avversario sui temi della salute che coinvolge quasi 30 milioni di americani senza assicurazione sanitaria. Il veterano socialista ha più volte chiesto un’assicurazione sanitaria universale perchè la salute ‘è un diritto di tutti.
Mentre dal canto suo Joe Biden proporrà l’aumento di posti letto negli ospedali, test gratuiti e facilmente accessibili e comportamenti responsabili della popolazione.
Il presidente in carica Donald Trump ha continuato invece a mantenere inalterato il suo modus operandi da campagna e cioè quello della stretta di mano con tutti i suoi elettori. E questo nonostante il suo vice presidente e capo della crisi Mike Pence continui ogni giorno in televisione a suggerire di non avere contatti con le mani ma, se proprio si vuole salutare, di usare il contatto con il gomito.
E questa sua ‘incrollabile insofferenza’ ad evitare contatti è costata al Presidente l’obbligo di fare il test proprio perchè due membri della delegazione brasiliana guidata dal Presidente Bolsonaro in visita alla residenza in Florida di Mar-a-Lago sono risultati positivi e messi in quarantena. Il test di Trump, fatto oggi, ha dato fortunatamente esito negativo.
La Louisiana ha comunicato ieri poi di aver posticipato a giugno le sue primarie previste per il 4 aprile. Kyle Ardoin , Segretario di Stato, ha confermato che si vuole evitare di mettere a rischio sia i lavoratori della campagna e i cittadini.
Ma, se uno Stato, ha dimostrato responsabilità, altri come Illinois, Florida e Ohio hanno per ora confermato le primarie del prossimo martedì. Oggi al voto le Isole Marina del Nord e poi il 4 di aprile Hawai, Wyoming e Alaska.
Vedremo se Mr. Corona cambierà ancora le carte in tavola di queste complesse elezioni.
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