Una FED leggermente più ottimista sul recupero dell’economia americana fino al 2022.
Le previsioni di quest’anno per la Riserva Federale degli Stati Uniti confermano una contrazione del 3,7% per il 2020, quasi tre punti percentuali meno delle percentuali calcolate in giugno in piena pandemia.
Jerome Powell, il Presidente della FED, ha detto che il recupero è stato più rapido del previsto però ha anche sottolineato che ‘ è necessario un ulteriore aiuto di sgravi fiscali addizionali’. E’ altresì chiaro che il trend economico è ancora basso e il percorso di sviluppo non è ancora molto chiaro dato che la pandemia stessa non è ancora risolta.
Questa incertezza si riflette nelle indicazioni per il prossimo anno. Le proiezioni di crescita per il prossimo anno sono state modificate da un 5% ad un più cautelativo 4%. I tassi assolutamente bloccati quasi sullo zero con la speranza di poterli mantenere fino al 2023. Anche le previsioni sull’occupazione, salita anche a quasi il 15% con quasi 40 milioni di disoccupati, sono leggermente migliorate. La FED prevede per l’occupazione nell’anno in corso un tasso del 7,6% e per il 2021 del 5,5%. ‘Abbiamo un obiettivo-ha detto Powell-di mantenere stabili i prezzi e far ripartire l’occupazione’.
Altri segnali positivi evidenziati dal massimo ente bancario dello Stato sono la spesa delle famiglie, recuperata al 75%, e il miglioramento della fiducia delle imprese che hanno ripreso gli investimenti.
Ma ci sono ancora tanti aspetti critici che riguardano i milioni di disoccupati e le piccole e medie imprese in difficoltà a ripartire. Per questo sarebbe importante sostenere la ripresa con maggiori aiuti fiscali.
Alla fine di agosto la FED aveva annunciato che l’inflazione sarebbe potuta rimanere ferma al 2% ma che il sistema bancario avrebbe anche accettato un’inflazione ‘moderatamente superiore’. Con questo obiettivo la FED sta comprando qualcosa come 80 mila milioni di dollari al mese in ipoteche.
‘Pur in una fase di perdurante incertezza-ha sostenuto Powell-sembra che gli Stati Uniti abbiano superato il peggio della recessione’.
E mentre la FED continua a ‘pompare’ danaro sull’economia la politica al Congresso sta ancora discutendo sugli aiuti economici da rinnovare. Da una parte i dem con l’idea di replicare il sostegno di 600 dollari settimanali per i disoccupati, dall’altra i repubblicani che vorrebbero dare meno in cash ma più in sgravi. Da due mesi è tutto fermo ma, molti osservatori ritengono che l’ok agli aiuti, così come l’annuncio del vaccino, saranno dati qualche giorno prima delle elezioni.
Ricevere a casa un assegno con la firma di Trump potrebbe essere un buon viatico per votare al meglio.
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