USA. La poltrona da presidente è ancora una ’faccenda’ tra uomini.
Per le donne è, nonostante tutto, una ‘mission impossible’.
Sono 14 i presidenti donna eletti nel mondo tra 196 Paesi. Erano 15 ma, la sospensione della presidente del Brasile, Dilma Roussef, ha portato al ribasso il numero di per sé già esiguo. Per quanti riguarda i soli stati europei, la prima donna a diventare Prima Ministra di un paese fu invece Margaret Thatcher (1925-2013), che guidò il governo del Regno Unito dal 1979 al 1990. Oggi solo cinque donne al mondo ricoprono l’incarico di prime ministre. L’Italia non ha mai avuto né una donna presidente del Consiglio né una donna presidente della Repubblica.
Perché se è vero che le donne hanno guadagnato molte posizioni in ruoli di comandi in multinazionali, organizzazioni politiche e finanziarie internazionali, è altrettanto vero che il ruolo di presidente di nazioni sembra essere ancora una ‘faccenda’ per soli uomini.
L’unica volta che una donna è diventata Presidente degli Stati Uniti è stato soltanto nella sceneggiatura di un paio di serie televisive. Tra queste House of Cards e Commander in Chief. In questa ultima la protagonista Mackenzie Allen, da vicepresidente assume la carica per sostituire il presidente morto improvvisamente per un aneurisma cerebrale.
Presidenza americana. Una 'faccenda' tra uomini
E quello che sta succedendo adesso nella corsa delle primarie per la nomination contro Donald Trump ne è un’ulteriore conferma.
Tante donne in corsa e alla fine una gara con due giovani settantasettenni, Bernie Sanders e Joe Biden contro un altro settantenne Donald Trump. Donne purtroppo non pervenute in termini di voti.
Un esempio su tutti quello di Elisabeth Warren, ritiratasi dopo il Super Tuesday. Un curriculum prestigioso, professore di Diritto ad Harvard, creatrice dell’Agenzia per i Diritti dei Consumatori in Finanza sotto la presidenza di Barack Obama. Una vita familiare da manuale e da esempio, figlia di lavoratori dell’Oklahoma, madre, giovane lavoratrice e successivamente studente lavoratore. Brava nei dibattiti e con un concreto programma politico. Poi l’inaspettato crollo nelle urne.
Neanche una vittoria e nemmeno in Massachussets, il suo Stato.
Nessuna donna ha avuto, fino ad ora, risultati rilevanti. Unica ancora in corsa Tulsi Gabbard. Tutte le altre da Amy Klobuchar, Kamala Harris, Marianne Williamson e Kirsten Gillibrand si sono ritirate.
Molti gli osservatori che si sono posti la domanda del perché pur avendo donne sedute su poltrone importanti a livello nazionale e locale e pur avendo avuto in gara quasi 20 aspiranti femminili,la corsa per la poltrona numero uno dell’America è solo di genere maschile.
Un problema di sessismo inconsapevole degli elettori? Forse. Certo è che la scelta dei votanti è, fino ad ora, chiara e netta.
Presidenza americana. Una faccenda tra uomini
A una donna è sicuramente richiesta maggiore professionalità rispetto ai canoni richiesti ad un uomo.E una donna con ambizioni di potere risulta sicuramente più antipatica di un uomo con i medesima progetti.
E a questo proposito la senatrice Klobuchar durante alcuni interventi pubblici in campagna ha più volte fatto l’esempio della crescita spettacolare di Pete Buttigieg, il giovane 38enne che pur avendo avuto una limitata esperienza politica come sindaco della sua città aveva avuto, fino al supermartedi, diversi consensi di voti. ‘Una donna con quel tipo di esperienza non avrebbe mai potuto presentarsi alla gara per la nomination. A noi donne è richiesto sempre molto di più e questo è un dato di fatto’ a concluso realisticamente la senatrice.
In occasioni delle legislative del 2018 differenti analisi hanno confermato quanto dichiarato dalla Klobuchar. L’80% delle donne che si erano presentate al Senato aveva precedentemente avuto un incarico pubblico. I candidati uomini solo il 22%.
E pure tra gli aspiranti Governatori la differenza di esperienza pubblica tra donne e uomini era marcata, 56% ne aveva avuta una contro il 37% dei colleghi maschi.
In ogni caso, pur rimanendo confermata dai fatti l’estrema difficoltà delle donne rispetto agli uomini nel catturare i voti, il concetto di eleggibilità è qualcosa di molto sfuggente ed imprevedibile anche nei sondaggi.
Molti gli esempi. Gerald Ford non avrebbe mai immaginato che un attore di Hollywood come Ronald Reagan avrebbe potuto vincere. Molti non avrebbero scommesso nulla sulla vittoria di un politico di colore che si chiamava come il peggior terrorista del mondo, Obama.
Ed allora la soluzione per aver un futuro presidente donna negli Stati Uniti è ancora una mission impossible.Ed allora che fare? Fare tesoro delle parole di Elisabeth Warren al suo ritiro’ Quando le cose si fanno difficili , e qui sono difficili, abbiamo solo una opzione, quella di perseguire con tenacia i nostri obiettivi’.
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