A- A+
Food
Calabria: vino, donne e baronesse

 

Siamo in Calabria sulla costa Jonica in provincia di Reggio, natura incontaminata e bandiera blu di Legambiente. Qui nidificano le tartarughe.

Sulla costa sorge il comune di Palizzi con il suo centro storico abbarbicato sulla montagna (le propaggini dell'Aspromonte) e i suoi vigneti.

Finalmente alcuni produttori hanno capito che la valorizzazione delle uve può , anche in Calabria, creare vini di alta gamma e piena rotondità, affinati in botte e di grande struttura.

Una di queste cantine è quella della famiglia Nesci, discendenti del Barone, hanno in pochi anni scelto di valorizzare le viti locali della zona di Palizzi.

Enologo dalla Franciacorta e tecnologia d'avanguardia per produrre oggi cinque etichette IGT tra le quali un Merlot in purezza di ottima struttura, profumi e piena capacità di abbinamenti gastronomici. Nomi quali Chapeau, Esperanto, Toto Corde ed etichette di design.

Saverio Nesci, nipote del Barone, ha fondato le cantine nell'azienda agricola di famiglia che produce anche olive, olio e Bergamotto, con volontà e capacità di ristrutturare e raggiungere rapidamente un ottimo livello enologico.

La figlia Alberta, entusiasmo fatto a persona, si occupa della parte commerciale e di gestione aziendale e tutta la famiglia si impegna nell'avventura di portare i vitigni calabresi alla conoscenza e all'apprezzamento generale.

Come già avvenuto in Puglia e in Sicilia, il sud riscatta le proprie tradizioni vinicole per consegnare prodotti locali capaci di competere. Ci voleva e i Nesci ci sono riusciti.

La serata alle cantine aperte è stata uno dei momenti di valorizzazione del prodotto e del territorio, apprezzata e frequentata da centinaia di appassionati. Sotto l'egida del Movimento Turismo del Vino che tanto sta facendo in tutta Italia con il suo presidente Carlo Pietrasanta per diffondere la cultura enologica e dare agli appassionati e a chi vuole conoscere queste realtà, occasioni di degustazione, di festa, di condivisione.

Proprio in questi giorni, fino al dieci agosto, sono centinaia le iniziative da Nord a Sud chiamate "Calici di Stelle" che produttori e Wine lovers accolgono con grande entusiasmo.


GUARDA IL VIDEO
 


La storia della famiglia Nesci

La famiglia Nesci vanta origini antichissime. Oriunda messinese, si era trasferita nel corso del XVII secolo a Palizzi e poi a Reggio, avendo cura di coltivare ed accrescere il proprio patrimonio culturale e terriero. Il patrimonio della famiglia Nesci, a far data dal XIX secolo, era appannaggio dei fratelli Antonio e Domenico, entrambi scapoli ma con tre nipoti, Francesco, Giuseppe e Domenico, nati dal fratello Vincenzo, morto in giovane età. I due fratelli, di comune intesa, lo divisero lasciando al primo la cura dei beni in Palizzi e Bova ed al secondo i fondi in Pellaro, che ebbero cura di seguire con mentalità pressoché feudataria, retriva al progresso ed all'innovazione di prodotto e di processo ed incentrata sulla rendita di posizione. Alla morte, Domenico lasciò tutti i suoi beni ai due nipoti Francesco e Giuseppe mentre Antonio lasciò tutto ai pronipoti Vincenzo e Francesco Saverio, figli di Domenico.

Francesco, alla morte lasciò tutti suoi beni, ai nipoti Vincenzo e Francesco Saverio. Giuseppe, in vecchiaia, cedette tutti suoi beni a Francesco Saverio.

Vincenzo, morto nel 1924, lasciò tutti suoi beni ai tre figli Domenico, Antonio e Maria Cristina mentre Francesco Saverio, morto nel 1951, lascia quasi tutto ai due nipoti maschi.

Domenico, nato nel 1922, continua a curare i fondi di Pellaro interessati prevalentemente da bergamotteti, vigneti ed uliveti mentre Antonio, nato nel 1924, si interessa delle proprietà di Palizzi, coltivate sempre a bergamotto, uliveti e vigneti ma anche a gelsomino, seminativi, pascoli e boschi. Da Domenico sono nati Vincenzo, residente in Algeria e Presidente ed Amministratore Delegato di Djezzy, primo operatore di telefonia mobile mobile del paese, Francesco Saverio, professore ordinario di Economia Agraria presso l'Ateneo reggino, e Clotilde (ora defunta).

Sarà Francesco Saverio a continuare l'attività di imprenditore agricolo, intrapresa con spirito progressista avviata con la ristrutturazione e l'ampliamento degli impianti esistenti, soprattutto bergamotto, ulivo e vigne. E proprio per valorizzare il prodotto ottenuto dalle vigne messe a dimora alla fine degli anni '90 su una superficie di circa 10 ettari, decide di ristrutturare il vecchio "palmento" edificato nel 1898 da Giuseppe Nesci per realizzare uno stabilimento tecnologicamente avanzato, entrato in funzione nel 2015.

Dei tre figli di Francesco Saverio ed Adele Sarlo, Anna Maria è in magistratura, Maria Grazia, laureanda in architettura, si occupa già dell'allestimento della nuova cantina, mentre Alberta, laureanda in economia aziendale, si occupa della direzione tecnica e commerciale della stessa.

Iscriviti alla newsletter
Tags:
calabria vino




in evidenza
Affari in rete

Guarda la gallery

Affari in rete


in vetrina
Belen paparazzata col nuovo fidanzato. Ecco chi è l'amore misterioso

Belen paparazzata col nuovo fidanzato. Ecco chi è l'amore misterioso


motori
Nuova Porsche Cayenne GTS 2024: una sportiva per tutti giorni

Nuova Porsche Cayenne GTS 2024: una sportiva per tutti giorni

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.