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Food
Marchesi premia il Mojito Rovagnati degli studenti del Carlo Porta

di Michele Pizzillo

Come reinterpretare il prosciutto cotto Granbiscotto? Ci hanno pensato gli studenti di oltre 200  scuole di cucina dei più prestigiosi istituti alberghieri di Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia e Svizzera, a provarci, proponendo ricette con al centro il famoso prosciutto italiano. 

In finale sono arrivate tre ricette preparate da due studenti rispettivamente dell’Istituto Carlo Porta di Milano, Villa Blanka di Innsbruck e Dolomieu di Longarone. A decretare il team vincitore, composto appunto da due studenti e da un professore-accompagnatore, una giuria d’eccezione composta dal maestro Gualtiero Marchesi, che ha pure messo a disposizione la sede di Milano della sua Accademia per la gara finale, lo chef pluristellato Enrico Bartolini e Claudia Limonta Rovagnati presidente della Rovagnati. 

A conclusione di una bella gara, anche per il piacere di chi ha potuto degustare le reinterpretazioni del Granboscotto proposte da questi sei giovani, il 1° concorso per Istituti alberghieri è stato vinto dalla la squadra del Porta (composta da Roberto Antelmo e Chiara Vangelo) che con il «Mojito Rovagnati» hanno proposto un approccio moderno e irriverente nell’interpretare il salume, hanno sottolineato i giurati.  

Che hanno pure evidenziato la validità dell’idea della storica azienda italiana di mettere alla prova le future generazioni di chef chiedendo loro di ideare piatti ispirati a «Antipasti a base di salumi». Creazioni pensate per esaltare gli affettati italiani, una delle grandi eccellenze del Bel Paese, con preparazioni che sono state giudicate per capacità esecutiva, presentazione, gusto, creatività e nome veramente di ottima qualità ha sottolineato Gualtiero Marchesi, anche se non tutti e tre i piatti erano equilibrati sotto l’aspetto gustativo. Tecnica e bravura, che comunque vanno affinate, c’erano in tutti i piatti presentati al giudizio della giuria tecnica e di quella diciamo popolare fatta di giornalisti invitati alla finale del concorso voluto da Rovagnati.

«Siamo veramente entusiasti della passione con cui tutti questi ragazzi hanno lavorato. Dell’impegno e della creatività che hanno riposto nelle loro preparazioni, dell’abilità con cui hanno saputo valorizzare gli affettati italiani, famosi nel mondo per la loro eccezionale qualità. Dopotutto, la Rovagnati Academy Food Experience è nata proprio con questo duplice obiettivo: promuovere la tradizione produttiva italiana legata al mondo dei salumi e dare l’opportunità ai futuri cuochi di esprimere il loro talento in una disciplina alimentare sinonimo di eccellenza del made in Italy. A questi ragazzi dico: continuate così! Con umiltà, dedizione e amore per le materie prime e per le straordinarie produzioni italiane», ha dichiarato Claudia Limonta Rovagnati. 

Cosi Roberto Antelmo e Chiara Vangelo, accompagnati dal professore Lucio Caporarello dell’Istituto Alberghiero Carlo Porta di Milano con la ricetta «Mojito Rovagnati», a base di prosciutto cotto Gran Biscotto, hanno conquistato i palati dei severissimi giurati, e un premio di 5.000 euro; Birmanns Kai e Rappold Jonathan, accompagnati dal professore Peter Mitterer dell’Istituto alberghiero Villa Blanka di Innsbruck con il piatto «Patate e coppa» hanno guadagnato il secondo posto con un premio da 3.000 euro e Nicola Fent e Sharon De Stefano, accompagnati dal professore Pietro Maggiore dell’Istituto Alberghiero “D. Dolomieu” di Longarone (BL), con la ricetta «Lo sgombro veste Rovagnati», a base di sgombro e culatello hanno conquistato il terzo premio da 1.500 euro. L’Istituto Alberghiero milanese si è aggiudicato anche l’ambitissimo premio della giuria popolare: un cesto di prodotti Rovagnati tutti da interpretare per altre straordinarie creazioni.
 

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