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Milano si candida a capitale mondiale della alimentazione

Oltre Expo: Milano capitale mondiale della nutrizione

Dal Milan Center nasce la rete di istituzioni Presentato il Manifesto questa mattina Obiettivo: mantenere l’eredità di Expo
I vice ministri Migliore e Olivero, con Maroni, Balzani, Meomartini e Pomodoro
Compie due anni il Centro internazionale sul diritto all'alimentazione
Creata una rete di convenzioni con oltre 50 enti e organismi internazionali
In cantiere nuovi progetti per il cibo: dai droni in agricoltura all’idro – serra nel deserto
Progetto: una convenzione per il “diritto al cibo e al cibo garantito" con l’ONU
 
Milano guarda oltre Expo e si candida a capitale mondiale dell’alimentazione. Presentato oggi il manifesto dal Centro internazionale sul diritto all’alimentazione, a due anni dalla nascita, il 17 febbraio 2014, insieme ai fondatori: Camera di commercio di Milano, Regione Lombardia e Comune di Milano.

Al via la rete che sarà il motore della legacy di Expo. Oggi il Milan Center - ha riunito in Camera di commercio  un primo importante nucleo di soggetti istituzionali e pubblici attorno al progetto di investire sul patrimonio di idee, pratiche ed economie nate con Expo Milano 2015. Insieme istituzioni, soggetti della formazione e ricerca, di economia e mercato agroalimentare, dell’associazionismo e del volontariato, ONG, sviluppo sostenibile e regolazione, in una dimensione internazionale e multilaterale.

Possibili sviluppi per la città proposti questa mattina: una Borsa degli scambi delle merci, dei prodotti e dell’innovazione, un tavolo ministeriale sulla cooperazione nella filiera alimentare, rappresentanze dei Paesi di Expo a Milano per le iniziative di sviluppo sostenibile, un calendario di impegni e occasioni pubbliche.

Ha commentato Gennaro Migliore, Sottosegretario alla Giustizia: “L’Expo è stata una straordinaria occasione di crescita del paese. Il compito del governo e del parlamento è far sì che il nostro paese sia sempre più all’avanguardia sui temi dell’alimentazione e della difesa dell’ambiente.”

Ha dichiarato Andrea Olivero, Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali: “Partendo dalla straordinaria esperienza dell’Esposizione Universale di Milano, si è innescata una riflessione globale sulle sfide che ci attendono: sostenibilità, qualità di vita e modelli di sviluppo economico, sociale e culturale, in grado di assicurare a tutti l’accesso ad un cibo sano, nutriente e sufficiente. Oggi, per esprimere il valore del cibo, nella sua componente sociale ed etica ed anche in una visione globale, occorre presidiare con forza i temi della lotta allo spreco, della regolazione, della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in campo agroalimentare; mi auguro che anche le prossime edizioni di EXPO raccolgano questa importante eredità.”

“Grazie al lavoro svolto durante Expo Milano 2015 i temi della nutrizione e della sicurezza alimentare sono ora al centro del dibattito globale e vogliamo che il grande lascito della nostra Esposizione Universale sia proprio questo: il confronto vero, concreto e utile su questi temi”, ha dichiarato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Vogliamo combattere la fame nel mondo ma anche condurre in modo più efficace la lotta alla contraffazione alimentare, che genera rischi per la salute dei consumatori e rappresenta un grave danno alla nostra economia”, ha continuato. “In quest’ottica Regione Lombardia ha portato avanti una serie di iniziative prima, durante e dopo Expo: dal documento anti contraffazione alimentare, parte integrante della Carta di Milano consegnata all’Onu, al Centro internazionale sul diritto all’alimentazione, iniziativa importante proprio perché la sua mission continua anche dopo l’Expo di Milano”.
 
“Milano, città di Expo, ha dato vita anche al Milan Urban Food Policy Pact, il primo patto tra Sindaci delle grandi citta del mondo per politiche alimentari urbane sostenibili – ha dichiarato Francesca Balzani, Vicesindaco di Milano –.  Più di 100  metropoli dei tutti i continenti, in rappresentanza di oltre 400 milioni di cittadini, hanno firmato a Palazzo Reale impegni per il diritto al cibo sano e all’acqua per tutti, la lotta agli sprechi e lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un ulteriore contributo, promosso dal Comune di Milano, per fare della nostra città la capitale mondiale della nutrizione. Nel dopo Expo, infatti, il lavoro in rete delle municipalità continua con lo scambio di best practices e un controllo dei passi in avanti compiuti da verificare in incontri annuali. Prossimo appuntamento a Roma alla FAO in ottobre”.

 “La Camera di commercio ha creduto fin da subito a questa iniziativa accanto alle altre istituzioni milanesi – ha dichiarato Alberto Meomartini, vice Presidente della Camera di commercio di Milano -. Grazie a Expo si è creata di una rete di interlocutori stabili sul tema del diritto al cibo, in Italia e all’estero, che può restare un’eredità anche in futuro per Milano”.

Per Livia Pomodoro, Presidente del Centro internazionale sul diritto all’alimentazione “La regolazione è la sola condizione perché si realizzi il diritto al cibo. Per questo noi diciamo: non c’è cibo senza diritto. La regolazione governa tutta la catena alimentare e determina la qualità del cibo. Dà vita  ad un’alleanza tra economia e diritto che l’Italia già conosce: perché l’eccellenza del prodotto italiano dipende dall’osservanza di una legislazione rigorosa.  Il Milan Center ha lanciato l’idea di una Milano capitale mondiale dell’alimentazione, prima di Expo, l’ha rafforzata partecipando alla Carta di Milano, dobbiamo ora accendere i motori dell’eredità di Expo rendendo Milano punto di riferimento internazionale per l’alimentazione, saldando sempre di più la nostra azione agli obiettivi delle grandi istituzioni multilaterali: l’Onu, la Fao, la Commissione Europea”.

Arrivato un messaggio dell’organizzazione delle Nazioni Unite al Centro, da Hilal Elver, Special Rapporteur ONU: "Sono contenta di poter salutare questa ulteriore iniziativa degli amici del Milan Center dedicata a Milano Capitale mondiale dell'alimentazione. Anch'io penso infatti che sia importante raccogliere l'eredità di Expo Milano 2015 e fare in modo che la sua anima viva ancora nel tempo in uno stretto legame strutturale con le istituzioni multilaterali globali e con l’agenda ONU ed i suoi obiettivi ed in un ponte ideale con le prossime Expo. É importante quindi non disperdere le energie impegnate attraverso questa iniziativa di costituire una rete delle realtà dell’economia, della formazione e della ricerca, dell’internazionalizzazione, della solidarietà e del volontariato: una rete capace da un lato di raccogliere, come abbiamo detto, l’eredità di Expo, dall'altro di rappresentare una piattaforma della ricerca e dell'impegno verso vecchi e nuovi obiettivi. Ed a questo proposito sarò nei prossimi giorni a Milano, ospite del Milan Center, per discutere ed individuare, assieme alla rete dei Convenzionati, le direzioni verso cui indirizzare la ricerca nell'ambito di una prospettiva di sviluppo sostenibile. La rete può rappresentare il motore della legacy di Expo ed un contributo, in assoluto originale, per rendere continuo e strutturale il lascito di un’Expo nella storia delle Esposizioni Universali. Il diritto al cibo è il più fondamentale dei diritti fondamentali e non vive il solo tempo di un’Expo. Da Milano e la sua storia ricca e solidale è importante che noi lanciamo e affrontiamo, oggi, tutti insieme, la nuova decisiva sfida per il diritto al cibo adeguato".

Diritto al cibo, oltre 50 convenzioni attivate nel mondo, in aiuto la tecnologia. Un progetto sui droni da usare in agricoltura, una idro-serra da usare nelle aree desertiche. Sono alcune delle iniziative presentate questa mattina in Camera di commercio di Milano. Sono il risultato delle Convenzioni con enti e istituzioni italiani e esteri: a breve ne saranno attivate oltre 50.

Attivata col il Politecnico una piattaforma informatica per monitorare l’opinione pubblica in materia di diritto al cibo. Ecco, già attiva la piattaforma informatica di monitoraggio
 http://rtfmap.milanfoodlaw.org/


Appello al BIE: “Il diritto al cibo diventi tema stabile degli Expo”. Ricordando la Carta di Milano di Expo, a cui il Centro ha dato un forte contributo, è stata presentata questa mattina la proposta su cui lavorare da Milano ed espressa per la prima volta a novembre al BIE, di “Creare un ponte tra Expo Milano e i prossimi appuntamenti di ASTANA 2017 e Dubai 2020” destinato a rendere permanenti le tematiche collegate alla sfera del diritto al cibo e rendendo stabile e duraturo il collegamento con gli Obiettivi ONU”.

Il Centro compie due anni. Compie due anni, dal 17 febbraio 2014, il “Milan Center for Food Law and Policy - Centro internazionale di documentazione e studio sulle norme e le politiche pubbliche in materia di alimentazione”, un progetto di collaborazione in materia di diritto all'alimentazione sostenibile su scala globale nato da un progetto di Camera di commercio di Milano, Regione Lombardia e Comune di Milano. La Camera di commercio è il coordinatore del progetto e il Centro ha sede presso la Regione Lombardia a Palazzo Pirelli. Il Centro è un osservatorio per la raccolta, la catalogazione, l'archiviazione, ma anche per la sistematizzazione e la comparazione di materiale legislativo e atti pubblici o pubblico-privati. Rappresenta infine per la comunità scientifica e professionale del diritto alimentare - interna ed internazionale - un punto di riferimento e di confronto attraverso l’organizzazione di eventi, seminari specialistici e momenti di incontro tra pratica forense, attività accademica e giurisprudenza. http://www.milanfoodlaw.org/

Riferimento internazionale. Il Centro promuove una stretta collaborazione con la U.E. e con le Nazioni Unite con l’obiettivo di realizzare e far approvare convenzioni europee e multilaterali su regole e principi per il “diritto al cibo e al cibo garantito" in tutto il mondo.

Le tematiche. Il Centro lavora sulla legislazione e la regolazione, nazionale ed internazionale, a presidio della catena dell’alimentazione intorno a 12 aree di ricerca: l'agricoltura familiare e le donne, l'acqua, i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare, l'agroindustria, la logistica del cibo e la sua qualità, la contraffazione alimentare, la biodiversità, il land grabbing & le migrazioni, la ricerca e l'innovazione per l'agricoltura l'educazione alimentare: salute, spreco e obesità, la sovranità alimentare, l'urban policy.


Milano capitale mondiale dell'alimentazione: il manifesto del Centro
 

Expo Milano 2015 è ormai finita e la sua eredità – assai più di quell’impegno a definire una legacy che ogni Expo sottoscrive con il Bureau  International des Expositions - va raccolta senza perdere più tempo.

L’imperativo di “nutrire il pianeta” ci consegnava del resto ad una responsabilità di fronte al mondo  ben  oltre la breve, intensa e fortunata stagione di Expo Milano 2015. Era l’idea stessa che fece vincere Milano - quella di una Expo piattaforma per lo sviluppo sostenibile -  ad indicarci un movimento verso un  dopo e un di più oltre il confine ed il termine dell’evento. E non è un caso perciò che  - ora che la grande avventura è terminata - l’ anima di Expo Milano 2015 viva ancora, per noi e non solo per noi  , con tutte le aspettative e le energie messe in moto, con la forza dirompente di un ciclo vitale. Non conosce né stanchezza, né appagamento.

Per questo abbiamo da subito guardato a Dubai 2020 (passando per Astana 2017).

Prima, durante e adesso, in questo dopo Expo, non ci siamo stancati e non ci stanchiamo di costruire una prospettiva ed indicare obiettivi:

- siamo stati la lepre della comunicazione Expo: dapprima affermando  l’importanza di un orizzonte istituzionale e internazionale per Expo Milano 2015;

- abbiamo indicato l’obiettivo di una Milano capitale della nutrizione;

- in seguito, raccogliendo la sfida del diritto al cibo e della regolazione,  assente dalla prima riflessione della Carta di Milano, abbiamo sottolineato l’importanza di uno stretto legame strutturale con le istituzioni multilaterali globali non limitato allo spazio ed al tempo di uno spot. Lo stretto legame con l’agenda ONU ed i suoi obiettivi costituisce e costruisce, infatti, un mosaico di impegni comuni e globali declinati senza sosta al futuro e perché lo slancio di internazionalizzazione, di cui Expo Milano ha dato prova, non può deludere il riconoscimento ricevuto dal contesto multilaterale con le sue molte aspettative;

- infine abbiamo prospettato l’idea di una rete delle realtà dell’economia, della formazione e della ricerca, dell’internazionalizzazione, della solidarietà e del volontariato: una rete che raccogliesse l’eredità di Expo, a questo punto una eredità ed una identità precisa, quella di una Milano capitale della nutrizione.

L’Italia protagonista dell’economia del cibo, della sua qualità e regolazione è diventata agli occhi del mondo un player del diritto al cibo e di questo importante, conquistato nuovo ruolo dobbiamo essere oggi più responsabili e più consapevoli in un’Italia che ha fatto proprio del soft power un tratto importante della sua identità e immagine internazionale.

Siamo oggi preoccupati perché di questa Expo - protagonista di internazionalizzazione e di buone pratiche -  sembra sbiadirsi la traccia: a cominciare dal paesaggio urbano che ne ha cancellato il logo e dai media che la hanno abbandonata dopo averne accompagnato il lancio contribuendo in maniera determinante al suo successo: con il rischio, ora, che l’effimero della notizia diventi l’effimero di un’ Expo.

Milano non ha bisogno di un premio qualunque per aver contribuito a ricostruire l’immagine del nostro Paese. E’ già la Milano della cultura e della Scala, della ricerca e dell’innovazione, del design e della moda, della sanità e del volontariato. Ha conosciuto e costruito semmai, in questi mesi, una nuova eccellenza: quella della nutrizione. Nell’orizzonte di un impegno multilaterale  per lo sviluppo sostenibile la cultura nutrizione è il nuovo asset di Milano, la legacy ed insieme la prospettiva che indica e disegna il da farsi.

Diventa pertanto urgente e cogente per tutti noi impegnarci per impedire che il motore si spenga e continuare a dare la miglior prova di noi stessi facendoci protagonisti di un dopo Expo che ne raccolga soprattutto contenuti e successi. Milano, capitale della nutrizione, ha infatti segnato in questi mesi l’identità e la direzione del suo dopo Expo che non può essere un dopo Expo qualunque e noi intendiamo pertanto denunciare il rischio che questo patrimonio venga ridotto e imbalsamato in una dimensione senza anima, identità e futuro. Con l’evento di  oggi  il Milan Center  - riunendo un primo importante nucleo di soggetti istituzionali e pubblici attorno al progetto di investire sul patrimonio di idee, pratiche ed economie nate con Expo Milano 2015 - intende contribuire  a far sì che  l’eredità di Expo Milano 2015 sia carica del promettente futuro cui abbiamo tutti noi contribuito.

L'evento di oggi nasce da un intenso lavoro, iniziato con Expo, destinato a costruire una rete di relazioni e collaborazioni che metta insieme il versante delle istituzioni, della formazione e della ricerca, delle economie e del mercato agroalimentare, dell’associazionismo e del volontariato sotto il cielo dello sviluppo sostenibile e della regolazione, in una dimensione internazionale e multilaterale. La rete che teniamo oggi a battesimo e di cui illustriamo alcuni primi progetti rappresenta  l’impegno, l’impianto ed il motore della legacy immateriale sottoscritta da Expo Milano 2015 con il BIE.

E rappresenta un contributo, in assoluto originale, per rendere continuo e strutturale il lascito di un’Expo nella storia delle Esposizioni Universali. Il diritto al cibo è il più fondamentale dei diritti fondamentali e non vive il solo tempo di un’Expo.  Da Milano e la sua storia ricca e solidale, alle origini del welfare italiano, noi lanciamo e affrontiamo oggi tutti insieme  la sfida per il nuovo primato: confermarsi città capitale mondiale della nutrizione.

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