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Sei miliardi in tre anni: Intesa Sanpaolo crede nel settore agro alimentare

Al via in Lombardia l’accordo di collaborazione tra il Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali e il Gruppo bancario

DIAMO CREDITO ALL’AGROALIMENTARE ITALIANO
DA INTESA SANPAOLO 6 MILIARDI DI EURO IN TRE ANNI PER IL RILANCIO DEL SETTORE

ALLE IMPRESE LOMBARDE UN PLAFOND DA 1,2 MILIARDI DI EURO
• Con le nuove risorse un potenziale di investimenti in Lombardia pari a
3,5 miliardi di euro
• Presentate le misure a sostegno della filiera lattiero-casearia del
protocollo Mipaaf-Abi per la moratoria di 30 mesi
• Intesa Sanpaolo rafforza i benefici della moratoria allungando di
ulteriori 12 mesi il periodo di sospensione dei mutui, portando la
misura a 42 mesi per il comparto lattiero-caseario e a 24 mesi per
l’intero settore agroalimentare


Il rapporto tra mondo del credito, istituzioni e agricoltura, alla
luce delle nuove risorse economiche e delle misure anti-crisi varate per rilanciare il settore è stato al centro dell’incontro promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) e dal Gruppo Intesa Sanpaolo
che ha riunito a Milano, presso il Centro Congressi in piazza Belgioioso, numerosi operatori lombardi.
Obiettivo dell’incontro, presentare alle imprese e alle filiere dell’agroalimentare lombardo le risorse e le opportunità di accesso al credito nel quadro dell’accordo nazionale siglato a
gennaio dal Mipaaf e da Intesa Sanpaolo
. Attraverso l’accordo il Gruppo bancario ha reso
disponibile un plafond di 6 miliardi di euro in tre anni per incentivare investimenti in
innovazione, agevolare l’export e i processi di internazionalizzazione, favorire interventi di ricambio generazionale e di formazione delle risorse.

All’agroalimentare lombardo l’accordo mette a disposizione 1,2 miliardi di euro in tre
anni per promuovere la crescita e le opportunità di impiego lavorativo in un comparto
strategico per l’economia della regione; l’insieme delle risorse e delle iniziative messe a 
punto da Intesa Sanpaolo e Mipaaf, infatti, potrebbe potenzialmente generare in Lombardia
3,5 miliardi di nuovi investimenti.

I punti chiave dell’accordo e le prospettive del settore rispetto ai nuovi scenari competitivi sono stati presentati da Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, che ha sottolineato l’importanza strategica dell’intesa raggiunta con il Mipaaf e la concreta ricaduta sui produttori agricoli.
L’accordo si propone, inoltre, di facilitare l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dai Psr
(Piani di sviluppo rurale) per il periodo 2014-2020
che assegna alla Lombardia risorse
pari a 1,2 miliardi di euro. A tale scopo il Gruppo Intesa Sanpaolo intende promuovere
una serie di interventi finanziari e consulenziali in collaborazione con i principali
interlocutori del territorio, affinché le imprese agricole e agroalimentari possano cogliere
opportunità di investimento e accedere più facilmente ai fondi strutturali anche attraverso
prodotti finanziari specifici promossi dalla Banca.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A CARLO MESSINA

 

 

L’accordo tra Mipaaf e Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Ismea, l’ente pubblico che
fornisce servizi finanziari, assicurativi e informatici alle imprese agricole, avvierà anche la realizzazione di un’indagine conoscitiva con l’obiettivo di arrivare a una migliore

definizione del posizionamento delle imprese rispetto alla capacità di accesso al credito.
L’incontro milanese ha rappresentato anche l’occasione per illustrare i termini della
moratoria di 30 mesi sui mutui prevista dal protocollo siglato tra Mipaaf e Abi per il
rilancio del settore lattiero-caseario e zootecnico nazionale che si aggiunge alle risorse
già messe a disposizione dal Governo attraverso il Fondo latte.

Per favorire la ripresa nel nuovo contesto competitivo, Intesa Sanpaolo ha deciso di
rafforzare i benefici della moratoria prolungando di ulteriori 12 mesi
il periodo di
sospensione dei mutui, portando la misura a 42 mesi per il comparto lattiero-caseario e
zootecnico e a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare.

I termini stabiliti dai due provvedimenti sono stati illustrati da Maurizio Martina, ministro
delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e da Carlo Messina
, consigliere delegato e
Ceo di Intesa Sanpaolo; entrambi hanno sottolineato come la convergenza tra politiche
industriali e politiche creditizie sia importante per assicurare adeguato sostegno al settore
agroalimentare, e in particolare alla filiera lattiero-casearia, con l’obiettivo di valorizzare una delle eccellenze del made in Italy.

L’analisi di Intesa Sanpaolo ha evidenziato proprio l'elevata incidenza del settore della
produzione del latte e della sua trasformazione sull’economia italiana. Nel segmento
agricolo operano 200.000 aziende
, con 5 milioni di capi (bovini, bufalini, ovini e caprini):
per il solo latte vaccino, nel 2015 sono state consegnate oltre 11 milioni di tonnellate. Nel
segmento industriale vi sono oltre 39.000 occupati, 3.400 imprese, un valore della
produzione di circa 19 miliardi (terzi in Europa dopo Germania e Francia) ed
esportazioni pari a 2,8 miliardi. Il 21,6% del totale degli allevamenti è in Lombardia;
seguono il Piemonte (11,4%) e il Veneto (10%). Rispetto alla media nazionale, la
Lombardia è caratterizzata da una dimensione doppia degli allevamenti e rappresenta
da sola il 36,4% delle esportazioni totali di prodotti lattiero-caseari. 

Messina Intesa San Paolo (2)
 

Le specificità della filiera lattiero-casearia e zootecnica sono emerse anche dalle testimonianze di Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo e di Fausto Turcato,
amministratore delegato e Ceo di Latteria Sociale Mantova, che hanno portato l’esperienza
di grandi imprese radicate sul territorio ma con forte vocazione internazionale.

Dopo Milano, seguiranno altri incontri sul territorio per la presentazione dell’Accordo
“Diamo credito all’agroalimentare” tra Mipaaf e Intesa Sanpaolo e saranno dedicati ai temi
centrali dell’agricoltura.

Ulteriori misure di Intesa Sanpaolo a sostegno del settore agroalimentare
Per accedere ai finanziamenti di Intesa Sanpaolo,
le imprese del settore agricolo e
agroalimentare possono contare anche sul Programma filiere, l’innovativo progetto varato
dalla Banca per far crescere le filiere produttive di eccellenza consentendo loro di lavorare
in una logica che facilita e migliora l’accesso al credito.

Attraverso il Programma filiere, nell’arco di soli 9 mesi, Intesa Sanpaolo ha messo a
disposizione risorse finanziarie per 18,5 miliardi di euro; al programma hanno aderito fino
ad oggi 300 aziende capo-filiera,
distribuite in oltre 20 settori di business, che
rappresentano un giro d’affari complessivo di 55 miliardi di euro e che, a loro volta,
coinvolgono 16 mila imprese fornitrici.

La Lombardia è la prima regione per numero di aziende capo-filiera (26%), seguita da
Piemonte (16%) ed Emilia Romagna (13%). I primi tre settori rappresentati a livello
nazionale: l’agroalimentare (29%),
la meccanica/metalmeccanica (23%) e la moda (11%).
Per le imprese che investono in innovazione e possono accedere ai vantaggi fiscali del
super-ammortamento 140% previsto dalla Legge di Stabilità 2016 per gli investimenti in
beni strumentali nuovi, Intesa Sanpaolo garantisce un finanziamento a medio-lungo
termine fino al 100% dell’importo, aggiungendo un’ulteriore linea di credito fino al
40% per soddisfare i bisogni di liquidità nel breve termine conseguenti alla crescita
generata dall'investimento. 

Tags:
intesa-sanpaolo-agro-alimentare-food-credito




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