Zampone? "Antò fa caldo..." Così il clima cambia il menù
Il centro studi Coop, lo aveva già capito registrando e analizzando l'ampia consapevolezza dei consumatori italiani sull'impatto dei cambiamenti climatici sul cibo. E' sorprendente come già prima del verificarsi delle eccezionali condizioni climatiche del 2015, gli italiani fossero persuasi che il clima sarà l'elemento determinante del cibo del futuro.
Avevamo già notato uno slittamento stagionale nei consumi alimentari e un forte impatto delle temperature sulla scelta dei prodotti - spiega Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop - che i consumatori scelgono consapevolmente. Secondo una indagine Doxa il 51 per cento degli italiani individua nei cambiamenti climatici la causa fondamentale delle modifiche future nella dieta, il dato più alto tra tutti i Paesi considerati".
La lattuga in busta mette a segno un exploit del 210 per cento, seguita dai pomodori confezionati con un più 186 per cento. Poi gli affettati più 13,5 per cento, e i formaggi leggeri a più 17 per cento. E se splende il sole sono 200mila le porzioni in più di coni e coppette di gelato.
Nello studio Coop è evidente soprattutto un innalzamento dei consumi di liquidi (molta acqua ma non coca cola).
Sono fortemente cresciuti i consumi di prodotti per il corpo e la casa connessi con una prolungata stagione estiva (solari, repellenti per zanzare, prodotti per la doccia, deodoranti...)
Sono al contrario diminuiti gli acquisti dei cibi che richiedono preparazioni domestiche più lunghe (torte, pizze, ma anche pasta, sughi e contorni) e quelli che sono anche psicologicamente riconducibili alla stagione fredda (cotechini, wurstel, zuppe, brodi, fondute, ecc.).
Al bando i piatti più elaborati (panna da cucina). Si affermano invece i prodotti pronti da mangiare (non solo e non tanto i piatti pronti ma anche insalata in busta, affettati light, formaggi "leggeri").
Infine, è evidente che l'effetto meteo si incrocia e si sovrappone con gli stili alimentari emergenti e con la traiettoria di uscita dalla crisi, privilegiando nel carrello della spesa gli alimenti senza glutine, vegan, bio, e la naturalità degli ingredienti.