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Giustizia, Forza Italia: "Modificare la legge sulla responsabilità civile dei magistrati. Stop all'immunità velata"

Costa: "Oggi è pressoché inesistente". Intervista

Di Alberto Maggi

"Dal 2010 al 2024, in 14 anni sono state avviate 815 cause di responsabilità civile nei confronti dei magistrati. In media 58 l’anno"


"Le norme sulla responsabilità civile hanno portato in 14 anni a sole 12 condanne di fronte a 815 cause intentate contro lo Stato che hanno finora prodotto 311 sentenze definitive. Ricapitoliamo: dal 2010 al 2024, quindi in 14 anni sono state avviate 815 cause di responsabilità civile nei confronti dei magistrati. In media 58 l’anno". Lo afferma ad Affaritaliani.it Enrico Costa, deputato di Forza Italia e membro della Commissione Giustizia della Camera. Che aggiunge: "Dal 2010 ad oggi ci sono state 311 pronunzie definitive. Dal 2010 ad oggi lo Stato ha subito solo 12 condanne (1,4% delle cause iscritte). Alcune cause certamente si sono infrante contro il filtro di ammissibilità, soppresso dalla riforma del 2015, altre sono state rigettate, altre ancora sono ancora in corso. Ma la tendenza è chiara".

"Quando venne approvata la legge del 2015 si è prevista, nella relazione tecnica, una proiezione di aumento delle condanne, prevedendo 10 condanne l’anno per una cifra complessiva di 540.000 euro. Era una cifra minima se si pensa ai numeri della responsabilità professionale nei vari settori. Ma a superare di poco le 10 condanne ci sono voluti molti anni. Sono dati chiarissimi che dimostrano che la legge fa acqua da tutte le parti e va modificata. Tutto ruota intorno alla clausola in base alla quale “non può dar luogo a responsabilità l'attività di interpretazione di norme di diritto né quella di valutazione del fatto e delle prove”, che rappresenta lo scoglio sul quale si infrange la responsabilità civile. Ma la “valutazione del fatto e della prova” rappresenta anche l’essenza del delicato lavoro del magistrato: se in quella fase ci sono errori che danneggiano il cittadino, perché questi non può chiederne conto? Se un medico sbaglia una diagnosi, un ingegnere sbaglia un calcolo, un sindaco sbaglia una delibera, si attivano meccanismi di responsabilità, che per i magistrati sono inimmaginabili. Quello dell’autonomia e indipendenza è ormai lo scudo che esonera dal dover rispondere degli errori", sottolinea Costa.

"Vale per le valutazioni di professionalità (oggi positive al 99,6%), per la responsabilità disciplinare (oggi pressoché inesistente anche per errori molto gravi), per quella contabile (che esiste per i pubblici dipendenti, ma non per i magistrati, anche dove, come per le ingiuste detenzioni si siano sborsati 900 milioni di euro) e, come emerge dai numeri, per quella civile. Su tutti questi profili Forza Italia ha proposte di legge, finalizzate a non avere sacche di insindacabilità, di velata immunità di fronte a comportamenti che, con dolo o colpa grave, danneggiano seriamente i cittadini", conclude l'esponente del partito guidato dal vicepremier Antonio Tajani.

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