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Economia Circolare: Mare Aperto produce cosmetici con gli scarti del tonno
Gli stabilimenti di Mare Aperto

Mare Aperto, società genovese che fa capo a Jealsa (uno dei principali produttori di conserve ittiche, che lo scorso anno ha generato vendite pari a 667 milioni di euro) annuncia di avere implementato, insieme alla casa madre, un sistema di valorizzazione totale della materia prima utilizzata nei suoi siti produttivi: grazie ad un complesso ecosistema di Economia Circolare, riesce a creare cosmetici a partire dagli scarti del tonno, sfruttando così il 100% delle materie prime.

Gli scarti di lavorazione dell'industria conserviera del tonno superano le 450.000 tonnellate/anno. Per reimpiegarle, Mare Aperto utilizza tecniche innovative, come la bio-valorizzazione:

-il 45% circa della materia prima si utilizza per prodotti destinati all'alimentazione umana e pet food;

-il 35% viene trasformato in farina e olio di pesce 

-Il 20% viene utilizzato dal settore farmaceutico e cosmetico

“Rendere il settore più sostenibile significa anche andare oltre al concetto di sottoprodotto.” - spiega Carlos Blanco, Amministratore Delegato di Mare Aperto. “Dobbiamo fare tutto il possibile per valorizzare ciò che è di origine naturale: attraverso le aziende del nostro gruppo trasformiamo tutte le parti del pescato non destinate all’alimentazione umana in prodotti di alta qualità, destinati a diversi mercati come l’acquacoltura, l’alimentazione per animali o persino prodotti cosmetici”.

Mare Aperto fa parte, infatti, di un vero e proprio sistema di economia circolare, creato dalla casa madre Jealsa già dai tempi della sua fondazione, circa 60 anni fa: grazie ad esso, che è ancora oggi uno dei punti fondamentali del programma di Responsabilità Sociale “We Sea”, è in grado di sfruttare il 100% della materia prima utilizzata, grazie a tecnologie di biovalorizzazione marina ed estrazione selettiva.

In tal modo, quasi la metà della materia prima si utilizza per i prodotti destinati all’alimentazione umana, commercializzati in Italia da Mare Aperto, e al pet food, attraverso l’azienda Pet Select.

Il resto viene trasformato in farina e olio di pesce (circa un terzo del totale), destinati al settore dell'acquacoltura e industrie affini. Infine, il restante 20% viene utilizzato dal settore farmaceutico e cosmetico. Gli scarti del tonno sono, infatti, ricchi di molecole attive, come Omega 3 e collagene, i quali trovano impiego nella cosmesi, nella farmaceutica e nella alimentazione funzionale, permettendo un uso razionale e totale delle risorse marine.

ECONOMIA CIRCOLARE: ecco come avviene il processo di biovalorizzazione marina implementato da Mare Aperto

La biovalorizzazione permette di convertire la materia prima non usata per il tonno in scatola in nuovi prodotti: “Il processo inizia con l'identificazione e la selezione delle singole parti del tonno. Queste vengono sottoposte ad analisi per identificare le potenzialità e, a seconda delle loro caratteristiche o principi attivi, vengono lavorate attraverso processi di estrazione e concentrazione, in modo tale che ogni elemento abbia un'applicazione specifica”, spiega l’amministratore delegato.

Diverse sono le tecnologie che permettono agli scarti di tonno di diventare prodotti cosmetici, oppure nutraceutici (sostanze che supportano il benessere, come complementi alimentari funzionali), ma tutte sono accomunate da un unico criterio: “Il rispetto per il prodotto e per l’ambiente accompagna tutte le fasi del nostro sistema di economia circolare", conclude Blanco.

 

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