Alcune tra le aziende tecnologiche e di e-commerce più importanti del mondo, come Amazon, Google, Microsoft e Facebook, hanno fatto, nel corso del tempo, dell’energia pulita una dei loro capisaldi.
Il primo esempio arriva dall’amministratore delegato di Amazon, Jeff Bezos, che nel 2017 “battezza” l’Amazon Wind Farm Texas, un parco eolico da 253 MW situato vicino alla città di Snyder, segnando un punto di svolta per la politica commerciale dell’azienda. Da lì in poi si punterà sempre di più nelle energie rinnovabili, fino al 2019 con l’acquisizione dell’etichetta di dealmaker di energia pulita aziendale negli Stati Uniti e nel mondo.
Energia, i consumi dei grandi Big Tech
Ma non solo Amazon. Anche le aziende tecnologiche come Google, Microsoft e Facebook sono diventate le più grandi acquirenti di energia pulita del mondo. “La loro influenza è enorme”, dice Eduardo Gaminde, direttore dei clienti strategici globali dell’utility Iberdrola, al Financial Times; aggiungendo "Questi ragazzi hanno un sacco di potere di mercato”.
Le aziende tecnologiche– spiega il Financial Times– sono grandi consumatori di elettricità a causa dei loro data center, che hanno bisogno di grandi quantità di energia per mantenere i server freschi. Il consumo combinato di Amazon, Google, Microsoft, Facebook e Apple è più di 45 terawatt-ore all’anno, circa quanto la Nuova Zelanda. Questa quantità è destinata a crescere, dato che l’aumento dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico richiede più potenza di calcolo.
Energia, tra accordi green e obiettivi climatici
Insieme a questa richiesta– si legge dal report di FT– le aziende tecnologiche hanno adottato alcuni degli obiettivi climatici più ambiziosi del mondo. Mentre diventano verdi loro stesse, stanno anche accelerando la trasformazione dell’intero sistema elettrico. Il modo in cui questo è successo viene spesso fatto risalire al 2010, quando Google ha firmato il suo primo accordo all’ingrosso di energia pulita. “Una volta che uno di loro ha iniziato, tutti gli altri hanno seguito, si guardano sempre l’un l’altro, e vanno avanti”, dice Gaminde. I contratti a lungo termine per acquistare energia pulita avevano senso per le grandi aziende tecnologiche, perché costruiscono centri dati che operano per decenni. “Avevano anche la capacità finanziaria, quindi potevano accettare la sfida”, aggiunge. Accordi sull’energia pulita da parte, e gli obiettivi climatici dall'altra, sono ora una fonte di rivalità tra le aziende tecnologiche, con implicazioni significative per il pianeta.
Energia, le tensioni per i nuovi progetti carbon free
“C’è tensione tra la costruzione di nuovi progetti a zero emissioni di carbonio, quando abbiamo ancora asset di generazione fossile nel sistema”, dice Ballentine di Reba al Financial Times. “Stiamo davvero raggiungendo quel punto negli Stati Uniti [a causa della scala dell’acquisto di energia pulita] in cui dobbiamo guardare l’intero sistema”.
Negli ultimi tre anni– fa sapere StartMagazine– più di 70 servizi pubblici negli Stati Uniti hanno adottato obiettivi per tagliare le loro emissioni nette dall’80 al 100 per cento, spinti in gran parte dalla richiesta dei loro clienti di farlo. Alcune aziende tecnologiche dicono che "diventare completamente rinnovabili è uno dei loro obiettivi". “Vogliamo rendere la rete più verde per tutti”- dice Amanda Peterson Corio, negoziatrice energetica dei data center di Google al Ft– “Questo è davvero l’invio di un segnale all’industria – i vostri utenti finali vogliono energia pulita, e noi vogliamo che il sistema lo capisca”.
Le aziende tecnologiche– riporta il sito di SM– dovranno acquistare sempre più energia pulita man mano che le loro attività crescono, e investire nella capacità di stoccaggio delle batterie. Secondo Urvi Parekh, responsabile delle energie rinnovabili di Facebook, "l’avvento dei video e degli usi a più alto consumo sta portando la domanda di dati più in alto, e la domanda di elettricità più in alto”. “Siamo molto impegnati nell’efficienza energetica di questi data center". Ma– sottolinea– "con i nuovi prodotti e servizi, significa che è necessario trovare nuova energia rinnovabile per sostenere questo”.
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