Mobilità, ciclovie e corsi d’acqua: la svolta green per il turismo italiano - Affaritaliani.it

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Mobilità, ciclovie e corsi d’acqua: la svolta green per il turismo italiano

Sviluppare le ciclovie lungo i corsi d’acqua può aiutare a valorizzare interi territori. In Italia c’è un potenziale di ben 200mila chilometri

Mobilità sostenibile, le nuove opportunità per l’Italia 

Valorizzare il territorio attraverso una mobilità sostenibile è possibile. Secondo quanto riportato da Lifegate mettere in relazione la rete delle ciclovie regionali e nazionali con quella nazionale dei corsi d’acqua può favorire il turismo lento e sostenibile. In questo modo, si legge, si aprono delle nuove opportunità per la valorizzazione dei territori e per lo sviluppo di itinerari ciclopedonali lungo i fiumi e i canali d’Italia. Il nostro Paese vanta di un patrimonio storico e naturalistico lungo circa 200mila chilometri, tutto potenzialmente sfruttabile. In Europa la costruzione di ciclovie, strade a lunga percorrenza che collegano aree di territorio piuttosto lontane, è una pratica già molto diffusa. Problemi e limiti di tale opportunità, fa sapere Lifegate, riguardano il fronte delle norme che ne disciplinano la gestione in sicurezza, spesso non armonizzate e difformi anche tra regioni limitrofe.

Mobilità sostenibile, l’accordo a 4 per incrementare le ciclovie

Per questo motivo quattro realtà italiane hanno stretto un'intesa volta a sfruttare le potenzialità di mobilità sostenibile del territorio. Anbi (Associazione azionale degli enti di bonifica e irrigazione), Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta), il Centro interuniversitario di ricerche economiche e di mobilità dell’Università di Cagliari e il Politecnico di Torino, hanno firmato un accordo per studiare le relazioni presenti tra la rete nazionale dei corsi d’acqua e la rete delle ciclovie regionali e nazionali.

La collaborazione, incentrata soprattutto sull’armonizzazione delle norme che ne disciplinano la gestione in sicurezza, fa sapere Lifegate, punta a stabilire le linee guida di un quadro normativo nazionale che superi le attuali difficoltà; e che faciliti lo sviluppo di una rete ciclabile nazionale (e del turismo sostenibile ad essa legato) in armonia con chi già ora opera lungo la rete dei corsi d’acqua del nostro Paese.