Turismo green: solo per il 4% degli italiani il contenimento delle emissioni è cruciale nella pianificazione dei viaggi
In vista della “bella stagione” e delle prossime riaperture, lo studio “Il viaggiatore green”, commissionato da FlixBus all’istituto di ricerca Squadrati– riportato da Ansa– mette in luce come in Italia c’è una comunità di "viaggiatori responsabili disposti ad accogliere la sfida di una rivoluzione ecologica nella mobilità", e allo stesso tempo appare "urgente investire nell'infrastruttura garantendo un'adeguata rete di trasporti collettivi per spostarsi in modo green vserso mete meno battute".
Dallo studio, basato su un campione di 850 italiani, emerge che l’83% “rinuncerebbe al mezzo personale se potesse arrivare a destinazione con mezzi collettivi”, mentre il 53% sarebbe pronto a raggiungere la meta con più mezzi, ma meno inquinanti. Ma anche a chi sta cuore l’ambiente, rivela che in vacanza ci presta meno attenzione. Secondo il studio il 44% degli intervistati ritiene prioritari il contenimento dei costi, per il 17% la brevità del viaggio, per il 12% il numero ridotto dei cambi, mentre solo per il 4% il contenimento delle emissioni è cruciale nella pianificazione del viaggio.
Secondo il report, uno degli ostacoli della ripresa del turismo e della mobilità in chiave “verde” è sicuramente “la scarsa consapevolezza dell'anima green dell'autobus" infatti "il treno é ritenuto assai più sostenibile: il 65% degli intervistati dichiara che userebbe gli autobus a lunga percorrenza 'se non inquinassero', e solo il 9% li userebbe per compiere un viaggio in modo green", riporta Ansa.
Ma, spiega Flixbus, "l'autobus può sostituire fino a 30 auto su strada, contribuendo significativamente a contenere il livello di emissioni di anidride carbonica, e quindi rappresenta, di per sé, una soluzione green. Il livello di sostenibilità aumenta nel caso di autobus alimentati con fonti di energia alternative" rileva l'operatore ricordando di essere stato il primo nella lunga percorrenza ad aver sperimentato gli autobus elettrici e a energia solare, e ad aver messo a progetto il lancio dei primi autobus a idrogeno.
Se guardiamo i range di età l'autobus è preferito da più di un Millennial su cinque (21%) cioè un pubblico fra i 24 e i 39 anni, e da quasi uno su quattro fra gli appartenenti alla Generazione Z (23%), che hanno fra i 18 e i 23 anni, riporta Ansa. Mentre i Baby Boomers (54-64 anni) preferiscono l'auto privata (68%). Tale gap conferma quindi l’esistenza di un “divario generazionale” nelle modalità con cui gli italiani di approcciano alla tematica della mobilità sostenibile.
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