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Un cigno verde ci salverà dal disastro, per il pioniere della sostenibilità

Spesso descritto come il "padrino della sostenibilità", l'impatto di John Elkington sul movimento ambientalista è difficile da sopravvalutare. Famoso per aver coniato la frase "triple bottom line" nel 1994, il suo lavoro ha contribuito a generare numerosi quadri di reporting, inclusi i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) diffusi utilizzati da aziende e investitori in tutto il mondo. Il covid per lui forse l’ultima occasione per cambiare il paradigma della nostra storia “Come specie, tendiamo a fare del nostro meglio quando siamo sostenuti in un angolo, e penso che ci siamo appoggiati alla madre di tutti gli angoli”.

Questo perché la pandemia offre una riflessione critica ed opportuna su un ripensamento necessario del nostro modo di vivere, che deve essere orientato sempre piu al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità,  "Una delle cose che penso che molto probabilmente uscirà dalla crisi del COVID-19 sarà un rinnovamento dell'interesse per investire nella salute", dice Elkington. "E non intendo semplicemente la salute individuale o la salute della famiglia o la salute della comunità. Né intendo nemmeno la salute delle società e delle economie. Intendo la salute globale, inclusa la salute del pianeta ".

Autore di ben 19 libri è da poco  uscito il suo ultimo libro, edito in Italia da Aboca: “Per un nuovo capitalismo” già divenuto in pochi giorni bestseller fra i saggi, in molti paesi. Nel suo testo, l’autore, infatti, delinea come un nuovo ordine mondiale stia emergendo da un sistema economico distrutto che non è più adatto allo scopo. Il capitalismo, come afferma, Elkington sembra essere arrivato al suo capolinea, o almeno quel tipo di capitalismo che ha sempre messo al centro la ricerca spasmodica del profitto, come d’altra parte già riconosciuto dal Larry Flink, ceo del più grande fondo di investimento al mondo, quando nella sua ultima lettera agli investitori ha affermato che la responsabilità e la sostenibilità devono contare più del profitto nella gestione della imprese del futuro.

Consapevole di ciò da almeno venti anni, Elkington ritiene che gli anni 2020 saranno un decennio di cambiamenti senza precedenti, ma resta ancora da vedere se questo sarà positivo o negativo per l'ambiente. "Siamo in un territorio esponenziale e COVID-19 ha accelerato una serie di tendenze che erano già evidenti" ha spiegato in una recente intervista ad un giornale specializzato inglese. “Il vecchio sistema si sta rompendo e uno nuovo sta lottando per nascere, e questo significa traiettorie esponenziali verso il basso, ma potenzialmente significa anche traiettorie esponenziali verso l'alto. Forte di questo il cofondatore di Volans, società di consulenza internazionale per la sostenibilità d’impresa, nel libro cita il concetto di cigno verde, che si oppone a quello più tristemente conosciuto del cigno nero, tesi creata dal saggista e matematico libanese Nassim Nicholas Tale, che rappresenta appunto un evento catastrofico non prevedibile e che ha effetti devastanti, come nel caso della crisi finanziaria asiatica del 1997, dell’attacco alle Torri gemelle del 2011 o della crisi dei subprime, nel 2008, fino alla devastante pandemia di Covid di oggi.

"Se i "cigni neri" sono problemi che ci portano rapidamente verso il crollo, i "cigni verdi " di Elkington sono soluzioni che ci catapultano invece verso la svolta, che non può essere quella della sostenibilità e della responsabilità.. Questi potrebbero essere eventi o tendenze che hanno un impatto positivo profondo e a lungo termine e che come i cigni neri non sono facilmente prevedibili. ”Il cigno verde è un simbolo di tempi radicalmente migliori a venire, anche se il diagramma suggerisce che dobbiamo scendere prima di avere qualche possibilità di risalire. Un vecchio ordine si sta sgretolando, uno nuovo sta lottando per nascere”. Ha scritto l’autore sul suo profilo social. Pensando alla tecnologia, probabilmente i più importanti cigni verdi della storia per Elkington possono essere considerati l'energia rinnovabile e il nesso di veicoli elettrici con batterie e reti intelligenti.

“Un cigno verde è un profondo cambiamento di mercato, generalmente catalizzato da una combinazione di sfide del cigno nero o grigio e dal cambiamento di paradigmi, valori, mentalità, politica, politiche, tecnologie, modelli di business e altri fattori chiave. Un cigno verde offre progressi esponenziali sotto forma di creazione di ricchezza economica, sociale e ambientale”. Sembra la sintesi del prossimo programma del Recovery Plan europeo da 1,85 trilioni di euro, che è completamente incentrato proprio sulla svolta verde e la sostenibilità. Una sorta di cigno verde legato indissolubilmente con uno dei peggiori cigni neri della storia, ma che deve essere sfurttato appieno, senza remore e tentennamenti. Questo perché se anche sempre più aziende concordano sul fatto di avere un ruolo chiave da svolgere nell'affrontare le questioni ambientali e sociali, Elkington ritiene che molte si illudano pensando che questo possa essere raggiunto con passaggi incrementali e che sia un percorso ormai intrapreso dalle grandi multinazionali mondiali. 

Ma non sempre è cosi, o comunque molte aziende non hanno appieno intrapreso la strada della sostenibilità, se non come puro paravento. E per fare un illustre esempio l’autore cita il colosso petrolifero Erxxon mobile, che a parole parla di sostenibilità e di svolta green, ma poi usa tutti i suoi grandi mezzi per influenzare e indirizzare la classe politica ad adottare leggi meno restrittive sull’inquinamento. “Le persone si stanno rendendo conto che il paradigma di Milton Friedman degli ultimi 60 e più anni sta appassendo abbastanza seriamente e l'idea che i governi non abbiano un ruolo nel plasmare i mercati è sempre più sospetta. Il capitalismo è come il nucleo di un reattore nucleare: genera un'enorme quantità di energia, ma è mortalmente pericoloso a meno che non lo circondi con sistemi di raffreddamento ad acqua e piombo.

Abbiamo rimosso molte di queste protezioni, quindi non è una sorpresa quando tutto va in tilt. "e il “raffreddamento” non può che essere chiaramente rappresentato da scelte responsabili e sempre più verso la sostenibilità. Elkington si aspetta che la sostenibilità sia un pilastro fondamentale di qualunque nuovo sistema economico e politico prenda forma e sostiene che gli atteggiamenti verso l'ambiente hanno raggiunto la "velocità di fuga". "Tra 100 anni penseremo alla sostenibilità insieme alla democrazia o alla libertà come uno di questi concetti fondamentali e assoluti”, spiega. “Ciò che segna davvero questo periodo è che l'agenda verde sta accelerando - è andata indietro durante ogni altra precedente recessione che ho visto. Abbiamo raggiunto una velocità sfuggita e la sfida per noi ora è aiutare lo scioglimento del vecchio ordine e sostenere le persone che costruiscono la nuova economia".

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