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Grillo - Salvini, il derby continua

Solaris

Grillo fascista Salvini comunista (o viceversa)?

Una contraddizione si aggira per l’Italia e forse per l’Europa. Quale?

Forse lo spettro del comunismo?

No, lo spettro della liquidità ideologica prospettata dal filosofo Bauman.

Grillo è fascista? Salvini è comunista?

Si e no.

Grillo è tutto, quindi vicino a quel milieu informe che fu il fascismo delle origini.

Salvini, dal suo canto, ha fondato i “Comunisti padani” e Bossi lo considerava leoncavallino di sinistra di cui l’orecchino, vuole la leggenda padana, sia ancora concreta e solida significazione.

Ma al di là di questo cosa c’è di vero in queste “oscillazioni” ideologiche (chiamiamole così) a cui ci hanno abituato negli ultimi tempi alcuni politici?

Dietro c’è molta confusione, forze telluriche ed ataviche magari nascoste nell’inconscio dei fondatori e poi mediate e temprate dalle necessità contingenti e cioè acchiapar voti il più possibile non importa in quale territorio della mappa politica.

Lo fece anche Di Pietro con Italia dei Valori, un partito che passava di “sinistra” ed invece era di destra come il suo magistrato fondatore.

È così per tutti i movimenti populisti con buona pace dei militanti di base che a volte invece pensano di votare in una direzione ed invece vanno nell’altra.

È il populismo, bellezza!

Ora si fa un gran parlare di assoni, assini ed assi tra Grillo da una parte e Salvini-Meloni dall’altra.

Assi che unirebbero, complice il proporzionale, le forze populiste italiche.

In realtà Grillo ha solo un alleato e cioè lui stesso e degli altri se ne frega allegramente perché sa benissimo che questa è la sua vera forza elettorale.

Gli altri, tra cui Salvini, inseguono; non possono fare altro ma dovrebbero fare attenzione per non ritrovarsi poi posteggiati dalla storia e dal voto popolare.

Grillo va combattuto sul suo stesso terreno e non inseguito.