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I dettagli dell'accordo. E la Lega presenta 82 milioni di modifiche

C'e' anche la firma di tutti i capigruppo di maggioranza sui tre emendamenti frutto dell'intesa, depositati a firma Anna Finocchiaro. Renato Schifani (Ap), Luigi Zanda (Pd) e Karl Zeller (Autonomie), si apprende a palazzo Madama, hanno sottoscritto le tre richieste di modifica al ddl Boschi. (AGI) .

I nuovi senatori saranno individuati "in conformita' alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalita' stabilite dalla legge". Questo il testo dell'emendamento al quinto comma dell'articolo 2 del ddl riforme, a firma Anna Finocchiaro e frutto dell'intesa tra maggioranza e minoranza Pd. In sostanza, l'emendamento dispone che i futuri senatori saranno eletti dai consigli regionali che non potranno tuttavia non tenere conto delle scelte fatte dagli elettori al momento del voto. Piu' poteri di 'controllo' al nuovo Senato, cui viene restituita anche la funzione di verificare "l'impatto delle politiche dell'Unione europea sui territori".

E al nuovo Senato viene data anche la "valutazione delle politiche pubbliche e l'attivita' delle pubbliche amministrazioni", mentre nel testo votato dalla Camera il Senato si limitava a "concorrere" nella valutazione. La nuova Camera delle Autonomie continuera' poi a concorrere, come prevede il testo licenziato da Montecitorio, all'espressione di "pareri sulle nomine di competenza del governo nei casi previsti dalla legge", in piu' dovra' concorrere a "verificare l'attuazione delle leggi dello Stato". Infine, il nuovo Senato "esercita funzioni di raccordo fra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica". E' quanto prevede l'emendamento della maggioranza a firma Anna Finocchiaro, all'articolo 1 del ddl riforme, ovvero sulle funzioni del Senato.

Torna al Senato la funzione di eleggere due giudici della Consulta. E' quanto stabilisce il terzo emendamento al ddl riforme, a firma Anna Finocchiaro. Nella lettura alla Camera, era stata tolta al Senato questa funzione. Ora alla futura Camera delle autonomie viene riassegnato il 'compito' di eleggere due giudici della Corte Costitzionale. "La Corte Costituzionale - recita il testo dell'emendamento - e' composta da 15 giudici, dei quali un terzo nominati dal Presidente della Repubblica, un terzo dalle Supreme Magistrature, ordinaria ed amministrativa, tre dalla Camera dei Deputati e due dal Senato della Repubblica". Inoltre, coerentemente al superamento del bicameralismo perfetto, nei giudizi d'accusa contro il Capo dello Stato i 16 membri tratti a sorte "da un elenco di cittadini", devono avere i requisiti per l'eleggibilita' a deputato, e non piu' a senatori. 

In attesa che il presidente del Senato, Pietro Grasso, si pronunci sulla ammissibilita' degli emendamenti, la minoranza Pd - come gia' preannunciato ieri - conferma per l'Aula tutte e 17 le proposte di modifica depositate in commissione: tre di queste riguardano l'articolo 2 del ddl Boschi e toccano il 'nodo' dell'elettivita' diretta del Senato, nonche' la riduzione del numero dei deputati da 630 a 500. La minoranza, tuttavia, giudica "degna" l'intesa raggiunta con la maggioranza e il governo, quindi una volta che sara' stabilita' l'ammissibilita' degli emendamenti, potrebbe ritirare le sue proposte di modifica e convergere su quelle a firma Anna Finocchiaro, come si augura l'esecutivo, che cn Maria Elena Boschi ha spiegato che "gli emendamenti si presentano e si ritirano".  Fonti di maggioranza spiegano che i tre emendamenti presnetati oggi, frutto ell'intesa raggiunta, non sono stati firmati da tutti i capigruppo delle forze che sostengono il governo Renzi, in quanto si e' preferito lasciare spazio al dibattito in Aula, che potrebbe portare a ulteriori modifiche, decise di comune accordo, convergendo tutti sugli stessi emendamenti.

E' valanga Lega sulle riforme all'esame dell'aula del Senato. Il Carroccio ha appena depositato in Senato 82.730.460 emendamenti al ddl Boschi. I testi non sono cartacei, ma in dvd. La delegazione guidata da Roberto Calderoli li ha appena presentati al servizio dell'Assemblea.