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I sistemi sanitari tra digitalizzazione e nuove strutture assistenziali a Salute Direzione Nord

Alla 26esima edizione di Salute Direzione Nord un panel dedicato alla necessità di ripensare i sistemi sanitari, tra digitalizzazione e nuove strutture assistenziali

di redazione

I sistemi sanitari tra digitalizzazione e nuove strutture assistenziali

"Ripensare i sistemi sanitari, tra digitalizzazione e nuove strutture assistenziali": anche di questo si è discusso il 23 giugno nell'ambito della 26esima edizione di Salute Direzione Nord  a Palazzo Lombardia. L'evento è stato promosso dalla Fondazione Stelline e da Inrete Relazioni istituzionali & Comunicazione con il patrocinio della Commissione Europea e del Comune di Milano, oltre al contributo di Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo. Al panel delle 16 hanno preso parte Marco Alparone Vicepresidente e Assessore al Bilancio e Finanze, Regione Lombardia, Ida Ramponi Direttore Generale ATS Valtellina e Alto Lario, Paolo Pogliani CEO PGMD Consulting, Alessandro Stecco Direttore Centro Studi Telemedicina e Sanità Digitale UPOTELEMED, Università del Piemonte Orientale, Annarosa Racca Presidente Federfarma Lombardia, Brando Benifei Europarlamentare e Co-Relatore AI Act.

Alparone: “La medicina digitale è una medicina di iniziativa”

Nel suo intervento introduttivo, Marco Alparone, Vicepresidente e Assessore al Bilancio e Finanze di Regione Lombardia, ha sottolineato il ruolo della digitalizzazione come leva per rendere il sistema sanitario più equo, efficiente e sostenibile. “Siamo abituati a fare le cose bene in Lombardia, ma oggi serve anche fare le cose giuste” ha dichiarato, evidenziando come il fascicolo sanitario elettronico 2.0 rappresenti un passaggio fondamentale. “Non è più solo un archivio digitale, ma un ecosistema di dati che permette una medicina predittiva, di iniziativa, capace di prevenire e di ridurre i costi legati alla cura”. Tra le priorità indicate: la formazione di operatori e cittadini, l’interoperabilità dei sistemi e una governance dei dati fondata sull’accesso e la disaggregazione informativa.

Stecco: "Servono reti e piattaforme condivise per ridurre costi e ospedalizzazioni”

Collegato da remoto, Alessandro Stecco, Direttore Centro Studi Telemedicina e Sanità Digitale UPOTELEMED, Università del Piemonte Orientale, ha posto l’attenzione sull’integrazione tra ospedale e territorio come chiave per l’efficienza dei sistemi sanitari. “Il fascicolo sanitario elettronico, l’intelligenza artificiale e la telemedicina sono strumenti decisivi per costruire un ecosistema predittivo e proattivo”. Stecco ha citato il caso della piattaforma regionale per la rete ictus in Piemonte, che ha già permesso di ridurre del 33% i trasporti sanitari inutili. “Digitalizzazione significa risparmi di scala, razionalizzazione delle risorse e maggiore accessibilità”, ha detto, evidenziando la necessità di investire in formazione continua per professionisti e cittadini.

Pogliani: “Il vero digital divide è culturale, non tecnologico” 

Paolo Pogliani, CEO PGMD Consulting, ha insistito sull’urgenza di un disegno sistemico per l’uso efficace delle tecnologie già disponibili. “Non manca la tecnologia, mancano cultura e competenze” ha spiegato. Secondo Pogliani, il rischio di un nuovo digital divide è legato alla disomogeneità nell’accesso alle informazioni più che agli strumenti. “Dobbiamo partire dall’empowerment del paziente, semplificare i percorsi, coordinare le progettualità, integrare davvero tutti gli attori”. Ha identificato quattro parole chiave per il futuro della sanità digitale: disegno sistemico, soluzioni integrate, visione organizzativa e empowerment.

Ramponi: “Le tecnologie sono strumenti, servono reti professionali”

Nel suo intervento, Ida Ramponi, Direttore Generale ATS Valtellina e Alto Lario, ha raccontato l’esperienza concreta della digitalizzazione in un territorio montano e a bassa densità abitativa. “Telemedicina e cartella clinica digitale sono per noi una necessità” ha spiegato. Ramponi ha richiamato l’attenzione sulla difficoltà di creare un dialogo reale tra medicina territoriale e ospedali: “Non bastano i dati, serve una rete professionale che condivida responsabilità e percorsi”. Ha auspicato una maggiore interoperabilità tra cartelle cliniche e un coinvolgimento attivo dei pazienti, soprattutto nelle aree a forte presenza di anziani e caregiver.

Racca: “La farmacia è il primo presidio di salute sul territorio” 

Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia, ha tracciato i risultati raggiunti dalle farmacie lombarde nel processo di digitalizzazione e integrazione. “Oggi possiamo accedere al fascicolo sanitario elettronico con la tessera del cittadino: è un passo avanti importante”. Racca ha ricordato il ruolo svolto dalle farmacie nella campagna vaccinale e nella telemedicina, sottolineando l’impegno delle strutture nel rendere il sistema più efficiente: “Siamo parte della rete. Ogni anno portiamo innovazioni e investiamo per garantire ai cittadini un accesso più semplice e diretto alla salute”.

Benifei: “L’Europa può rafforzare l’ecosistema sanitario digitale”

In collegamento da Bruxelles, l'Europarlamentare e Co-Relatore AI Act Brando Benifei ha ricordato il ruolo che l’Unione Europea può giocare nel rafforzare l’ecosistema digitale. “Stiamo costruendo una cornice normativa per l’uso dell’intelligenza artificiale in sanità, che garantisca sicurezza, trasparenza ed equità”. Ha evidenziato l’importanza del dialogo tra istituzioni nazionali e comunitarie per implementare standard comuni e superare le disuguaglianze tra i sistemi sanitari dei vari Paesi membri.