Figli di boss e truffe sulla salute. Ecco i 10 migliori libri sul sociale
Sono considerati boss di diritto, anche se non vogliono. Vite spesso in cerca di verità e riscatto. Sono i figli dei boss, nati e cresciuti in famiglie di mafia, camorra, 'ndrangheta e sacra corona unita, "eredi" protagonisti (consapevoli o inconsapevoli) della storia della criminalità organizzata italiana. A loro Dario Cirrincione dedica un intero libro, pubblicato dalla San Paolo edizioni (2019). Uno spaccato dell'Italia conosciuto solo superficialmente, in cui l'autore entra attraverso ricostruzioni storiche, incontri e interviste. Isabella Merzagora, professore ordinario di Criminologia all’Università di Milano e presidente della Società italiana di criminologia è l’autrice de La normalità del male (Raffaello Cortina editore, 2019). Pagine in cui la Merzagora si interroga sul perché, interi popoli o comunque migliaia, centinaia di migliaia di persone, possano rendersi responsabili di massacri e poi tornare alla loro normalità. Un approfondimento interessante che fa tornare alla mente il famosissimo saggio di Hannah Arendt “La banalità del male”.
Dall'attacco alle Torri gemelle dell'11 settembre 2001 alle stragi dell'Isis, il terrorismo si è impossessato dello spazio mediatico. Ma un'immagine può uccidere? Può essere considerata responsabile di crimini e di delitti? Parte da queste riflessioni, la filosofa Marie-Josè Mondzain ne L’immagine che uccide (Edb, 2017). Un testo sull’importanza di prendere sul serio la formazione degli sguardi e comprendere che cos'è un'immagine e quali rapporti intrattiene con la violenza. Sempre di immagine parla la pubblicazione curata da Paolo Coen Controluce, Counterlight, Gegenlicht. Arte e museologia della Shoah (Eum, 2018), frutto di uno studio durato diversi anni, che accoglie contributi di specialisti fra i più accreditati. I filoni? Arte e museo, settori all'avanguardia nella ricerca e nella trasmissione della memoria della Shoah, che aiutano a comprendere meglio i volti e le sembianze della memoria, a capire come è vista, comunicata o percepita.
Pensare a internet come a un propagatore naturale di democrazia è fuorviante e pericoloso? Secondo la tesi di Evgeny Morozov, autore de L’ingenuità della rete (Codice edizioni, 2019), per garantire forme efficaci di cambiamento sociale, è necessario rimanere calati solidamente nella realtà. Morozov smonta il lato oscuro della libertà della rete, spiegando come anche governi, tutt’altro che democratici, usino le piattaforme digitali piegandole ai loro fini. Per affrontare i pericoli dei social, con la psicologia positiva, gli esperti Andrea Bilotto e Iacopo Casadei propongono Dalla balena blu al cyberbullismo (Imprimatur, 2017). Attraverso consigli e strumenti, guidano il lettore nel nuovo mondo delle relazioni online, cercando di aiutarlo a conoscere a fondo il fenomeno, approfondendone gli aspetti psicologici e l'impatto che le nuove tecnologie hanno sui ragazzi.
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