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Valerio Massimo Manfredi e Antonella Prenner gravi per una fuga di gas

Lo scrittore Valerio Massimo Manfredi e la scrittrice Antonella Prenner sono stati portati in gravissime condizioni in ospedale per aver esalato monossido di carbonio, nell'appartamento romano dello scrittore, ieri 11 febbraio.

I familiari dello scrittore hanno richiesto la massima riservatezza sul suo stato di salute. L'ospedale ha pertanto disposto che fino a nuova indicazione non saranno diramati bollettini ufficiali sulle sue condizioni. Manfredi è attualmente ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell'unità operativa complessa dell'ospedale Misericordia di Grosseto. 

La scrittrice Antonella Prenner rimane in condizioni critiche. La donna, ricoverata al policlinico Umberto I, ha completato i cicli di trattamento in camera iperbarica e nei prossimi giorni sarà sottoposta a nuove valutazioni strumentali. La prognosi rimane riservata. Lo rendono noto i sanitari.

Sono intanto terminati i rilievi del Nbcr dei vigili del fuoco nel palazzo di via dei Vascellari 71, nel quartiere romano di Trastevere, dove ieri sera sono stati trovati privi di sensi gli scrittori Valerio Massimo Manfredi e Antonella Prenner. Secondo quanto apprende Agi, sono stati controllati a tappeto tutti gli appartamenti del palazzo per verificare l'eventuale presenza di monossido di carbonio nelle intercapedini. Le valutazioni saranno inserite in un'informativa che sarà inviata all'autorità giudiziaria. 

Dalle prime indiscrezione, i vigili del fuoco hanno riscontrato la presenza di monossido di carbonio anche in altri appartamenti. Una circostanza che sembra dare consistenza all’ipotesi di una perdita, probabilmente originata da una caldaia, con il monossido che si infiltra e satura progressivamente altri locali. 

Verranno poi effettuati accertamenti da parte dei vigili del fuoco sulla caldaia dell'appartamento attiguo, posto per ora sotto sequestro. Il malore dei due scrittori potrebbe essere stato causato da una fuga di monossido di carbonio. Sulla vicenda indagano anche gli investigatori del commissariato Trastevere.

Valerio Massimo Manfredi e Antonella Prenner intossicati da una fuga di gas

Verso le 23 dell'11 febbraio, lo scrittore Valerio Massimo Manfredi ha lasciato la camera iperbarica dell'ospedale Misericordia di Grosseto ed è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell'unità operativa complessa del medesimo ospedale. Lo rendono noto fonti della struttura ospedaliera sottolineando che le sue condizioni restano gravi e la prognosi è ancora riservata. Manfredi è stato trasferito a Grosseto in elicottero dopo essere stato inizialmente trasportato all'ospedale San Camillo di Roma proprio perché a Grosseto era disponibile una camera iperbarica dove poter essere trattato in seguito ad una intossicazione da monossido di carbonio. Valerio Massimo Manfredi si trovava al San Camillo di Roma in coma da intossicazione.

Antonella Prenner, 47 anni, insegna Letteratura latina all’Università degli Studi di Napoli Federico II. È autrice di importanti studi sulla letteratura antica e del romanzo Tenebre (2018). E' ora ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale Umberto I.

Valerio Massimo Manfredi grave, è stata la figlia a chiamare i soccorsi

A chiamare i soccorsi è stata la figlia che non riusciva a mettersi in contatto con il padre. I due sono stati trovati sul letto e soccorsi dal 118. Sono stati ricoverati al San Camillo e all'Umberto I in condizioni gravissime. Lo scrittore, in coma da intossicazione, è stato poi trasferito a Grosseto per essere ricoverato in camera iperbarica. Sul posto polizia e vigili del fuoco che stanno verificando da dove potrebbe esser fuoriuscita la perdita, forse da una caldaia. Si attendono i rilievi della scientifica.

Per ora l'ipotesi della polizia è che il monossido di carbonio che ha intossicato lo scrittore Valerio Massimo Manfredi sia partito da una caldaia. 

Valerio Massimo Manfredi, la testimonianza dei vicini

“E' stata una scena tremenda, ho visto la figlia urlare e piangere”, la testimonianza di una vicina di casa della coppia.. I due si trovano all’ospedale San Camillo in condizioni gravissime. C’è sgomento e incredulità tra gli abitanti del quartiere Trastevere.

"I Manfredi non sono potuti neanche entrare a casa, serve l'ok del magistrato..." rivela all'Agi un residente di una palazzina in via dei Vascellari, in prossimità di quella al cui interno c'è l'appartamento abitato dallo scrittore Valerio Massimo Manfredi. "Che io sappia, l'abitazione non è sotto sequestro - aggiunge il residente - i sigilli sono stati messi a un altro appartamento".

"Manfredi è una persona garbata, sono sconvolto da quanto accaduto. Negli ultimi giorni non ci eravamo incontrati, ma che io sappia era sereno. Non credo avesse alcun problema familiare come ho sentito dire da qualcuno questa mattina...". Sostiene Fabrizio, residente in un palazzo distante pochi metri da quello di via dei Vascellari dello scritttore. 

"Non abitava fisso qui. Di vista lo conoscevamo, era una persona sicuramente educata, magari un po' schiva...". Così all'Agi le titolari di un negozio di via dei Vascellari, 

"Il professor Manfredi ce la farà, ha una grande forza. Ne sono sicura". Dice all'Agi Manuela, 35 anni, residente di una palazzina a pochi metri da via dei Vascellari. "Lo conosco da anni e l'avevo incrociato anche nei giorni scorsi, - dice la donna - è una persona sempre gentile con tutti. Guarirà, voglio dire solo questo".

Valerio Massimo Manfredi grave per una fuga di gas, le ipotesi della polizia

Il monossido di carbonio potrebbe essere stato sprigionato da una caldaia dell'appartamento accanto a quello occupato dallo storico 77enne. E' questa l'ipotesi su cui stanno lavorando i vigili del fuoco e la polizia. L'immobile in questione, forse utilizzato come galleria d'arte, è stato posto sotto sequestro per motivi di sicurezza e per poter svolgere una serie di accertamenti. Il monossido aveva saturato l'intera palazzina di via dei Vascellari, a Trastevere. Le condizioni di Manfredi, trasferito in ospedale a Grosseto, sono abbastanza serie, mentre quelle della scrittrice, ricoverata al Policlinico Umberto I, sembrano preoccupare di meno.

L'esperto: "Camere iperbariche? Troppo poche, non bastano"

Lo scrittore Valerio Massimo Manfredi è stato trasferito da Roma al centro iperbarico di Grosseto perché “con tutta probabilità nelle camere di ossigenoterapia del policlinico Umberto I Roma non c’era posto”. Lo afferma all’AGI il presidente della Società italiana di medicina subacquea e iperbarica (Simsi), Gerardo Bosco, secondo cui è necessario “lavorare per evitare i lunghi trasferimenti dal luogo dell’incidente”. E per farlo bisogna “incrementare l’offerta di centri iperbarici in strutture ospedaliere pubbliche, in grado quindi di trattare le emergenze”.     Dal censimento appena effettuato dalla Simsi, emerge che in Italia ci sono all’incirca 65 centri iperbarici, compresi quelli stagionali sulle piccole isole (Ustica, Favignana, Lampedusa, Elba). A Roma, ce ne sono due: L’Umberto I e il Centro iperbarico romano, ma solo il primo fa parte del Ssn e in totale "ha due stanze entrambe da 10 posti

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