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Marketing
Sport e marketing: la strategia della "politicization" per il Super Bowl 2020
Stella Romagnoli, Executive Director di IAA International Advertising Association

di Lorenzo Zacchetti

Super Bowl 2020: oltre alla sfida tra San Francisco 49ers e Kansas City Chiefs, la strategia del marketing politicizzato porta con se' quella tra Trump e Bloomberg, nonché quella la NFL contro la Polizia della Florida, attaccata per il caso Corey Jones.

Domenica 2 febbraio, alle 00.30 orario italiano (18.30 a Miami) i San Francisco 49ers e i Kansas City Chiefs si sfideranno nella 54esima edizione del Super Bowl, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo e, tradizionalmente, una delle vetrine pubblicitarie più ambite.

I 70.000 appassionati che hanno trovato il biglietto per l'evento dell'Hard Rock Stadium di Miami hanno speso cifre che spaziano dai 2.800 ai 75.000 dollari, fino a eccessi clamorosi come i 450.000 dollari pagati per la suite da posti... "ma con snack e bevande incluse", ironizzza Stella Romagnoli, direttore generale di IAA International Advertising Association.

IAA International Advertising Association è la principale associazione di esperti di marketing e comunicazione a livello globale, attiva in 50 paesi tra cui l’Italia, e quindi osserva con grande attenzione l'evento-clou dello sport americano. 

Il Super Bowl 2020 sarà trasmesso in 175 paesi, tra cui l’Italia (DAZN o Canale 20) e si prevdono oltre 100 milioni di spettatori solo negli USA, più altri 50 milioni sparsi per il mondo.

Come sempre, sono da record anche i costi degli spot:  “Si parla di circa 5-6 milioni di dollari per ogni inserto pubblicitario di 30 secondi - spiega Stella Romagnoli di IAA - E, malgrado le cifre enormi, i principali brand mondiali hanno fatto a gara per accaparrarseli”.

Non sono solo le aziende a contendersi gli spot, ma anche i politici: il Super Bowl 2020 passerà alla storia anche per la prima sfida tra aspiranti presidenti degli USA. Nelle pause del match saranno proiettati gli spot di Donald Trump, che punta alla rielezione, e uno dei suoi principali sfidanti, Michael Bloomberg: "Boomberg e Trump si sfideranno a colpi di spot, attesissimi quanto costosi, dacché – sorride la rappresentante dei pubblicitari internazionali -  ai due magnati, per quanto ‘influenti’, non è stato accordato alcuno sconto sul listino e per il minuto ciascuno loro concesso la NFL incasserà 20 milioni di dollari”. 

Ancora più disruptive è l'altra novità comunicativa annunciata per il Super Bowl 2020: la NFL, National Football League, vi diffonderà un proprio spot di 30 secondi, contente un duro attacco nei confronti della Polizia della Florida un cui agente nel 2015 freddò con un colpo di pistola Corey Jones, cugino del noto ex-giocatore Anquan Boldin.

LO SPOT DELLA NFL SUL CASO COREY JONES

“Un mirabile esempio di come gli eventi socio-politici impattino  oggi significativamente anche nelle scelte di comunicazione delle aziende, le quali con più o meno coraggio, scendono in campo e si schierano pro o contro fatti e scelte della politica – spiega Stella Romagnoli di IAA E’ il fenomeno denominato ‘politicization’ ormai consolidato negli USA e in altri paesi più evoluti del nostro dal punto di vista della pubblicità un dato di fatto.  Per meglio spiegarmi è come se un domani Lega A durante Juve-Roma, o altra partita di cartello,  prendesse posizione su un ‘caso Cucchi’ .

 

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    Tags:
    sport; marketing; politicization; politicizzazione; super bowl 2020; stella romagnoli; iaa international advertising association

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