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Alla fiera Tv dell'est, l'Italia chiede aiuto
Turchia, la nuova potenza mediatica: Goryana Vasileva e Asli Serim Guliyev di Calinos (una delle "sette sorelle")
Di Dom Serafini 
 
La Turchia aiuta l'export dei suoi contenuti audiovisivi con il finanziamento del 60% dei costi di marketing e promozione, ed i risultati si vedono anche alla fiera Tv di NATPE Budapest, dove le cosiddette "sette sorelle" (le principali societá di distribuzione del paese, a cui si é ora aggiunto la settima, il produttore Ezel Yapim), dominano le vendite, non solo nei paesi dell'Europa Centrale e Orientale, ma anche nella regione Mena (Medio Oriente e nord Africa). Questo dopo aver conquistato l'America Latina con le loro serie televisive ed surclassato in pochi anni la presenza latinoamericana a Budapest, che passa da 15 espositori a tre.  
Alla fiera di NATPE Budapest (specializzata nelle vendite dei diritti televisivi in tutte le regioni ad est della Germania fino al confine con la Cina), di societá espositrici italiane ce ne sono solamente quattro: Mediaset, Rai, Mondo Tv e Film Export, ma senza una visibilitá comparabile a quella turca, che ha una presenza pari a quella americana, con cinque studio che presentano un evento speciale ciascuno.  In totale la fiera ospita 135 espositori provenienti da 29 paesi, quindi molto piú piccola di quella che NATPE (l'associazione di produttori internazionali con sede a Los Angeles) organizza a Miami, in Florida, a gennaio. In compenso la fiera ungherese ha attirato 525 acquirenti di vari diritti, inclusi quelli via Internet. 
Calinos6Mondo TV: Alessandro Venturi, Theo Kouroglou
 
Al confronto con quelle precedenti, prima che la fiera si spostasse dall'hotel Sofitel all'attuale InterContinental, alle edizioni recenti sono mancate stravaganze come feste sulle barche o presso locali di moda. Anche i pochi padiglioni (molti espositori operano dalle suites dell'albergo) hanno un aspetto modesto. Ed ecco l'idea emersa per il prossimo giugno di raggruppare al NATPE Budapest gli espositori italiani in una "Piazza Italia"  (ora sono sparsi su diversi piani ed aree dell'hotel) e di attirare gli acquirenti anche con rinfreschi e prodotti tipici italiani, ricreando cosí, con poche spese, la dinamicitá del passato e dando all'Italia quella visibilitá che ora manca. 
Nonostante i bassi costi dell'iniziativa, gli esportantori di contenuti italiani necessitano comunque di un aiuto finanziario, anche se non ai livelli di quelli turchi, per competere ad armi pari con gli altri espositori. Questo supporto potrebbe arrivare dall'Istituto per il Commercio con l'Estero (ora chiamato ITA), che, tra l'altro, é molto attivo a Budapest e che in passato ha giá organizzato con successo padiglioni per produttori e distributori di contenuti audiovisivi italiani. 
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    natpe budapest





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