Amazon diventa una banca. Prestiti concessi con un algoritmo - Affaritaliani.it

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Amazon diventa una banca. Prestiti concessi con un algoritmo

Amazon diventa una banca (senza sportelli). Sarà un algoritmo a scegliere a chi concedere i prestiti. Il gruppo di Jeff Bezos ha lanciato questa iniziativa nel 2012 negli Stati Uniti e in Giappone, ora la amplia ad altri otto paesi tra cui c’è l’Italia.

Ad usufruirne saranno i venditori terzi che utilizzano la piattaforma per il proprio business e necessitano di prestiti a breve termine per essere più competitivi. Secondo il Time, i prestiti potranno partire da mille dollari fino a centinaia di migliaia di dollari. Il servizio ‘Amazon lending’ oltre all’Italia sbarcherà anche in Cina, Canada, Francia, Germania, India, Spagna, Regno Unito. Per poter richiedere un prestito bisogna essere invitati da Amazon, non fare una richiesta spontanea. La casa di Seattle userà algoritmi interni per scegliere i venditori, basandosi sulla popolarità dei loro prodotti e la frequenza con cui esauriscono le scorte. Altri rivali di Amazon come Alibaba forniscono da tempo credito ai rivenditori indipendenti che utilizzano la loro piattaforma. 

Non si tratta solo di un nuovo business per Bezos. Amazon rappresenta una mina vagante nel settore del credito. Perché Amazon è una "banca" molto liquida, capace di instaurare un rapporto diretto con venditori e clienti. A differenza delle banche ordinarie, ha una reputazione eccellente tra le nuove generazioni e potrebbe sfruttare i big data che ha già in mano per perfezionare il business e minimizzare i rischi. E poi c'è il fattore convenienza. Il prestito di Amazon ha un tasso del 5,9%, con tasse pari all'1%. Niente obolo d'ingresso e altre imposte.