La Rai contro il governo: il canone va aumentato
Rai vs governo. La tv pubblica e il ministro delle sviluppo economico Flavio Zanonato si ritroveranno in tribunale. Viale Mazzini è pronta a fare ricorso al Tar contro la decisione di bloccare, anche per quest'anno, il canone a 113,50 euro, stessa cifra pagata nel 2013.
Il tetto al canone è contenuto in un provvedimento, annunciato lo scorso 20 dicembre ma non ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Sulla sua entrata in vigore, però, non ci dovrebbero essere dubbi. I vertici Rai starebbero quindi aspettando questo passo per adire le vie legali. L'idea di un ricorso è partita da Vittorio Di Trapani, segretario nazionale dell’Usigrai (il sindacato dei giornalisti della tv pubblica).
“Ritengo che la Rai debba valutare l’ipotesi del ricorso contro il decreto ministeriale”, aveva scritto su Lettera21. Bloccare il canone sarebbe contro le regole. L'importo della tassa è infatti fissato (per legge) da tre parametri: la previsione di spesa per l’anno successivo per gli oneri da Servizio pubblico, l’inflazione programmata e le esigenze di sviluppo tecnologico.
Le regole, contenute nella legge Gasparri, hanno consentito, passo dopo passo, aumenti di 14 euro negli ultimi 9 anni. Incrementi che avrebbero portato il canone a toccare i 115 euro. E invece il ministro Zanonato ha chiuso i rubinetti (almeno fino al 2015). Le proteste non si sono fatte attendere. "Visto che l’inflazione programmata è un dato oggettivo -continua Di Trapani - per mantenere i costi invariati, il ministro ritiene che siano le altre due voci quelle da ridurre? Secondo il ministro la Rai deve ridurre la sua offerta come Servizio pubblico? O deve fermare i propri investimenti tecnologici?" .