Albergati (Buyonz): "Le Pmi puntino sull'e-commerce"

di Paolo Fiore
@paolofiore
Italiana, tecnologica, snella. Buyonz è un'impresa specializzata in e-commerce nata negli anni della crisi ma capace di trasformarsi in 24 mesi da start-up di belle speranze in azienda in grado di reggere la competizione del mercato. Lo dicono i numeri: il Gruppo ha chiuso il primo quadrimestre del 2013 con un fatturato di 2,2 milioni di euro. Il giro d'affari non è gigantesco, ma è un risultato che moltiplica i 2,6 milioni registrati nell'intero 2012. Ma non è la solita star-up tech tutta informatica e software: punta su un modello ibrido, con due anime. La prima è rappresentata da AZ Distribution, un distributore specializzato nel supporto ai siti di vendita privata italiani e internazionali. Oggi raggiunge 40 Paesi nel mondo e ha più di 100 partner (tra quali Privalia, Saldi Privati e Zalando). Per raggiungere i clienti in giro per il mondo, alcuni marchi, come Abert, Almini Milano, Fini, Terraneo, si sono affidati a Buyonz. La seconda anima è l'area retail più tradizionale. Il gruppo ha tre siti di propietà (mykidz.it mybrandz.it e casatutto.com), ai quali affianca due punti vendita diretta. Tra i fondatori della società c'è Fabrizio Albergati, un passato ai vertici di Microsoft Italia e oggi alla presidenza di un'impersa da 25 dipendenti.
L'INTERVISTA
Per capire lo stato di salute di un'impresa, si parte dai numeri. Il fatturato di Buyonz ha avuto un forte progresso nonostante il difficile periodo economico.
Nel nostro piccolo stiamo facendo dei bei salti. A testimonianza del fatto che l'idea è azzeccata e che cresce cresce l'interesse dei brand italiani nei confronti dell'e-commerce
Quali sono i brand che si affidano a Buyonz?
Soprattutto brand italiani medi e medio-piccoli. L'obiettivo è portarli a contatto con pubblici nuovi attraverso la vendita privata.
Ci sono stati marchi che, sotto l'ala di Buyonz, hanno ripreso quota?
Sì. Anche se, più che l'uscita dalla crisi, mi piace raccontare un modo diverso di fare impresa. Spesso il piccolo imprenditore è fortissimo a livello locale, ha un prodotto di altissima qualità, idee eccezionali. Ma vive in una realtà circoscritta. E' importante aprire a nuovi mercati. La vendita privata ha enormi benefici e permette di contattare un nuovo pubblico.
Questo "nuovo modo di fare impresa" non esclude però punti vendita fisici tradizionali. Ne avete inaugurati due. E' una scelta libera o guidata dal fatto che l'e-commerce italiano è ancora troppo debole?
Innanzitutto crediamo nel mondo delle vendite private. Abbiamo creato tre siti di vendita. Ma ci sono molte persone che non hanno più la possibilità di ricevere il prodotto perché, magari, non hanno un portinaio in condominio. Allora abbiamo pensato ai punti di ritiro. Che consentono anche alle aziende che collaborano con noi di erogare benefit ai propri dipendenti con forti sconti.
L'e-commerce mostra ampi margini di espansione. Cosa manca, in Italia, al settore perché esploda?
La parte relativa alla vendita di beni fisica è ancora piccola. Ci sono molti passi da fare in termini di logistica e servizi. Se tu ordini un prodotto su Amazon la mattina dopo è sulla soglia di casa tua. In Italia siamo ancora lontani. Il limite sta anche nei brand: le imprese temono che l'online si scontri con i canali tradizionale. In realtà l'e-commerce è un acceleratore anche per il canale tradizionale.
E potrebbe rappresentare anche un fattore di sviluppo per le Pmi che, ancora oggi, rappresentano la maggior parte del tessuto imprenditoriale italiano...
E' questa la nostra mission. Se un top brand vuole collaborare con noi siamo felicissimi. Ma abbiamo ottenuto i risultati migliori con brand che hanno un prodotto e un nome forti in italia ma non altrettanto all'estero. Portare i marchi italani fuori dai territori nazionali è molto gratificate e ha buoni risultati economici.
Lei viene dall'esperienza in un gigante come Microsoft. Quali sono le opportunità offerte da una struttura snella come Buyonz?
E' un po' come vedere crescere un bambino. In Microsoft ero capo della divisione Office, che rappresentava il 50% del business della filiale italiana. In una multinazionale di quelle dimensioni hai una visibilità enorme. In Buyonz cerco di mettere a frutto quello che ho imparato. Porto l'esperienza acquisita, ma senza i problemi burocratici che ti trovi di fronte in una struttura che copre centinaia di paesi e che investe miliardi di dollari.
mail: paolof@affaritaliani.it