MediaTech
'Comandano i terroni', caos sul titolo di Libero. Esposto del Codacons

Libero Quotidiano: "Comandano i terroni", scoppia la polemica. Di Maio: "In tre anni stop a finanziamenti ai giornali"
'Comandano i terroni', caos sul titolo di Libero - CODACONS PRESENTA ESPOSTO ALLA PROCURA DI MILANO
Cronaca Nazionale: "COMANDANO I TERRONI" così titola il quotidiano Libero in prima pagina. L'articolo, riportato anche a pagina 3 del quotidiano, utilizza un epiteto con accezione dispregiativa riferendosi alle cariche politiche del meridione. Il Codacons: "Episodi del genere ledono la categoria dei giornalisti, rappresentando una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i cittadini meridionali. Il Codacons presenta un esposto alla Procura della Repubblica, ipotizzando il reato di diffamazione aggravata da mezzo stampa ex art. 595 c.p"
'Comandano i terroni', caos sul titolo di Libero. Di Maio: "Libero, giornale finanziato con soldi pubblici, anche quelli dei terroni"
“Buongiorno con la prima pagina di Libero, giornale finanziato con soldi pubblici, anche quelli dei terroni. Questa e’ la preziosa informazione da tutelare con i vostri soldi! Ma tranquilli: abbiamo gia’ iniziato a togliergliene da quest’anno e nel giro di 3 anni arriveranno a zero. P.S. Anche questa volta l’Ordine dei giornalisti rimarra’ in silenzio?”, scrive su Facebook, il ministro e vicepremier Luigi Di Maio, commentando la prima pagina del quotidiano che venerdì ha aperto con il titolo “Comandano i terroni. Ai meridionali 3 cariche istituzionali su 4”.
“Libero, il quotidiano del parlamentare FI con il record di astensionismo Antonio Angelucci, ha aperto stamattina con il titolo ‘Comandano i Terroni’, alludendo alle cariche istituzionali ricoperte da uomini e donne del Sud. L’ennesima prima pagina vergognosa di un quotidiano che negli ultimi anni ha ricevuto milioni di euro di soli contributi diretti statali e che ancora continua a riceverne. E sono soldi anche dei cittadini del Sud che hanno contribuito ogni anno per veder alimentare questo tipo di ‘informazione’, se cosi’ possiamo definirla. Questa e’ un’anomalia italiana a cui abbiamo messo fine in Legge di Bilancio. Da qui al 2021 taglieremo gradualmente i finanziamenti pubblici ai giornali che nel giro di tre anni saranno azzerati. Anche stavolta l’Ordine dei giornalisti rimarra’ in silenzio?”, è il post sul uo profilo Facebook di Veronica Giannone, portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera.
“Se allo stadio urlano “Terroni” arrivano denunce, curve chiuse, messaggi indignati. Oggi Libero lo scrive in prima pagina. L’Odg ha niente da dire? Non e’ ‘informazione’, e’ #razzismo finanziato con soldi pubblici (4,6 milioni nel 2017). Ma fra 3 anni finiranno anche per Libero”, scrive su Twitter il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Vito Crimi.
Ordine dei giornalisti ha avviato una segnalazione disciplinare per il titolo di Libero
“Due modi diversi di voler male al giornalismo e di essere irrispettosi dei cittadini che hanno il diritto di essere correttamente informati. Per il titolo strillato del quotidiano Libero ‘Comandano i terroni’ e i relativi contenuti, è stata già predisposta la segnalazione al consiglio territoriale di disciplina. Recentemente il Tribunale di Milano ha confermato, su uno dei tanti brutti titoli di Libero che costituiscono un caso, una sanzione emessa dall’Ordine dei Giornalisti. Ma è altrettanto inaccettabile il post di Luigi Di Maio che, strumentalizzando la vicenda, torna a compiacersi per i tagli al sostegno all’editoria”. E’ quanto dichiara in una nota il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, in riferimento al titolo in prima pagina di oggi del quotidiano Libero e del relativo commento del vicepremier Di Maio sui suoi canali social.“Attendiamo che il premier Conte e il sottosegretario Crimi – aggiunge Verna – attivino quel tavolo di ragionamento critico sui tagli all’editoria promesso in diretta dal Presidente del Consiglio durante la conferenza di fine anno. Imputare le colpe del quotidiano Libero a tutta la stampa libera è purtroppo perfettamente in linea con gli insulti generalizzati per i quali Di Maio è a sua volta atteso da un consiglio di disciplina”.