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Crimi: tetto a raccolta e limite a contributi per singolo editore

Crimi: tetto a raccolta e limite a contributi per singolo editore

Il fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione è fino ad ora servito a “finanziare singoli editori, in particolare quelle tre/quattro testate che da sole ricevono gran parte dei fondi”, “generando dispartià con altre testate altrettanto meritevoli”. Lo ha detto Vito Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria, intervenendo in commissione cultura alla Camera dei deputati per rispondere ad alcune interrogazioni. Crimi ha pertanto definito “auspicabile” l’adozione di un “tetto massimo ai contributi che una singola testata può ricevere”.

CRIMI, ABOLIZIONE ORDINE TEMA GOVERNO, FAKE NEWS ANCHE SU GIORNALI

"L'abolizione dell'Ordine di giornalisti è un tema all'ordine del giorno del governo" e "l'essere giornalista di per sè non è garanzia di esenzione dalla possibilità di veicolare fake news", che sono fenomeno che riguarda non solo la rete ma anche la carta stampata. Lo ha affermato il sottosegretario all'Editoria, Vito Crimi, rispondendo al Question time in commissione Cultura della Camera. A proposito dell'Odg, ha ricordato l'esponente del governo, "non ho mai detto che tali funzioni debbano essere svolte dai social media manager", ma "l'avvento di un nuovo modo di comunicare presuppone la definizione di nuovi modelli professionali". "Quindi limitarsi a definire i giornalisti in quanto iscritti all'Ordine come unici tenutari della capacità di fare informazione di qualità, mi pare abbastanza anacronistico, vuol dire non vedere il mondo che cambia", ha avvertito.

"L'ordine dei giornalisti -ha ribadito Crimi- così come è ad oggi strutturato si è rivelato inefficiente e inadeguato ai cambiamenti e alle dinamicità tipici di una professione in continua e rapida evoluzione e le uniche modifiche effettuate sono state rivolte esclusivamente a ridefinire la governance, peraltro con risultati non soddisfacenti. E' diventato sempre più necessario -ha detto ancora il sottosegretario- liberare energie che rafforzino i principi costituzionali di garanzia democratica e per farlo riteniamo sia sempre più necessario adeguare l'Italia alla maggior parte dei Paesi del mondo, dove la figura del giornalista è libera da Ordini e condizionamenti, ma solamente regole che garantiscano piena autonomia e indipendenza sul lavoro".

"La legislazione italiana -ha concluso Crimi- prevede già strumenti adeguati a disciplinare le categorie professionali per le quali non esiste un albo professionale ed è la legge sulle professioni non regolamentate. Renderebbe il sistema più libero ed efficiente, riducendo precariato e disoccupazione, oltre ad aprire a nuovi scenari che si possono adattare con più flessibilità al mondo dell'informazione che cambia radicalmente e velocemente".

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