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Discovery sbaraglia Rai e Mediaset con Fazio e Crozza. Ecco chi è l'Ad Araimo

Discovery Italia, con il duo Fazio-Crozza "Nove" sbaraglia Rai e Mediaset. Il ritratto dell'Ad Araimo, l'uomo che ha messo in ginocchio i colossi della tv

Il debutto di Fazio su Nove ha segnato un punto di svolta nel panorama televisivo italiano. Strappato alla Rai offrendogli circa 300 mila euro in più all’anno (il conduttore guadagnerà 10 milioni in 4 anni, 2,5 milioni a stagione), la rete televisiva diretta da Aldo Romersa può ora contare su un duo dirompente per imporsi negli ascolti televisivi e sfidare, così, colossi come Rai, Mediaset e La7.

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Con Fabio Fazio e Maurizio Crozza, nel team già dal 2017, Nove ha l’occasione di sradicare l’ideale di “piccola emittente” dall’immaginario collettivo degli italiani e trasformarsi, così, in un competitor minaccioso per i “soliti” e stanchi colossi della televisione.

Ma chi si cela dietro il canale Nove? Ebbene, a capo di tutto c’è Warner Bros Discovery, nato nel 2022 in seguito all’acquisizione da 40 miliardi di dollari di Warner Media da parte di Discovery. Il fatturato del gruppo con sede a New York, neanche a dirlo, sbaraglia di gran lunga le reti nostrane.

Nel 2022, Warner Bros Discovery ha fatturato quasi 34 miliardi. Per capirci, nello stesso anno: la Rai ha fatturato 2,5 di miliardi di euro; Mediaset (Mfe) 2,8 miliardi; La7, invece, “solo” 119 milioni di euro. Numeri, questi, che fanno capire l’abisso che separa i colossi italici da quelli americani, potenzialmente in grado di “divorare” uno per uno i nostri editori televisivi. Anche in un sol boccone.

A operare nel nostro Paese è, invece, Discovery Italia, che nel 2022 ha registrato un fatturato di 244 milioni di euro. Nel 2023 conta circa 278 dipendenti, contro gli oltre 12.000 della Rai, i 4.458 di Mediaset e i 530 di La7. Oltre a essere editore del canale Nove, Discovery Italia produce anche Real Time, Dmax, Food Network, Giallo, K2, Frisbee, HGTV e Motor Trend.

Ma gli italiani si pongono un’altra domanda. Se Discovery Italia (rappresentante italiano del gruppo), attraverso Fazio e Crozza punta a far scendere dal trono i “vecchi” editori, chi è l’uomo che sta gestendo questa impresa “eroica”?

Ebbene, il suo nome è Alessandro Araimo. Classe 1970, due figli, sposato con Rossella D’Ambrosio, già nella comunicazione dei brand di lusso Kenzo e Swarovski, può vantare un curriculum stellare. A partire dalla formazione, Araimo è laureato presso l’Università Bocconi di Milano in Economia e Management. Non solo. Possiede anche una laurea presso la ESSEC Business School, riconosciuta come una delle principali business school del mondo.

Inizia l’esperienza nel settore media entrando in Condé Nast Italia come Vice President Business Development e in seguito nel Gruppo Sole 24 Ore dove ha ricoperto la carica di Direttore Generale con delega sulla nuova divisione Education, Events & Services e le attività di Newton Management Innovation e Backtowork24.

Successivamente, approda in Discovery nel 2014 con il ruolo di SVP & COO di Discovery Networks Southern Europe, responsabile per il coordinamento e la gestione delle attività di business della Region di Discovery Networks International che include Italia, Spagna, Portogallo e Francia. Nel febbraio 2017 diventa Executive Vice President e General Manager per l’Italia. Dal marzo 2018 è nominato Amministratore Delegato di Discovery Italia.

Dall’aprile 2015 è membro del cda di Auditel, mentre nel 2017 è stato nominato Vice Presidente di Confindustria Radio Televisioni. Inoltre, è membro nel consiglio d’amministrazione di American Chamber of Commerce in Italia. Ma non è tutto. Secondo indiscrezioni, Araimo rappresenterebbe una tale minaccia per i vecchi e stanchi editori che lo stesso Urbano Cairo gli avrebbe messo gli occhi addosso. Peccato che il suo cachet sia fuori portata rispetto agli stipendi di La7...

Insomma, ci troviamo in un periodo storico in cui un nuovo leader di settore si sta pian piano prendendo la scena nazionale a suon di veri e propri colpacci. Chi lo sa, provado a fare un po' di fanta-televisione, magari Araimo, affamato di ascolti, potrebbe addirittura pensare di arruolare nella sua scuderia di “pezzi da 90” conduttori della "tv tradizionale" come Gerry Scotti, Paolo Bonolis o Amadeus. Tanto, come osservato prima, le spalle della rete sono abbondantemente coperte... Non resta che rimanere sintonizzati.

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