Emoticon, "grasso" non è uno stato d'animo. Petizione contro Facebook
"Grasso" non è uno stato d'animo. Su Change.org, è stata lanciata una petizione contro la faccina "fat". L'emoticon spunta nella chat di Facebook tra "scoraggiato" e "impaziente". Catherine Weingarten, promotrice della petizione, non ignora il significato di quella faccina. E proprio per questo la ritiene pericolosa: "So bene cosa significa 'sentirsi grassa'. Ho passato anni ad abbattermi denigrare il mio corpo, troppo spesso lo ho affamato nel tentativo di perdere peso". E lancia l'appello: "Sostenetemi nel chiedere a Facebook di rimuovere l'emoji 'grassa' dalle opzioni di status. 'Grassa' non è uno stato d'animo ma una caratteristica naturale del nostro corpo". L'appello ha già raccolto più di 16 mila firme.
Le battaglie sulle emoticon si sono moltiplicate da quando Apple ha aperto, sempre in seguito a una petizione, alle faccine multietniche. Dopo quelle con caratteri somatici differenti, c'è stata una categoria che si è sentita discriminata: "Vogliamo emoticon con i capelli rossi". Dopo quelle gay-friendly e dai tratti asiatici o afro, anche i pel di carota reclamano il loro spazio. Sempre con una petizione: "C’è ancora un importante gruppo di persone non rappresentate: sono le donne e gli uomini con i capelli rossi. Tagliati fuori, dimenticati. Non c’è gruppo d’amici che non abbia il suo “pel di carota”.Per strada non passiamo mai inosservati, nelle foto siamo sempre i primi a dare nell’occhio, molti detti e modi di dire ironizzano sul nostro colore, il più raro per gli esseri umani. Eppure, nonostante tutto questo, ci si è scordati di noi".