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MediaTech
Fortnite come la cocaina, crea dipendenza. Il videogioco finisce in tribunale

Fortnite a processo. Tremano 350 milioni di utenti nel mondo

Il primo videogioco al mondo a finire davanti ad un giudice è "Fortnite". Si tratta di uno "sparatutto" online molto celebre, utilizzato da circa 350 mln di persone nel mondo. Un giudice canadese - si legge sul Corriere della Sera - ha accettato dopo tre anni una class action contro uno dei videogiochi più diffusi di sempre. A detta dei genitori, i figli hanno smesso di mangiare, dormire e lavarsi perché troppo presi da Fortnite. E avrebbero pure speso un fiume di denaro.

"È come la cocaina", dicono. Anzi, "come l’eroina", e su queste basi il giudice ha deciso di procedere. La causa contro lo sviluppatore Epic Games e la sua sussidiaria canadese era partita nel 2019 proprio da un gruppo di genitori che avevano denunciato una «gravissima dipendenza» da parte dei figli.

Da una parte - prosegue il Corriere - c’è il tempo trascorso davanti allo schermo, con un tredicenne che sarebbe passato da poche ore a settimana fino a ben 7.700 ore in meno di due anni (un anno ha 8.760 ore). Dall’altra ci sono i soldi spesi e qui il caso esemplare è un bambino di 10 anni che ha sborsato quasi 600 dollari.

La mossa ha funzionato. Il giudice ha stabilito che la class action non è "frivola o manifestamente infondata" e «che c’è una questione seria da discutere, supportata da accuse sufficienti e specifiche sull’esistenza di rischi o addirittura pericoli derivanti dall’uso di Fortnite".

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