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Google lancia Fuchsia, nuovo sistema operativo. Ecco com'è. Mistero svelato


Google lavora per sviluppare un nuovo sistema operativo: nome in codice di Fuchsia. Conferme ufficiali in tal senso provengono dal sito di Google che contiene il codice del nuovo sistema operativo e in GitHub. I dettagli sul nuovo OS sviluppato dalla casa di Mountain View sono ancora pochi, ma quello che appare subito evidente è che si tratta di un progetto che parte da basi differenti rispetto ad Android e Chrome OS. Cambia infatti il kernel che non è bastato su Linux ma su Magenta, basato a sua volta sul progetto LittleKernel progettato per essere utilizzato con i sistemi embedded.

Google non ha ancora commentato in maniera esplicita le finalità per cui è nato Fuchsia, ma, secondo le prime ipotesi - si legge su http://www.hwupgrade.it - potrebbe rappresentare il mezzo attraverso il quale si arriverebbe alla fusione di Chrome OS e Android in un unico sistema operativo. Un'altra ipotesi è che Fuchsia potrebbe essere impiegato per gestire dispositivi come il router OnHub di Google o altri prodotti di terze parti che si collocano nel settore dell'Internet delle Cose. Ad avvalorare tale ultima ipotesi contribuisce il kernel impiegato, che, come detto, è ottimizzato per i sistemi embedded. Tra l'altro, Christopher Anderson e Brian Swetland, i due sviluppatori riportati nella pagina GitHub dedicata al progetto, sono esperti di sistemi embedded. Anderson, nello specifico, ha lavorato ai progetti Android TV e del Nexus Q.

Il riferimento all'impiego con i sistemi embedded - dispositivi specializzati per svolgere compiti limitati ed equipaggiati con una piattaforma software con funzioni semplificate rispetto a quelle di un sistema operativo più complesso - non deve apparire fuorviante: il kernel Magenta è in grado di gestire dispositivi più sofisticati rispetto ad un semplice router. Stando a quanto si legge nella documentazione ufficiale, infatti, il software è indirizzato ai moderni smartphone e personal computer che utilizzano "veloci processori" equipaggiati con un non limitato quantitativo di memoria RAM. Ulteriori indizi che avvalorano l'ipotesi che il Magenta non sia nato esclusivamente con lo scopo di gestire sistemi embedded è legata alla constatazione che Google ha già a disposizione una piattaforma IoT, ovvero Brillo, basato su Android e che il nuovo sistema operativo include il supporto ad interfacce grafiche. A tal proposito, non manca chi ipotizza che Fuchsia possa essere chiamato a gestire le UI dei visori di Realtà Aumentata.

Nella pagina ufficiale di GitHub dedicata al nuovo OS si legge: "Pink + Purple == Fuchsia (a new Operating System), ma, come detto, le certezze sull'effettivo ambito di impiego sono ancora poche. Ciò che si sa è che si tratta di un OS nato come progetto open source, che si trova ancora in fase di sviluppo embrionale e che è stato testato su terminali differenti. Stando a quanto riportato da Swetland, il sistema operativo ha infatti iniziato a muovere i primi passi su i mini PC Intel NUC e sul portatile Acer Switch Alpha 12. Un altro sviluppatore coinvolto nel progetto, Travis Geiselbrecht, ha confermato che, a breve, il nuovo OS inizierà a supportare la developer board Raspberry Pi 3. Lecito attendere ulteriori informazioni sul progetto nelle prossime settimane.

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