"Google non può controllare tutti i video": assolti i manager per il video del ragazzo disabile insultato dai compagni
"Demandare a un internet provider un dovere-potere di verifica preventiva appare una scelta da valutare con particolare attenzione in quanto non scevra da rischi poiche' potrebbe finire per collidere contro forme di libera manifestazione del pensiero". Lo scrivono i giudici della Corte d'appello di Milano nelle motivazioni con cui il 21 dicembre scorso hanno assolto 'perche' il fatto non sussiste' i tre manager di Google imputati per violazione della privacy in relazione al video, caricato su Google Video (oggi confluito in YouTube), che mostrava un minorenne disabile insultato dai compagni di scuola.
"Va esclusa per il prestatore di servizi che fornisca hosting attivo - spiegano i giudici - la possibilita' ipso facto di procedere a una efficace verifica preventiva di tutto il materiale immesso dagli utenti". Secondo i giudici di secondo grado, "tale comportamento non puo' essere ritenuto doveroso in quanto non esigibile per la complessita' tecnica di un controllo automatico". "Non puo' non vedersi - insistono i giudici - come l'obbligo del soggetto web di impedire l'evento diffamatorio imporrebbe allo stesso un filtro preventivo su tutti i dati immessi in rete, che finirebbe per alterarne la sua funzionalita'".
In primo grado i tre manager, David Carl Drummond, George De los Reues e Peter Fleischer erano stati condannati a sei mesi (pena sospesa) per violazione della privacy. Il video era stato caricato si Google l'8 settembre 2006 e rimase cliccatissimo nella sezione "video piu' divertenti" fino al sette novembre, quando fu rimossso.