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James Dyson Award 2019: Stay Lock vince l'edizione italiana

Si chiude la fase nazionale del James Dyson Award, il concorso internazionale di progettazione e design – quest’anno giunto alla sua quindicesima edizione – che premia le idee che propongono soluzioni innovative a problemi reali. Sul gradino più alto del podio, quest’anno, c’è la sicurezza dei rider impegnati nella consegna di pasti a domicilio. La soluzione? Stay Lock, un supporto indossabile per gli zaini dei fattorini.

Come in ogni edizione, anche quest’anno i numerosi progetti in gara affrontano tematiche di interesse generale, dalla sostenibilità all’inquinamento, dalla salute allo spreco di acqua e cibo. Se la problematica su cui si concentra il progetto vincitore è quella sempre più attuale del food delivery, i due progetti finalisti toccano le problematiche legate all’ospedalizzazione pediatrica e a quella degli infortuni articolari, proponendo soluzioni originali e innovative. Si tratta, rispettivamente, di Heromed, un dispositivo medico indossabile per la nutrizione artificiale dei bambini, avente l’obiettivo di far convergere la dimensione del gioco con quella della terapia e di KEA, un sistema di immobilizzazione temporanea delle articolazioni, da utilizzare anche da soli in caso di infortuni.

Stay Lock, Heromed e KEA – selezionati da una giuria di esperti composta da Silvia Botti, direttore del mensile Abitare; Luciano Galimberti, Presidente di ADI Associazione per Il Disegno Industriale e Massimo Temporelli, divulgatore di cultura scientifica, tecnologica e dell’innovazione – accedono ora alla fase internazionale del concorso, competendo con i progetti provenienti dagli altri 27 Paesi dove è aperto l’award. Il vincitore internazionale – scelto da James Dyson in persona – sarà annunciato il 14 novembre e si aggiudicherà il premio finale di 30.000 sterline (più 5.000 per l’università di provenienza). Ai due finalisti internazionali andrà invece una somma di 5.000 sterline ciascuno.

Stay Lock

La sicurezza nel food delivery: Stay Lock vincitore nazionale del James Dyson Award 2019

Il problema: La consegna di pasti a domicilio è un fenomeno sempre più diffuso anche in Italia. Nel 2018, 18,9 milioni di italiani hanno consumato cibo consegnato a casa e ordinato tramite piattaforme web da ristoranti e pizzerie. In questo momento il food delivery dimostra di essere uno dei settori più dinamici della ristorazione1.

Lo spunto per Stay Lock, il progetto vincitore del James Dyson Award 2019, nasce proprio dall’osservazione di come si sia evoluto questo settore, che impiega sempre più persone proprio nella consegna dei pasti. Più nello specifico, rider che si muovono in bicicletta su strade trafficate e spesso su pavimentazioni irregolari o non adeguate al mezzo di trasporto impiegato. Dal sondaggio effettuato dal team vincitore su un campione di oltre 2.500 rider, emerge che il 62% non si sente sicuro mentre effettua le consegne. Una delle problematiche riscontrate maggiormente dagli intervistati è rappresentata dal carico portato sulla schiena, che con il tempo può creare problemi di postura e arrecare dolori nella zona lombare.

La soluzione: Il team ideatore del progetto ha lavorato per cercare di migliorare le condizioni di lavoro dei rider, ottimizzando la distribuzione del carico sulla schiena e sulle spalle. Stay Lock è un supporto pensato per bloccare il contenitore per le consegne e dotato di una fascia elastica che si regola intorno alla vita: si ottiene così

l’obiettivo di distribuire meglio il peso dello zaino e ridurre al minimo ogni tipo di sbilanciamento da parte del rider.

StayLock prospetto
 

Il team di Stay Lock: La partecipazione al James Dyson Award è stata insieme occasione e stimolo per i componenti del team di Stay Lock – Laura Everard Weldon, Lorenzo Bellini, Daniele Bonfini e Riccardo Spinozzi, studenti del corso di Industrial Design dell’Università di Camerino – per applicare un approccio analitico e pratico alla risoluzione di un problema reale. Partendo dall’analisi di una tematica di attualità, hanno impiegato le conoscenze acquisite nel proprio corso di studi per individuare una soluzione che fosse utile, tecnicamente realizzabile, ma anche commercializzabile. Lavorare in team, dando forma alle idee e imparando dagli errori, ha consentito loro di arrivare a una soluzione comune e, allo stesso tempo, acquisire maggiore consapevolezza rispetto al ruolo sociale che la loro materia di studio è in grado di svolgere. Obiettivo del gruppo di lavoro è ora impiegare il premio di 2.000 sterline – ottenuto in qualità di vincitore nazionale – per sviluppare ulteriormente il progetto e sfruttarne le potenzialità commerciali.

Il James Dyson Award, un ponte tra mondo universitario e mondo del lavoro

Sul ruolo della progettazione e del design nella soluzione di problemi attuali e concreti si è espressa anche Lucia Pietroni, Professore di Industrial Design presso la Scuola di Architettura e Design dell'Università di Camerino: “Iniziative come quella del James Dyson Award rappresentano un’occasione importante per giovani e studenti perchè li stimolano a riflettere sull’innovazione responsabile e sostenibile e sulle problematiche della società contemporanea alla cui risoluzione la progettazione e il design possono concretamente contribuire. L’award stimola quanti partecipano a fare un’attività di “problem setting” oltre che di “problem solving”, chiedendo di analizzare, comprendere e definire i problemi e le esigenze della società per poi sviluppare soluzioni e prodotti innovativi, intelligenti, facili da usare: in questo senso rappresenta un ponte tra università e ricerca da una parte e mondo del lavoro e della produzione dall’altra.”

I finalisti italiani: Heromed e KEA

Heromed

Heromed (Marta Leita, Giulia Paradisi, Martina Rosselli – Università di Camerino) L'esperienza del ricovero ospedaliero dei bambini è spesso traumatica, specialmente quando i piccoli pazienti sono sottoposti a terapie di nutrizione artificiale per periodi prolungati nel tempo. A questo si aggiunge la paura di aghi e flebo, che rendono la terapia difficile da sopportare.

Ispirato ai supereroi e al progetto del 2017 del Children's Hospital di Los Angeles, che ha visto il coinvolgimento di attori Marvel in visita ai pazienti, Heromed si compone di due parti: la casacca e l'armatura. La prima è il supporto al dispositivo medico indossabile per l'alimentazione

artificiale e presenta un'apertura frontale in cui sono contenuti gli strumenti necessari alla terapia. È realizzata in cotone, un materiale resistente ai cicli di sterilizzazione ospedaliera e riutilizzabile da più pazienti. L'armatura in polpa di cellulosa funziona da protezione per il meccanismo di infusione e può essere personalizzata dal piccolo paziente con disegni colorati, scritte, adesivi. Proprio per questo il team di Heromed ha anche messo a punto un libriccino con disegni e adesivi che rappresentano i supereroi e i loro superpoteri, con cui il bambino potrà identificarsi.

KEA (Gaia Caporaletti, Lucrezia Miandro, Marco Monaldi, Mattia Tisi - Università di Camerino)

 

KEA

Kea è un sistema di immobilizzazione temporanea delle articolazioni pensato per escursionisti, scalatori e atleti in genere. Il dispositivo è pensato per le principali articolazioni a rischio infortunio – ginocchio, gomito e caviglia – e, attraverso il gonfiaggio e lo sgonfiaggio delle camere d’aria, si adatta all’articolazione coinvolta nell’incidente e la immobilizza. In caso di infortunio è sufficiente posizionare KEA sulla parte interessata, stringere la chiusura per farla aderire all’articolazione e premere l’apposita valvola per gonfiare il sistema fino all’immobilizzazione. In caso di fratture e distorsioni KEA immobilizza l’articolazione interessata, consentendo così alla persona di poter raggiungere in sicurezza il primo punto di soccorso disponibile.

Il progetto nasce dall’osservazione del funzionamento di scarpe con un sistema che, attraverso l’utilizzo di camere d’aria e valvole di ritenzione, consente l’estrema adattabilità delle calzature al piede.

La menzione speciale: Nemo (Marco Marini, Dario Mecozzi, Simone Speca, Zixin Zheng – Università di Camerino)

La giuria nazionale del James Dyson Award ha scelto quest’anno di assegnare a Nemo una menzione speciale, giudicandolo tra i progetti degni di nota per innovatività, utilità e potenzialità di commercializzazione.

Nemo è un ausilio disegnato per gli utenti one arm per consentire loro di nuotare agevolmente e correttamente. Grazie a uno studio incentrato sulla fluidodinamica delle forme e sulle misure antropometriche, Nemo

compensa l'arto mancante in acqua, equiparando l'ingombro e l'idrodinamicità dell'arto funzionante. Si compone di due elementi. Il primo è una calza in neoprene, progettata per calzare la protesi fino a metà bicipite, alla cui estremità è incollata (tramite resina epossidica) un'invasatura rigida con puntale, interamente realizzato in nylon rinforzato con fibra di carbonio. Il secondo è la protesi, creata dello stesso materiale dell'invasatura, che si aggancia all’altro elemento tramite un meccanismo di incastro a baionetta con molla.

James Dyson Award

Il premio è dedicato agli studenti universitari (e ai neolaureati) con l’abilità e l’ambizione di risolvere i problemi di domani. Le soluzioni più brillanti sono selezionate da James Dyson in persona e mostrano ingegno, sviluppo iterativo e commerciabilità.

Con studenti provenienti da 27 Paesi, il premio quest’anno evolve verso un approccio più globale affrontando problemi comuni a molti Paesi del mondo.

Dalla sua prima edizione 15 anni fa ad oggi, il premio ha già contribuito con oltre 1 milione di sterline a supportare idee brillanti e innovative. Per aiutare i finalisti a sviluppare le loro idee, ogni anno il vincitore internazionale si aggiudica un premio di £30.000, mentre a ciascun vincitore nazionale vanno £2.000. Diversamente da altre competizioni, ai partecipanti all’award viene lasciata completa autonomia nella gestione della proprietà intellettuale.

Il James Dyson Award fa parte di un più ampio disegno di James Dyson volto a dimostrare come gli ingegneri possano cambiare il mondo. Il Dyson Institute of Engineering and Technology, la James Dyson Foundation e James Dyson Award incarnano questa visione, stimolando ingegneri e scienziati a mettere alla prova le proprie consocenze scientifiche e scoprire nuovi modi per migliorare la vita e il benessere delle persone attraverso la tecnologia.

Qual è il premio? Vincitore internazionale:

  • Il premio internazionale è di £30.000 per lo studente vincitore e di £5.000 per la sua facoltà universitaria.

Due finalisti internazionali:

  • £5.000 ciascuno. Un vincitore nazionale:
  • £2.000

Quali sono le tempistiche del concorso?

  • Apertura: 28 Marzo 2019
  • Chiusura: 11 Luglio 2019
  • Annuncio dei vincitori nazionali e dei finalisti: 19 Settembre 2019
  • Selezione degli ingegneri Dyson: 17 Ottobre 2019
  • Annuncio del vincitore internazionale e dei finalisti: 14 Novembre 2019

Chi può partecipare al James Dyson Award?

Tutti gli studenti delle facoltà di design del prodotto, design industriale o ingegneria, o coloro che abbiano conseguito una laurea in tali discipline nei 4 anni precedenti, che stiano studiando o abbiano studiato in Australia, Austria, Belgio, Canada, Cina, Corea del Sud, Filippine Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Russia, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, UAE, USA.

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