Mark Zuckerberg può perdere il controllo di Facebook: ecco come
Facebook ha previsto una procedura da mettere in pratica nel caso in cui Zuckerberg lasciasse la guida (ma non l'azionariato) del gruppo
Non succede, ma se succede...Mark Zuckerberg e Facebook esistono quasi come un'unica entità. Ma non può essere escluso che, in futuro, il fondatore possa perdere il controllo della società. Al momento non è un'ipotesi concreta: Zuckerberg non ha mai fatto cenno alla volontà di abbandonare il comando. Ma l'opzione non è una fantasia: il board di Facebook l'ha prevista in un documento ufficiale inviato alla Sec, la Consob americana. In altre parole, Facebook è talmente previdente da pensare un piano di emergenza per ogni eventualità. Abbandono di Zuckerberg compreso. Sembra paradossale ma non lo è: disegnare un futuro senza il fondatore al comando è un modo per tranquillizzare gli azionisti. Come a dire che Facebook sopravviverà all'uomo che l'ha creato. Non è un golpe, anche perché nel board c'è anche Zuckerberg
La proposta, che sarà votata il prossimo 20 giugno, è questa: nel caso in cui Zuckerberg dovesse lasciare l'incarico di ceo, le sue azioni classe B (che hanno maggiore potere di voto) sarebbero convertite in azioni classe A (che ne hanno meno). Resterebbe il maggiore azionista. Anzi, guadagnerebbe ancora di più. Ma il suo potere d'indirizzo calerebbe.
Oggi Zuckerberg possiede infatti il 14,8% di Facebook in termini finanziari ma detiene il 53,8% di voto, cui si aggiunge il 6,3% delegato dall'altro fondatore, Dustin Moskovitz. In pratica, avendo un diritto di voto che supera abbondantemente il 50%, si fa quello che decide lui.
Per ora è stato un bene: il gruppo va a gonfie vele. Il board però non lascia nulla al caso. Se Zuckerberg decidesse di abbandonare la guida, diventerebbe un semplice (ricchissimo) azionista. Ma Facebook smetterebbe di essere una monarchia assolta. “Questo ci dà la certezza – scrive il board alla Sec – di non rimanere una società controllata dal fondatore dopo che smetterà di essere una società guidata dal fondatore”.
Oggi, infatti, le regole consentirebbero a Zuckerberg di controllare ogni scelta in sede di assemblea anche se dovesse abbandonare la compagnia. Se approvato, invece, il nuovo piano vieterebbe di trasferire il controllo (ma non il capitale) agli eredi anche in caso di morte. Figlia inclusa. Max (questo il nome della bimab) non se la passerà male, anche dopo che i genitori avranno venduto (come già promesso) il 99% delle loro azioni. Ma non gestirà Facebook. Il trono di un gruppo non fa parte dell'eredità. Lo ha deciso suo padre.