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Rai: chi è Casimiro Lieto, "autore della Isoardi" che Salvini vuole direttore

Thomas Gray, nella sua "Elegia scritta in un cimitero di campagna" parla di "fiori che nascono per fiorire non visti e disperdono la loro fragranza nell'aria deserta". Ebbene, la storia di Casimiro Lieto, che il Ministro dell'Interno Matteo Salvini vuole alla direzione di Rai2, pare riecheggiare quegli immortali versi del Gray. Tanto che, malgrado la sua nutrita carriera in Rai, al comparire del suo nome tra quelli papabili per le poltrone di direttore di rete, molti hanno alzato un sopracciglio come per dire: "E questo chi è?".

Casimiro Lieto, classe 1963, avellinese, come leggiamo sul sito di Davide Maggio in un post scritto da Marco Leardi che ne ritraccia il curriculum, inizia a Mediaset negli anni Novanta come inviato freelance, per poi approdare nel 1994 a Rai1 dove realizza "otto edizioni del Festival di Sanremo, due edizioni di Pavarotti and Friends, Pavarotti International, Pavarotti and Friends Countdown, The Best of Pavarotti and Friends, Pavarotti and Friends Duets, due edizioni di Fronte del palco" Quindi si divide tra Mediaset e Rai, scrivendo in particolare "per Rai1 otto edizioni del Premio Ischia e sette edizioni del Premio regia televisiva – Oscar Tv. E ancora "due edizioni di Fratello Sole Madre Terra, cinque edizioni di Nel nome del cuoreDomenica In, Una vela per sognare, Sanremo festa d’estate, Una giornata particolare" e così via. 

Passano gli anni ed ecco susseguirsi numerose collaborazioni, fra le quali anche quella per Raisport, non facendosi mancare nulla, per poi tornare all'intrattenimento e realizzare per Rai3 varie edizioni di Kilimangiaro, occupandosi perfino di due edizioni del Concerto del Primo Maggio. Quindi, dopo aver scritto tante altre trasmissioni, Lieto finisce attirato nell'orbita del fulgido astro di Elisa Isoardi, e diventa autore di Buono a sapersi, e poi - da quest'anno - della Prova del cuoco. Stando alle voci che girano in Rai, Lieto e la Isoardi sono molto amici, tanto che egli ne viene financo definito il confidente sentimentale. Un rapporto professionale e amicale molto stretto tra autore e conduttrice, dunque, che si estende anche al compagno di quest'ultima, Matteo Salvini, il quale arriva addirittura a pensare di cucire addosso a Lieto una carica importantissima dopo anni e anni di "oscura" collaborazione con Viale Mazzini, ovvero nientemeno che la direzione di Rai2. 

Al solo pronunciare il suo nome, dopo le prime perplessità, a Viale Mazzini sono scoppiati tuoni e fulmini, una tempesta che infuria a tutt'oggi, quando si sta per "quagliare" sui nomi da collocare a capo delle varie reti. Michele Anzaldi, deputato PD, e membro della commissione di vigilanza, non ci sta, tanto da scrivere in un indignato post su Facebook: «Se l’amministratore delegato della Rai Salini non smentisce l’ennesima indiscrezione secondo cui starebbe subendo pressioni per dare una nomina di direttore o vicedirettore all’autore televisivo di Elisa Isoardi, saremmo di fronte ad un conflitto di interessi da far impallidire i tempi dei ‘nani e ballerine’». Anzaldi non risparmia frecciate anche riguardo alle capacità del candidato direttore di Rai2 rigirando il coltello nella piaga: «Come autore della Prova del Cuoco, Casimiro Lieto che Salvini vorrebbe premiare, sta trascinando una trasmissione di successo verso uno dei peggiori flop di ascolti della sua storia, dal 16% della scorsa stagione ai picchi negativi dell’11% di queste settimane». Una collaborazione, quella con La Prova del Cuoco, che - stando a indiscrezioni che girano in rete -  frutterebbe a Lieto ben 240mila euro l'anno. 

In tutto questo dilagar di veleni, Salvini non demorde e continua a insistere sul nome di Lieto, rimarcando il fatto che quest'ultimo non è soltanto un "autore Tv" (o "l'autore della Isoardi" come viene chiamato dai detrattori), ma anche direttore e Produttore Artistico, già Docente Universitario di Pubblicità e Televisione, con trent'anni di carriera alle spalle passati prevalentemente alla Rai, ma l'amministratore delegato Fabrizio Salini sembrerebbe del tutto contrario e irremovibile al riguardo. Quanto all'alleato/non alleato m5s, che si è già aggiudicato la direzione del Tg1 con Giuseppe Carboni e del Tg3 con Giuseppina Paterniti, sulla nomina di Lieto mantiene un silenzio diplomatico, auspicando di poter piazzare Carlo Freccero - da sempre vicino ai grillini - alla direzione di Rai1. 

Lega e M5s, come tutti coloro che li hanno preceduti, nessuno escluso - poiché di fronte al Dio delle nomine Rai tutti i partiti sono stati e sono peccatori - continuano dunque la guerra per la spartizione di Viale Mazzini, rimangiandosi la promessa di tener fuori le forze politiche dal servizio pubblico radiotelevisivo. Altro che governo del cambiamento, insomma. E se in apertura di articolo abbiamo citato le auliche parole di Thomas Gray, a conti fatti, la chiusura non può che appartenere a quelle più prosaiche di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa nel Gattopardo: "Tutto deve cambiare perché tutto resti come prima". E chi vuol essere Lieto sia, verrebbe da aggiungere... 

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