Pippo Baudo, il ricordo di Carlo Conti: "Al primo incontro rimase in mutande. Non dimentico i suoi abbracci, lo omaggerò a Sanremo" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:38

Pippo Baudo, il ricordo di Carlo Conti: "Al primo incontro rimase in mutande. Non dimentico i suoi abbracci, lo omaggerò a Sanremo"

"Ho capito che non stava bene quando non rispose agli auguri", racconta il direttore artistico di Sanremo

di Redazione Mediatech

Pippo Baudo, il ricordo di Carlo Conti: "Era il nostro faro. Al primo incontro rimase in mutande. Essere paragonato a lui è come per un calciatore essere comparato a Maradona"

Il mondo della televisione non ha mancato di rendere il giusto omaggio a Pippo Baudo, volto storico del piccolo schermo scomparso il 16 agosto all'età di 89 anni. "Era il nostro faro, e per me lo è stato fin da ragazzetto, quando cominciavo a fare le serate in Toscana", ha spiegato Carlo Conti in una intervista al Corriere della Sera.

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Il primo incontro tra i due avenne all'inizio degli Anni 90 quando il direttore artistico di Sanremo conduceva Bing! per la tv dei ragazzi. Dopo i complimenti di Baudo, racconta Conti, avvenne un curioso siparietto: "si doveva preparare per il suo programma: 'Io mi vesto, eh', avvertì. E me lo ritrovai in mutande, con quei suoi boxer, che si cambiava dandomi fin dall’inizio una confidenza che ti faceva sentire suo amico e immodestamente collega".

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Il paragone con Pippo Baudo per Conti è sempre è stato solo motivo di vanto: "anche quando i primi critici scrivevano che 'baudeggiavo' era un complimento. Non può che essere così. Chi usava il termine in modo non positivo sbagliava perché è come dire a un calciatore che è simile a Maradona. Baudo è stato il primo che ha trasformato il presentatore in conduttore: sono mestieri diversi, e lui era un regista in scena che dettava i tempi, stava al centro, osservava. Tutti abbiamo cercato di imparare da lui e poi proseguire col nostro stile".

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Il concetto vale anche per Sanremo: "nell'ultima edizione quando ho detto che definivo il mio Festival 'baudiano', cioè fatto come Pippo ci ha insegnato, lui è rimasto contento. Ci siamo sentiti, ne era felice. Ma tutti noi al Festival citiamo Pippo perché lo facciamo come l’ha inventato lui: è stato lui a farlo diventare un evento, a inventare il Dopofestival, a creare anche le polemiche, volendo". Carlo Conti promette poi che non mancherà di omaggiare Baudo nella prossima edizione del Festival: "sarà il minimo".

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Carlo Conti afferma poi di aver capito che il conduttore non stesse bene quando "l’ho chiamato e gli ho mandato un messaggio a giugno per il suo compleanno. Non mi ha risposto, ho sentito la sua fedelissima assistente Dina, e ho capito che la salute non era delle migliori". Di Baudo poi ricorda soprattutto "I suoi abbracci. Ti prendeva in questi abbraccioni quasi paterni, con un misto di affetto e forza, come ce l’hanno i buoni padri di famiglia".

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