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Porta a Porta compie 25 anni. Da Vespa un format che ha segnato tv e politica

Politici, esperti, personaggi televisivi nazionali e internazionali, protagonisti della cronaca. Tutti sono passati dal salotto televisivo di Bruno Vespa entrando attraverso una porta aperta di volta in volta da un ‘maggiordomo’ impersonato dall’attore Paolo Baroni. Così Adnkronos ripercorre i momenti più importanti di questa inossidabile trasmissione Rai.

‘Porta a Porta’ oggi compie 25 anni. Il fortunato programma di Rai1, in onda in seconda serata ma eccezionalmente in prima in occasione di eventi particolari, ha debuttato il 22 gennaio 1996 con ospite Romano Prodi, all’epoca leader della coalizione di centrosinistra alla vigilia delle elezioni che quell’anno lo elessero presidente del Consiglio. Nel corso degli anni, per la sua centralità, ‘Porta a Porta’ è stato definito ‘la terza Camera dello Stato’.

Preceduto dalla sigla che è la colonna sonora di ‘Via col vento’, ‘Porta a Porta’ tra grandi successi e alcune polemiche, è sicuramente uno dei programmi che hanno fatto la storia della seconda serata televisiva. Vespa ha affrontato tutti i temi di stringente attualità, con una formula rimasta immutata negli anni e sempre in onda dagli studi Rai di Via Teulada a Roma. Anni di successi per il programma, come la celebre puntata del 13 ottobre 1998 dedicata al ventesimo anno di pontificato di Giovanni Paolo II, quando Papa Wojtyla telefonò in trasmissione parlando con Vespa visibilmente sorpreso e commosso.

Silvio Berlusconi scelse il salotto di Vespa alla vigilia delle elezioni politiche del 2001 per annunciare il suo celebre impegno programmatico con gli elettori, firmando il contratto con gli italiani. Anche Michael Schumacher fu ospite di ‘Porta a Porta’, il 2 febbraio 1999, nel corso di una puntata dedicata alla Ferrari, entrando negli studi a bordo di una Ferrari F399. E poi ancora il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 cui Vespa ha dedicato più puntate e, da cittadino aquilano, è andato lui stesso sui luoghi del sisma impegnandosi in prima persona per la ricostruzione della Basilica di San Bernardino con fondi del Monte dei Paschi di Siena.

E ancora successi di ascolti con la puntata del 18 maggio 2012 dedicata al naufragio della Costa Concordia al largo dell’Isola del Giglio: la trasmissione ottenne il 17,45% di share. Anche se il picco massimo risale al 3 aprile 2006 quando Vespa ha ospitato il confronto tra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e quello dell’Ulivo, Romano Prodi, in vista delle elezioni: con 16.129.000 telespettatori e il 52,13% di share resta in assoluto la puntata più vista di ‘Porta a Porta’. Perfino il ritorno di Beppe Grillo in uno studio Rai, avvenuto il 19 maggio 2014, per il quale il leader del M5s scelse proprio la trasmissione di Bruno Vespa per la campagna elettorale delle Europee di quell’anno, ha fatto segnare un grande risultato con il 27% di share, ma ancora lontano da quello ottenuto con il faccia a faccia Berlusconi-Prodi.


Da non dimenticare il delitto di Cogne con la celebre intervista ad Annamaria Franzoni, la donna condannata a 16 anni di reclusione (ne ha scontati undici estinguendo in anticipo la pena per buona condotta) per l’uccisione del figlioletto, il bimbo di tre anni Samuele Lorenzi. Una vicenda che tenne col fiato sospeso tutta Italia e che ‘Porta a Porta’ ha seguito con minuziosa attenzione, raggiungendo il 45% di share nella puntata del 28 marzo 2002. Vespa ospita la Franzoni e il marito a novembre 2004 e la puntata segna il 34,5% di share. Poi la celebre puntata in cui Vespa porta il modellino della villetta di Cogne, teatro dell’omicidio di Samuele. Il primo di una serie di modellini che vede nello studio di Via Teulada, tra gli altri, la riproduzione della Costa Concordia e il plastico del Quirinale.

Ma non sono mancate le polemiche, come quella famosissima seguita all’ospitata, avvenuta l’8 settembre 2015, nel salotto di ‘Porta a Porta’ di Vera e Vittorino Casamonica, rispettivamente figlia e nipote del boss Vittorio Casamonica, morto qualche giorno prima e i cui funerali-show con carrozze, musica del Padrino ed elicotteri che lanciavano petali di rosa fecero a lungo discutere. Il Campidoglio, guidato allora da Ignazio Marino, tuonò contro Vespa che si giustificò citando l’intervista di Biagi a Buscetta e quella di Santoro a Ciancimino e spiegando che entrambe le persone ospitate erano incensurate ed erano lì per parlare di un fatto di cronaca. Contro quella puntata si scagliarono anche Beppe Grillo e Roberto Fico, all’epoca presidente della Commissione di Vigilanza Rai.

Da 25 anni ‘Porta a Porta’ va avanti sempre nella stessa fascia oraria e con il medesimo format, con una sola interruzione: dal 10 al 16 marzo scorso per l’emergenza Covid. Un’avventura che ha certamente pochi uguali nella televisione italiana.

Da www.primaonline.it

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