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Prestiti per i ventenni? La startup valuta il tuo futuro
Non ha la palla di cristallo, ma c'è una startup che concede prestiti guardando al futuro. Un'inversione logica rispetto al funzionamento attuale delle banche. Prima di concedere un prestito, gli istituti guardano al passato: hai una busta paga sufficiente? Sei un cattivo pagatore? Che tipo di contratto lavorativo hai? Un modus operandi che penalizza i giovani (e le giovani imprese) e i lavoratori atipici.
Upstart invece legge alcuni segnali non per valutare se sei ma per capire se sarai un buon pagatore: qual è il tuo livello di istruzione, quali scuole hai frequentato, la qualità del tuo impiego, il punteggio dei test affrontati nel corso degli anni. A questo punto, Upstart mette in connessione chi vuole contrarre un debito e chi offre credito. L'idea di Dave Girouard, ex data scientist di Google, è piaciuta tanto da meritarsi un finanziamento da 35 milioni di dollari da parte di Third Point Ventures
“Il nostro modello – ha spiegato Girouard a Business Insider – è focalizzato su quello che accadrà e non su quello che è già accaduto”. L'istruizione è centrale, ma non è detto che uno studente di Harvard abbia un punteggio superiore a un'inferrmiera. “Le infermiere non avranno, in prospettiva, gli stessi guadagni. Ma non si potrà mai fare a meno di loro”.
Upstart è nata nel 2012 come piattaforma per mettere in contatto imprenditori e investitori. Poi la recente svolta e l'ingresso nel mercato del credito.
“Ventenni e trentessi hanno un accesso al credito più difficile rispetto a chi ha 40 o 50 anni”, dice Girouard. “È tempo di risolvere questo problema”.