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MediaTech
Santoro: "Mondo Nuovo sarà una app e uno strumento di rappresentanza politica"
Michele Santoro

Intervista di affaritaliani.it a Michele Santoro: "Mondo Nuovo non sarà un quotidiano, ma una app. E servirà per individuare nuovi protagonisti, soprattutto tra i giovani"

 

 

 

Michele Santoro, autentico totem del giornalismo televisivo, ha sempre nuovi progetti che bollono in pentola. Dopo eventi come “Pace proibita” della scorsa primavera e la suggestione del “Partito che non c'è”, risalente a fine luglio, molti auspicavano di vederlo in lizza per le elezioni del prossimo 25 settembre. Invece, il mattatore di programmi di successo “Sciuscià”, “Annozero” e “Servizio Pubblico” ha scelto una via diversa col progetto editoriale “Mondo nuovo”, che comunque si lega a doppio filo all'esigenza di una nuova rappresentanza politica, come lui stesso spiega ad affaritaliani.it.

In cosa consiste questo nuovo progetto?

“Sono felice di poter chiarire una cosa fuorviante che è stata scritta su 'Mondo Nuovo': non si tratta di un quotidiano. Lo dico soprattutto a chi già mi vedeva come un possibile concorrente: non sarà così. Non ho intenzione di sfidare quotidiani già esistenti”

E allora che cosa sarà?

“Sarà una app, perché io mi rivolgo prevalentemente al mondo della comunicazione visuale, appartenendo al mondo della tv. E sarà un progetto legato al 'partito che non c'è'. Lo considero come uno strumento per trovare nella società e nella cultura i nuovi protagonisti dei quali c'è bisogno. Specialmente i giovani. Al momento sto cercando i collaboratori giusti per realizzare questo progetto”

Quali caratteristiche bisogna avere per proporsi?

“Soprattutto dimestichezza con le nuove tecnologie, ma non intendo farne una barriera all'ingresso. Non è necessario essere degli specialisti: basta saperle usare con disinvoltura. Trattandosi di un progetto culturale, possono prendervi parte anche coloro che non sono professionisti. O che non lo sono ancora”

Il fatto che sia una app significa che l'ambiente prescelto è il Web oppure alla fine l'obiettivo è atterrare in un network televisivo mainstream?

“La scelta dell'app deriva dalla necessità che lo strumento presenti una continua interattività. L'ipotesi della tv mainstream mi interessa poco, ma non la escludo. Se faccio un ragionamento strategico, dico che il Web è certamente l'ambito da preferire, ma nella mia carriera ho fatto tanti progetti crossmediali e non è detto che non succeda ancora. Non sono mai stato un settario, ma vedremo poi, siamo ancora in fase iniziale e io non ho capitali alle mie spalle: faccio tutto da solo. Valuteremo quali risposte ci saranno a questo progetto. Pensiamo a degli eventi da qui al prossimo dicembre, per poi accelerare da gennaio 2023"

A proposito di rappresentanza politica, se guardiamo alla sinistra che va verso il 25 settembre...

“....vediamo poco (ride). Se si guarda a sinistra, si rischia di vedere molto poco. Lo sconsiglio”

E allora guardiamo a destra, dove tutto lascia presagire una larga vittoria elettorale...

“Lo vedremo. Dobbiamo valutare i dati reali e quindi vedremo come si manifesterà questa vittoria annunciata. Sarà una vittoria travolgente, di assoluta unitarietà? Mah, ci sono anche le vittorie di Pirro... Non si può dire: non siamo di fronte a coalizioni omogenee, anche se la destra ha trovato un accordo sulla Premiership”

Sei tra coloro che nutrono timori di ritorno del fascismo?

“No, non sono preoccupato dal fascismo, perché credo che gli italiani abbiano dei buoni anticorpi. Mi preoccupano altre cose, a partire dal fatto che un pezzo di società non è rappresentata e che gli elettori non possono più scegliere i loro rappresentanti. Fanno tutto le segreterie di partito. C'è un problema di partecipazione che va contro le cose in cui credo, contro il mio spirito referendario”

Cosa ne pensi dell'esclusione della lista “Referendum e Democrazia con Marco Cappato”?

“Cappato ha mille volte ragione. La firma digitale ce la fanno usare ormai per tutto e a maggior ragione sarebbe stato doveroso abilitarla per la raccolta delle firme, visto che ci hanno mandato al voto in piena estate, con gli italiani sotto l'ombrellone! Ma guarda che i partiti non sono stati presi di sorpresa: si erano già preparati il terreno con una mozione per bloccare le firme digitali, per difendere il loro privilegio di parlamentari già in carica. Nessuno ne ha parlato"

Basterebbe un decreto per sanare questo problema...

“E che facciamo, un decreto ad personam per Cappato? Io ne sarei anche contento, perché è tra i politici che preferisco, ma bisogna regolamentare meglio la materia. Sì, diciamo che ci vorrebbe un provvedimento che sciogliesse definitivamente questo dubbio interpretativo e Cappato spesso riesce a ottenere nuovi diritti per tutti quanti”.

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