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Vaccini, la loro reputazione è migliore sui social che sui media tradizionali
Di vaccini si parla ovunque ma sono i social network a dare loro la reputazione migliore, mentre le opinioni negative sono più veicolate dai principali quotidiani, sia nella versione cartacea che digitale. E' quanto afferma un’indagine di Reputation Science, società attiva nell’analisi e gestione della reputazione.
L'osservazione ha riguardato circa 215mila contenuti pubblicati tra febbraio e marzo 2021. “L’analisi – sottolinea Auro Palomba, presidente di Reputation Science – ci dice che qualcosa è cambiato e che i social o gli utenti hanno adottato un atteggiamento più maturo rispetto ai vaccini”.
“La conversazione online negli ultimi 2 mesi – spiega Andrea Barchiesi, Ceo di Reputation Science – si è focalizzata principalmente su AstraZeneca, che da solo ha raccolto il 56,5% delle conversazioni totali sui vaccini. Pfizer/BioNTech (18,7%) e Moderna (9,8%) restano a distanza, mentre per altri vaccini la curva volumetrica si è quasi esaurita. Sintomo della pressione che le notizie riguardanti il vaccino AstraZeneca hanno esercitato sull’intera conversazione online riguardante i vaccini, non solo per quanto riguarda i volumi, ma anche per il sentiment ad essa associato”.
Osservando i dati sui singoli vaccini, l’oggetto di analisi che ha raccolto più contenuti online nel periodo in esame è AstraZeneca, con il 56,5% del totale. Seguono Pfizer/BioNTech (18,7%), Moderna (9,8%), Sputnik V (7,6%) e Johnson & Johnson (5,9%).Dal punto di vista qualitativo, il vaccino che tra il 9 febbraio e il 19 marzo 2021 ha ottenuto l’impatto reputazionale migliore è Pfizer/BioNTech (+539,07 r), seguito sul podio da Sputnik V (378,87 r) e Johnson & Johnson (+338,75 r). L’unico vaccino ad avere un impatto reputazionale negativo è quello di AstraZeneca, che nel periodo di rilevazione ha accumulato una negatività di -6137,83 r.