Medicina

Biohacking, ovvero come migliorarsi ogni giorno

Un nuovo stile di vita prende sempre più piede anche in Italia

Il biohacking è la nuova frontiera del benessere, del miglioramento della propria condizione fisica e mentale, in una parola del proprio corpo.

Uno stile di vita (perché di questo alla fine si tratta) che vede già tra i suoi ‘adepti’ personaggi notissimi dello sport, come Cristiano Ronaldo e Erling Haaland nel calcio.

Si susseguono anche in Italia gli appuntamenti, gli eventi, i convegni su questo tema. Per esempio in Puglia, vicino a Ceglie Messapica (BR), dove in un incontro si affrontano temi legati al biohacking più strettamente medici.

Nel nostro Paese si è affacciata la Pruvit.

Dice Marzio Vittorio a AI: “Come dice il termine stesso, biohacking significa è creare la miglior versione di se stessi utilizzando medicina, scienza e tecnologia. Bio-hackerare il proprio corpo è migliorarsi costantemente. Attraverso una nutrizione diversa, attraverso pratiche quotidiane, fisiche e non solo, per creare all’interno del proprio corpo condizioni che permettono di essere molto più performanti. In ogni senso: dalle prestazioni mentali a quelle fisiche. L’elemento centrale è la chetosi”.

La chetosi è una condizione in cui l’organismo ottiene energia bruciando i grassi e producendo i cosiddetti chetoni. In genere questa situazione si instaura quando i livelli di glucosio nel sangue aumentano a causa di una riduzione dell’insulina.
Bassi livelli di chetosi sono normali, ma quando i chetoni aumentano molto in poco tempo si verificano dei cambiamenti fisici in pochissimo tempo.

Va detto che non tutto il mondo scientifico concorda sulle modalità e le finalità di utilizzo di alcuni integratori che utilizzano i chetoni (ovvero che favoriscono questo processo metabolico) ed è per questo che per prima cosa ci si deve informare bene.

Se è dimostrato che gli integratori chetonici possono, per esempio, avere effetti strabilianti su una normale dieta vi sono pareri discordi sugli effetti di lungo periodo.

“Noi crediamo infatti che per prima cosa ci si debba informare, ed è per questo che pensiamo a incontri come quello che si svolge in Puglia” dice Vittorio.

Si tratta comunque di un fenomeno di grande attualità che va seguito con la giusta attenzione.