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Medicina
Coronavirus, frenetica la corsa al vaccino, riempite di soldi le Big Pharma

'Molti protagonisti, tanti soldi e diverse velocità’ è questa la sintesi della corsa mondiale del secolo, quella per arrivare al vaccino contro il Coronavirus.

E’ anche vero che sia Russia che Cina hanno annunciato di aver già messo sotto brevetto farmaci certificati ma, per un motivo o per l’altro ( molto probabilmente perchè tutti vogliono avere la primogenitura della scoperta) questi due annunci sono stati snobbati alla grande dalla Comunità sanitaria internazionale e dai Paesi in piena corsa, come Stati Uniti ed Europa.

Al momento importanti laboratori stanno terminando la fase tre, quella con migliaia di pazienti, forzando i protocolli sul normale iter per dare la buona notizia prima di dicembre. Trump in corsa per la Presidenza farebbe ‘carte false’ per poter dare l’annuncio un paio di giorni prima delle elezioni di novembre.

L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha comunicato che, al momento, ben 30 potenziali vaccini sono testati in fase 2 e 3 su volontari. Altri 130 sono nelle fasi precedenti, precliniche. Uno sforzo di velocità, di ricerca ed economico che non si era mai visto nella storia, ma gli stati della salute mondiale e  dell’economia richiedono percorsi eccezionali.

Negli Stati Uniti il più promettente è il vaccino sviluppato dalla californiana Moderna. E’ ormai in fase 3 e l’azienda ha preventivato di fabbricarne 1000 milioni di dosi. Sono 30000 i volontari che lo stanno provando e il Governo americano ne ha già fatto riservare per i cittadini a stelle e strisce  300 milioni di dosi per gennaio. Questo grazie ad un accordo. fortemente voluto da Trump, dietro a un pagamento milionario.   

Pfizer è un'altra delle ‘Big Pharma’ che sta lavorando per l’autorizzazione ad ottobre. Appena ottenuto il via libera ufficiale Pfizer, insieme al socio BionTech, sarà in grado di prepararne 100 milioni di dosi per la fine dell’anno e circa 1300 milioni di dosi nel 2021. Il nuovo vaccino, il BNT162b2 è in prova su 30000 volontari già da luglio.

Nella fase 3, l’ultima prima dell’autorizzazione, vi è il vaccino di AstraZeneca, studiato insieme alla Università di Oxford. Questo, per il quale l'Unione Europea ha firmato un accordo per 300 milioni di dosi, sembra essere quello che potrebbe avere il prezzo più economico, di pochi euro, secondo la stessa multinazionale. Ed anche questo nuovo prodotto dovrebbe essere in circolazione già per la fine dell’anno.

Sempre in Europa la Curevac, compagnia tedesca, è in trattativa a livello europeo per vendere 230 milioni di dollari di dosi, ma gli studi sono ancora in fase 2. Sempre in Europa stanno avanzando accordi con Sanofi e GSK e Johnson & Johnson.

E intanto nel mondo i casi confermati sono oltre 23 milioni, con 15 milioni di persone ricoverate e 805.250 vittime.

 

 

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