Coronavirus, in Lombardia quando finirà: c’è la data, il contagio ‘zero’ sarà…
Mentre il bollettino della giornata di ieri confermava il trend in calo, quello odierno va in controtendenza. Sono infatti 162 le vittime del Coronavirus registrate in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri erano 99. In aumento anche i nuovi positivi: 813 in più rispetto a ieri, quando se ne segnalavano 451. La Lombardia continua ad essere la regione più colpita, con ben 462 nuovi casi (il 56,8% dei nuovi contagi).
Quando ci sarà il contagio “zero”? Secondo l'Osservatorio sulla salute nelle Regioni, la Lombardia sarà l'ultima regione italiana a vedere i contagi azzerati e questo accadrà il 13 agosto. La previsione però, come precisa il professor Walter Ricciardi, coordinatore dell'Osservatorio, "non tiene conto di quanto potrà accadere con le riaperture previste dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri".
Fase 2, Galli: ‘I contagiati sono stati dieci volte i casi noti, ora usciranno di casa’
È proprio la riapertura a preoccupare gli esperti, molti dei quali ritengono che la curca dei contagi potrà risalire. “Ci deve preoccupare – spiega il professor Massimo Galli, direttore di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, a Il Messaggero - il fatto che molte persone si siano chiuse in casa, l'8 marzo, con l'infezione. E l'hanno trasmessa in famiglia. Sappiamo che i positivi sono dieci volte tanto quelli trovati. Ora tutti usciranno di casa, senza avere una diagnosi definita e precisa. E questo potrebbe far aumentare il numero dei contagiati. Se ogni giorno vediamo molti casi in Lombardia è perché finalmente molte persone stanno ottenendo un tampone, non sono nuove infezioni, ma la coda di quello che non si è visto”.
“L'unico strumento diagnostico che funziona – sottolinea Galli - è il tampone. Non faccio previsioni su cosa potrà succedere in questi giorni: dico che negli ultimi giorni abbiamo avuto una pressione sugli ospedali bassissima e abbiamo ricoverato pochissimo. E questo è un segnale importante. Deve però essere chiara una cosa: non sarà facile riaprire con una epidemia ancora in corso”.
“La convivenza con questo virus sarà lunga – precisa l’esperto - bisognava ripartire. Io ho ancora qualcuno che è positivo al tampone dal 28 febbraio, ci sono persone che hanno lunghissimi tempi di eliminazione del virus. Per questo bisogna fare molta attenzione”.
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