Medicina

Cancro, l'allarme di FISMAD: "Migliaia di diagnosi perse per il Covid-19"

Lorenzo Zacchetti

La pandemia ha fortemente rallentato lo screening per un italiano su cinque. In Lombardia la frenata riguarda addirittura il 78% dei cittadini

Marzo è il mese dedicato alla Prevenzione del Cancro Colonrettale, ma l'inchiesta di FISMAD evidenzia dati allarmanti. A causa della pandemia di Covid-19 si sono infatti perse migliaia di diagnosi di tumore dell’apparato digerente: al Centro (-16,5%) e nel Nord Italia (-13,7%) il maggior numero di mancate diagnosi.

FISMAD – Federazione Italiana Società Malattie Apparato Digerente ricorda che i tumori di colon retto, stomaco e pancreas rappresentano rispettivamente il secondo, il sesto e il settimo tumore più frequente in entrambi i sessi in Italia nel 2020. Sono dati allarmanti, che riaccendono i riflettori sull’importanza della prevenzione, arma potente per sconfiggere queste patologie. 

“I dati emersi dalla nostra indagine mostrano come le riduzioni del volume delle attività diagnostiche gastroenterologiche specialistiche dovute alla pandemia di Covid-19 abbiano portato a un numero considerevole di diagnosi perse dei tre ‘grandi killer’, vale a dire i tumori dello stomaco, del colon-retto e del pancreas”, sottolinea Elisabetta Buscarini, Presidente FISMAD. “Se non ci sarà un’inversione di tendenza, gli effetti della pandemia di Covid-19 potrebbero compromettere drasticamente l'effetto protettivo dello screening CCR accumulato in due decenni e invertire le tendenze positive osservate per i tumori del colon-retto e dello stomaco. Per questo ci appelliamo anche alla nostra classe politica”.

Dall’inchiesta realizzata da FISMAD su tutto il territorio nazionale emerge che, rispetto al triennio 2017-19, nel 2020 le diagnosi di cancro gastrico sono diminuite del 15,9%, quelle di cancro colorettale dell'11,9% e quelle di cancro pancreatico del 9,9%. In particolare, la maggior percentuale di mancate diagnosi da CRC è stata rilevata nel Centro (-16,5%) e nel Nord Italia (-13,7%), con il Sud (-4,1%) nettamente distanziato.

Significativo anche il numero di diagnosi perse di cancro allo stomaco: -19% al Nord, -9,4% al Sud. Per quanto riguarda i tumori al pancreas, il Nord ha registrato il maggior calo, con 14,1% casi in meno diagnosticati.

Numeri allarmanti: - 6.700 adenomi avanzati e -1.168 casi di cancro colorettale

I dati sul cancro colorettale riflettono anche le conseguenze dell’interruzione dei programmi di screening in tutta Italia. La sospensione e ritardi nello screening organizzato per il cancro colorettale, hanno portato a conseguenze allarmanti. Le mancate diagnosi del percorso screening: 1.168 casi di cancro colorettale - e 6.700 adenomi avanzati sono stati persi alla diagnosi in tutto il Paese a causa degli esami di esami di screening dimezzati (-52%). Un ritardo diagnostico che emerge con allarmante chiarezza dall’ultimo report dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) e ripreso da FISMAD – Federazione Società Malattie Apparato Digerente, sulla base del confronto fra il numero di diagnosi fatte da gennaio a ottobre 2020 con quelle dello stesso periodo nel 2019.

In Lombardia Screening in calo del 78%, con ritardi fino a 7 mesi

I dati pubblicati dall'ONS stimano un ritardo di screening di 4,7 mesi in tutto il paese, con punte di 7,1 e 8,4 mesi rispettivamente in Lombardia e Calabria. In Lombardia sono stati inviati 743 mila inviti in meno rispetto al 2019, con un concomitante calo negli esami di screening del 78%, nettamente superiore a quello nazionale (-52%).

Minor propensione allo screening per 1 italiano su 5

Oltre alla riduzione importante degli inviti allo screening, anche l’elevata percezione del rischio infettivo ha contribuito a scoraggiare gli utenti nell’adesione allo screening per timore di recarsi in una struttura sanitaria: dalle valutazioni riportate è emersa, infatti, una riduzione della propensione alla partecipazione allo screening colorettale del 20%.

Le conseguenze cliniche

Dal punto di vista clinico dati dimostrano che le conseguenze maggiori delle mancate diagnosi si traducono in una possibile incremento del 3% dello stadio alla diagnosi del tumore cancro colorettale, un possibile aumento del 12% della mortalità per ritardi oltre i 12 mesi.