Medicina
La Bromelina: un enzima naturale di grande interesse clinico
Negli ultimi anni la Bromelina non è più soltanto un ingrediente fitoterapico, ma una molecola di cui la scienza ha definito farmacocinetica, biodisponibilità e applicazioni terapeutiche

Bromelina: il ruolo dell'enzima naturale in ambito clinico e nutraceutico
Negli ultimi anni la bromelina, un complesso di enzimi proteolitici estratti dal gambo e dal frutto dell’Ananas comosus, ha conquistato un ruolo sempre più importante in ambito clinico e nutraceutico. Non è più soltanto un ingrediente fitoterapico, ma una molecola di cui la scienza ha definito farmacocinetica, biodisponibilità e applicazioni terapeutiche, aprendo prospettive significative nel supporto ai processi infiammatori, al recupero post-traumatico e alla salute del microcircolo.
Un enzima che agisce “oltre l’intestino”
A differenza di molti altri enzimi proteolitici di origine vegetale, la bromelina mostra la peculiarità di essere assorbita a livello intestinale in forma biologicamente attiva. Una volta attraversata la barriera intestinale — tramite un processo di transitosi mediata da cellule M ed enterociti — l’enzima o i suoi frammenti attivi raggiungono il circolo sistemico, dove si legano a proteine plasmatiche, come l’α2 macroglobulina, che ne prolungano l’emivita e ne modulano l’azione biologica.
Questo spiega perché la bromelina sia in grado di esercitare effetti antiinfiammatori e antiedemigeni sistemici, documentati in numerosi studi clinici. Tra questi, la recente pubblicazione di Kansakar et al., Nutrients, 2024, conferma la presenza plasmatica di bromelina dopo somministrazione orale e la sua capacità di modulare parametri infiammatori e markers enzimatici.
Meccanismo d’azione: la fisiologia dell’enzima
L’attività biologica della bromelina si deve alla sua capacità di scindere legami peptidici specifici, intervenendo sui processi di coagulazione e infiammazione. Essa agisce riducendo la concentrazione di mediatori pro-infiammatori come interleuchina-1β (IL-1β), interleuchina-6 (IL-6), TNF-α e regolando la produzione di prostaglandine attraverso l’inibizione di COX-2. Questo si traduce in una diminuzione della permeabilità vascolare, del dolore e dell’edema.
A livello tissutale, la bromelina favorisce il riassorbimento degli essudati, migliora la microcircolazione e contribuisce a ridurre la viscosità ematica, agevolando i processi di guarigione e riparazione.
Applicazioni cliniche: evidenze e campi di utilizzo
L’interesse clinico verso la bromelina nasce già negli anni ’60, ma solo negli ultimi decenni si sono accumulate prove solide a sostegno della sua efficacia. Oggi trova impiego in diversi ambiti terapeutici:
Edemi post-chirurgici e post-traumatici
Numerosi studi dimostrano come la bromelina riduca gonfiore, dolore e tempo di recupero dopo interventi chirurgici o traumi muscoloscheletrici. L’attività fibrinolitica e antiinfiammatoria la rende un prezioso coadiuvante anche nella chirurgia odontoiatrica e maxillo-facciale.
Sinusiti e flogosi delle vie respiratorie superiori
In ambito otorinolaringoiatrico, la bromelina mostra un effetto mucolitico e antinfiammatorio, utile nel migliorare la respirazione e favorire la risoluzione delle secrezioni catarrali. È spesso utilizzata come supporto naturale nelle sinusiti croniche e nelle rinofaringiti ricorrenti.
Traumi, contusioni ed ematomi
Grazie alla capacità di modulare la risposta infiammatoria e migliorare il drenaggio linfatico, la bromelina accelera il riassorbimento degli ematomi e riduce il dolore post-traumatico. Per questo motivo è apprezzata sia in fisioterapia che nella medicina sportiva.
Flebiti e disturbi del microcircolo
L’enzima contribuisce a migliorare la funzionalità venosa e a ridurre la stasi linfatica, trovando impiego anche come complemento naturale nei disturbi del ritorno venoso e nei gonfiori degli arti inferiori.
Dalla clinica allo sport: recupero e performance
In ambito sportivo, la bromelina è apprezzata per la sua capacità di ridurre il DOMS (indolenzimento muscolare tardivo) e ottimizzare i tempi di recupero. L’azione combinata su infiammazione, microcircolo e rigenerazione tissutale la rende un alleato utile non solo per gli atleti professionisti ma anche per chi pratica attività fisica intensa. La sua sinergia con curcumina, quercetina e rutina potenzia ulteriormente gli effetti antiossidanti e antiedemigeni, migliorando la risposta dell’organismo allo stress ossidativo indotto dall’esercizio.
Formulazioni e biodisponibilità: la chiave dell’efficacia
Uno degli aspetti più discussi nella letteratura è la biodisponibilità orale della bromelina. Per garantirne la stabilità e l’assorbimento, oggi si ricorre a formulazioni gastroresistenti, microincapsulate o liposomiali, che ne preservano l’attività enzimatica fino all’assorbimento intestinale. Queste tecnologie innovative consentono un rilascio controllato e prolungano l’efficacia dell’enzima, con minori perdite dovute all’ambiente gastrico.
Profilo di sicurezza e tollerabilità
La bromelina è considerata sicura e ben tollerata. Gli effetti collaterali riportati sono rari e di lieve entità, generalmente limitati a disturbi gastrointestinali transitori. L’impiego è tuttavia sconsigliato nei soggetti in trattamento con anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici, a causa di potenziali effetti additivi. Nel complesso, la letteratura la definisce come un enzima di elevato profilo di sicurezza, adatto anche a utilizzi prolungati sotto controllo medico o nutrizionale.
La ricerca scientifica continua
La comunità scientifica sta continuando a esplorare nuove prospettive di impiego della bromelina: nel supporto post-operatorio e nella riduzione degli edemi linfatici; nel controllo dell’infiammazione cronica a basso grado; nella regolazione immunitaria, e persino come coadiuvante in alcuni protocolli antitumorali sperimentali, per il suo effetto immunomodulante e antiossidante.
Questi studi stanno consolidando il ruolo della bromelina come uno dei principali enzimi nutraceutici ad attività sistemica.
La bromelina rappresenta oggi un esempio emblematico di come la ricerca scientifica possa valorizzare un principio naturale, trasformandolo in un vero e proprio strumento clinico e nutraceutico integrato. La sua attività sistemica, la sicurezza d’uso e la versatilità applicativa la rendono un alleato prezioso nel trattamento di molte condizioni infiammatorie e nel recupero funzionale dei tessuti.
Per maggiori informazioni contattare: enzo_riccardi@yahoo.it

