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Medicina
Obesità, coi nuovi farmaci meno rischio di ictus e infarti

Obesità, i nuovi farmaci riducono il rischio di ictus e infarto nelle persone sovrappeso

“20% in meno di rischi di infarto ed ictus nelle persone in sovrappeso” è il risultato di uno studio, iniziato nel 2018, che ha incluso 17.604 adulti in sovrappeso o obesi di età superiore ai 45 anni con precedenti malattie cardiovascolari e nessuna storia di diabete. Studio realizzato in oltre 41 paesi. Una notizia importante sia per i milioni di obesi, che per la farmaceutica Novo Nordisk ,produttrice dei farmaci Ozempic e Wegovy. Perché è bastato annunciare che i risultati saranno presentati al Congresso americano di cardiologia, a Filadelfia, a fine anno, per far schizzare all’insù del 16% le azioni della farmaceutica.

Obesità, Ozempic top di like su Tik Tok

La fama di questi farmaci, in particolare per Ozempic, è esplosa nell'ultimo anno, grazie a testimonial famosi ( Elon Musk in primis). E' stato chiamato "la droga di Hollywood". Su TikTok il farmaco ha ottenuto più di un miliardo di visualizzazioni provocando una domanda di gran lunga superiore all'offerta. E di conseguenza una richiesta ossessiva delle magiche iniezioni comperate anche sul mercato nero. Vale la pena ricordare che l’obesità è una malattia cronica. Colpisce milioni di persone nel mondo e favorisce il rischio di oltre 200 malattie differenti e patologie cardiovascolari. Insomma un vero e proprio dramma sia per le persone che ne soffrono, sia per il peso enorme sulla spesa sanitaria dei Paesi. I nuovi farmaci (  già sul mercato dal 2017, ma fino ad oggi poco conosciuti), agonisti del recettore GLP 1 sono Ozempic, Wegovy o Mounjaro. Regolano, nei pazienti con diabete di tipo 2, i livelli di insulina e favoriscono la perdita di peso  del 15% . Questa perdita si associa immediatamente ad una diminuzione delle malattie cardiovascolari.

Obesità, farmaci pronti adessere sostenuti dalle amministrazioni sanitarie

 

“La vera rivoluzione-ha sostenuto Cristóbal Morales, endocrinologo all'Ospedale Virgen de la Macarena di Siviglia e coordinatore nazionale dello studio- è che, l’ipotesi precedente era che se nelle persone con diabete, questi GLP-1, grazie al loro meccanismo antinfiammatorio, potevano ridurre gli eventi avversi cardiovascolari, potevano farlo anche nelle persone senza diabete, un’ipotesi ora provata e rivoluzionaria”. Un gruppo di partecipanti allo studio ha ricevuto Wegovy mentre l'altro solo un placebo. Il confronto tra i due gruppi, dopo cinque anni, non lascia spazio a dubbi e una riduzione del 20% in così poco tempo è clinicamente molto importante, confermano molti clinici. E adesso la parola passa alla amministrazioni sanitarie dei diversi paesi per permettere di finanziare questi farmaci a tutti i pazienti  e non solo per quelli con diabete di tipo 2.

 

 

 

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