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Medicina
Sedentarietà, cattiva alimentazione e stress minacciano la salute degli occhi

Seguire una dieta poco sana e consumare frequentemente cibi ricchi di grassi saturi mette a rischio la nostra salute e minaccia anche il benessere degli occhi.

In un momento come questo in cui le restrizioni alla mobilità e lo smart working, imposti dall’emergenza sanitaria, favoriscono stili di vita meno sani e sedentarietà è bene prestare ancora più attenzione ad alimentazione per prevenire, per quanto possibile, l’insorgenza di fastidi come calazi ed orzaioli.

«Il calazio è un lipogranuloma (cisti) della palpebra ed è la conseguenza di un’infiammazione a carico di una o più ghiandole di Meibomio, responsabili della produzione dello strato oleoso del film lacrimale. Il problema insorge nel momento in cui il dotto escretore della ghiandola si occlude, impedendo alla componente lipidica prodotta di defluire all’esterno. Questa rimane, così, all’interno e genera una sorta di granuloma» spiega il dottor Claudio Savaresi, Primario Unità Operativa Oftalmologia Policlinico San Marco Zingonia ; Direttore C. B. V. Palazzo della Salute Istituto Clinico Sant’Ambrogio–Milano;Responsabile Scientifico VISTASystem Ophthalmology Research Center di Milano.  

Nella maggior parte dei casi il calazio si colloca sulla palpebra superiore, dove c’è più concentrazione delle ghiandole di Meibomio e nella parte centrale, in prossimità delle ciglia.  I sintomi più comuni generati dall’insorgenza del calazio sono la tumefazione localizzata della palpebra con iperemia congiuntivale, nonché infiammazione della congiuntiva. Se raggiunge dimensioni notevoli, il calazio può causare astigmatismo per via della pressione esercitata sulla cornea. Esistono alcuni fattori che rendono più predisposti all’insorgere del disturbo come acne rosacea, dermatite seborroica, diabete e blefarite. Non sono da sottovalutare le correlazioni con la funzionalità intestinale. «Problemi gastrointestinali e un’alimentazione scorretta possono avere un ruolo non indifferente. Sarebbe meglio evitare cibi ricchi di grassi saturi e, come suggerisce l’esperienza clinica, associare alla terapia specifica dei probiotici a supporto dell’attività intestinale. Anche un periodo di forte stress può favorire il presentarsi del disturbo. Per quanto riguarda i bambini una causa scatenante potrebbe essere la carenza di vitamina A, in tal caso è necessario integrarla.» precisa il professor Savaresi. Per quanto riguarda la cura possono essere utili impacchi di acqua calda, meglio se con camomilla, dall’effetto lenitivo. Lo specialista può decidere per un’iniezione di un corticosteroide con effetto di riassorbimento e, in casi più gravi si rendono necessari il drenaggio o l’asportazione chirurgica del lipogranuloma.

L’intervento dello specialista è fondamentale anche nei casi dubbi, per distinguere efficacemente tra calazio o orzaiolo. Quando la causa del calazio è l’infiammazione delle ghiandole di Zeis il rischio è confonderlo con l’orzaiolo. Per quanto a prima vista possano sembrare simili, si tratta di due disturbi dell’apparato oculare che hanno origini diverse e necessitano, pertanto, di cure differenti. 

Come spiega il professore: «L’orzaiolo è un’infiammazione benigna di piccole ghiandole sebacee localizzate alla base delle ciglia, note come ghiandole di Zeis e ghiandole di Moll, il cui dotto escretore si occlude. La causa più comune è l’infezione batterica da Staphylococcus aureus. Il disturbo può interessare interno o esterno della palpebra, a seconda delle ghiandole aggredite e l’effetto è la formazione di una sorta di foruncolo, dall’aspetto bianco giallastro al bordo ciliare». I sintomi più comuni prevedono la sensazione di corpo estraneo, fotofobia e lacrimazione profusa ma, generalmente, il decorso è breve e dura da due a quattro giorni, risolvendosi spontaneamente o con l’ausilio di pomate antibiotiche adatte. «Visto il fattore batterico» conclude Savaresi «l’igiene è fondamentale, perché può scongiurare l’insorgenza dell’orzaiolo: è importantissimo, dunque, lavare sempre le mani e detergere gli occhi con salviettine apposite»

Abbiamo riscontrato  quanto sia importante per la nostra salute una dieta equilibrata. Quello che invece è meno noto, è che assumere alcuni alimenti può anche aiutare a mantenere i nostri occhi più sani durante il corso della vita, in particolare nell’infanzia e nella terza età.

Quali cibi contengono alimenti preziosi per la salute dei nostri occhi proteggendoli  dalle malattie che potrebbero causare alterazioni della vista o della salute della retina? Li suggerisce la dottoressa Federica Almondo, specialista in Scienza dell’Alimentazione e co-fondatrice del Centro di nutrizione e anti-aging Cerva 16 di Milano. L’Alimentazione è molto importante in relazione alla salute dell’occhio, in particolare  nel neonato e  negli anziani. Nella terza età, infatti, va prestata attenzione all’ eccesso di zuccheri. Nel diabete, sbalzi glicemici causano danni alla retina (retinopatia diabetica). Gli omega3, contenuti principalmente in salmone e sgombro sono fondamentali per la salute dell’occhio, perché mantengono sane le membrane della cellula dell’occhio e contribuiscono al  buon funzionamento della retina. Orzaioli e calazi sono patologie infiammatorie dell’occhio, quindi è da evitare un’alimentazione ricca in grassi, è bene non eccedere con salumi, formaggi, merendine e prodotti industriali e alimenti da fast food. L’alcool, inoltre, favorisce la blefarite mentre la curcuma svolge un’utile azione infiammatoria. Il Cacao contiene flavonoidi ed è un antiossidante. La Frutta secca è ricca di vitamine e di Omega tre. Luteina e zeaxantina, contenute nelle verdure a foglia verde, nel cavolo riccio, negli spinaci e nel tuorlo dell’uovo sono altrettanto importanti. Si tratta di due carotenoidi, che contrastano lo stress ossidativo provocato dalla luce, dall’invecchiamento, dall’inquinamento ambientale e diminuiscono il rischio di patologie oculari e la velocità di progressione delle patologie oculari croniche. Vitamina E, A  e C sono i migliori alleati della salute dell’occhio. La Vitamina C, se assunta in abbondanza nella dieta, ridurrebbe il rischio di cataratta del 33 per cento. La Vitamina A contrasta lo stress ossidativo a livello della retina. Anche la vitamina E come antiossidante previene cataratta e degenerazione maculare. Flavonoidi e zinco contenuti nei legumi, sono importanti per la salute occhio. Lo Zinco è anche contenuto in ostriche e frutti di mare. lo Zinco è inoltre coinvolto nell’assorbimento della vitamina A. Fragole e lamponi migliorano il microcircolo dell’occhio, e sua maestà il mirtillo è il miglior alleato dell’occhio perché contiene vitamina A, C, Zinco e Luteina.  Anche i Cereali integrali non devono mancare sulla tavola: hanno un basso indice glicemico e sono ricchi di vitamina  E e di Zinco.

«Attraverso il nervo vago, l’intestino è in continua comunicazione con il cervello- osserva la dottoressa Elisabetta Sorbellini, consulente del laboratorio HMAP (Human Microbiome Advanced Project) di Giuliani- a sua volta, quest’organo è direttamente collegato agli occhi, che ne rappresentano una specie di estroflessioni. In genere, disbiosi intestinali (cioè alterazioni del microbioma, ossia dei batteri che popolano questo tratto dell’apparato digerente) si accompagnano a disbiosi di altri organi. Quindi, a un alterato microbioma dell’intestino potrebbe associarsi un alterato microbioma dell’occhio, che rende più probabile la comparsa dell’orzaiolo. Le disbiosi intestinali rendono poi le pareti di tale parte dell’apparato digerente più permeabili, così alcuni microrganismi possono entrare nel circolo sanguigno o scatenare reazioni immunologiche, provocando reazioni infiammatorie a cascata, che possono coinvolgere anche gli occhi. Quindi, favorendo l’infiammazione in tutto l’organismo- conclude  la dottoressa Elisabetta Sorbellini-  le disbiosi intestinali possono peggiorare la situazione qualora un orzaiolo o un calazio siano già presenti».

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